È accaduto lunedì 18 aprile, il pomeriggio di Pasquetta, alla stazione di Genova Piazza Principe, dove ventisette passeggeri con sindrome di Down ed i loro accompagnatori sono stati costretti a scendere dal treno nonostante possedessero regolare prenotazione
I giorni di festa sono, da sempre, complessi per i viaggiatori. Treni soppressi, corse ridotte ed il conseguente sovraffollamento dei “punti di partenza”, fanno da cornice a queste giornate dove, spesso, si decide di concedersi la famosa, o in alcuni casi famigerata, gita fuori porta. Così, sono tanti coloro che affollano i mezzi pubblici per potersi rilassare durante il viaggio.
Relax che non hanno assolutamente trovato ventisette persone con sindrome di Down di ritorno a Milano dopo un’escursione in Liguria.
Il pomeriggio di Pasquetta, infatti, la banchina della stazione di Genova Piazza Principe è traboccante di viaggiatori che prendono letteralmente d’assalto il convoglio regionale 3075 Albenga-Milano come in una scena da Far West.
Quello stesso treno, però, vandalizzato a Savona, era stato prenotato e riservato a una comitiva milanese di persone con disabilità, che doveva ritornare alla città meneghina dopo una gita all’ombra della Lanterna.
I turisti, noncuranti della segnaletica apposta sui finestrini ad indicare i posti riservati, non hanno voluto sentir ragioni, nonostante l’intervento di quattro funzionari di Trenitalia e tre agenti della Polizia Ferroviaria, tanto da costringere il gruppo con disabilità a scendere dal treno e proseguire il viaggio verso la città della Madonnina con un autobus messo a disposizione dall’azienda ferroviaria.
Unanime il coro d’indignazione, dalla Regione Liguria, da cui tuonano il governatore Giovanni Toti e l’assessore ai Trasporti Gianni Berrino: “Quello che è accaduto è vergognoso, un episodio da stigmatizzare. Segna la totale mancanza di rispetto e sensibilità verso le persone disabili. Nonostante siano intervenuti gli operatori di Trenitalia e gli agenti della Polfer non c’è stato niente da fare. Un episodio inqualificabile che va condannato con fermezza”. La ministra per le Disabilità, Erika Stefani, sintetizza il pensiero comune sottolineando: “Ventisette persone con disabilità cacciate dal treno, chiamiamo le cose con il loro nome e condanniamo questo gesto. L’inclusione è una battaglia che ci vede tutti uniti ed episodi del genere vanno stigmatizzati all’unanimità”.
Noi, conoscitori della disabilità, restiamo alquanto interdetti dall’accaduto. Al netto del racconto dei fatti, sul quale ci riserviamo di commentare quando, e se, ci saranno maggiori elementi, lo scenario che si profila è quello della legge della giungla, dove il più forte, il prepotente prevale a discapito di chi è oggettivamente più debole.
Ci chiediamo, inoltre, se le istituzioni, forze dell’ordine comprese, siano adeguatamente preparate a gestire situazioni come questa, dove i diritti personali, come quello alla mobilità delle persone con disabilità, vengono calpestati senza che chi di diritto possa far nulla.
(Giuseppe Franchina)