Fa pensare la sentenza del giudice Nicola Di Leo del Tribunale del Lavoro di Milano, che stabilisce il nesso causa-effetto tra il vaccino esavalente e l’autismo.
Il Ministero della Salute è stato condannato a risarcire con assegno bimestrale, per tutta la vita, un bambino affetto da autismo al quale nel 2006 fu iniettato il vaccino esavalente prodotto dalla multinazionale statunitense GlaxoSmithKlin. Il vaccino esavalente, protegge da poliomielite, difterite, tetano, epatite B, pertosse e infezioni da Haemophilus influenzale di tipo B ed in genere viene fatto nel primo anno di vita dei bambini.
La famiglia del bambino aveva già intentato la richiesta di risarcimento al Ministero della Salute, che è stata però però rifiutata, così decide di passare per le vie legali attraverso una causa che, il 23 settembre scorso, produce la sentenza di cui sopra. Il Ministero avrebbe dovuto ricorrere in appello entro sessanta giorni, ma non l’ha fatto e così la sentenza è passata in giudicato. Il bambino riceverà, quindi, un assegno bimestrale di 1.683 euro.
Questa storia fa riflettere su due aspetti. Il primo riguarda l’atteggiamento del Ministero che, forse per noncuranza, ha reso possibile questa sentenza senza nemmeno tentare di portare delle giustificazioni scientifiche sull’argomento; l’altro è la sempre più alta diffusione di notizie riguardanti la pericolosità dei vaccini, tanto che un noto movimento politico in Lombardia stava portando avanti una proposta di Legge per la non obbligatorietà delle vaccinazioni. La comunità scientifica è quindi costretta a difendersi continuando a spiegare la non correlazione tra vaccino e spettro autistico, affermazioni supportate da ricerche scientifiche, che spesso sono state oggetto di lunghi contenziosi. Un caso su tutti: la nota rivista medica Lancet che ha ufficialmente ritirato lo studio sui possibili collegamenti tra autismo e vaccino trivalente Mpr. L’articolo, pubblicato nel 1998, scritto dal medico britannico Andrew Wakefield, era stato causa di una lunga disputa scientifica durata quasi dodici anni. Wakefield sosteneva che il vaccino fosse causa di infezioni intestinali, a loro volta legate alla sindrome di Kanner (autismo). Le sue affermazioni furono screditate dal mondo scientifico, e sono state alla base di uno dei più rilevanti contenziosi nella storia della medicina: purtroppo le false tesi proposte portarono ad una forte diminuzione del numero di vaccinazioni negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in altre parti dell’Europa, con la conseguenza, in molti casi nefasta, di un repentino aumento dei casi di morbillo e delle sue complicanze, inclusi numerosi casi di encefalite e di morte.
Anche in Italia sta diminuendo il numero delle vaccinazioni, con dati allarmanti che arrivano anche al 25% secondo la Società italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica, la quale attribuisce questa drastica diminuzione alle campagne di “disinformazione”. La Uildm, durante l’incontro nazionale di Lignano Sabbiadoro, ha dedicato una sessione proprio alle vaccinazioni, facendo luce sulle criticità e sulla necessità delle vaccinazioni. Riportiamo qui la nostra intervista audio ad Andrea Barbato su questo tema.