Il turismo accessibile va ampliandosi in Italia, grazie all’impegno delle associazioni del Terzo Settore e alle aziende turistiche, sempre più attente a concepire ambienti a misura d’uomo
Tra vacanze organizzate o soggiorni brevi dedicati alle persone con disabilità, un’iniziativa differente e meritevole di una menzione è quella presa da una start up napoletana che dal 2018 ha escogitato un sistema d’assistenza integrato, capace d’accompagnare il turista con disabilità nella località prescelta, fornirgli i servizi d’assistenza di cui ha bisogno (dal noleggio d’ausili per l’autonomia, all’accompagnatore, ai transfert accessibili, al personale sanitario) direttamente in hotel.
L’idea è venuta qualche anno fa a Serena Stefanoni e Pier Fabrizio Salverini, giovani imprenditori che nel 2015 lanciarono un progetto di house sharing per le persone con disabilità, oggi evolutosi nella piattaforma Bed&Care-Accessibility booster.
Il portale elenca i servizi acquistabili online e si è ormai integrato verticalmente nella filiera turistica esistente.
Il meccanismo di funzionamento è molto semplice: il viaggiatore si reca in agenzia o sul portale di booking che ha scelto per prenotare la vacanza e, dopo aver scelto l’hotel, può selezionare quali servizi di tipo sanitario/assistenziale richiedere. In alternativa, per informazioni e preventivi può consultare direttamente il sito.
Bed&Care dispone di una rete composta da oltre cinquecento fornitori specializzati, che lavorano quotidianamente sul territorio nell’assistenza a persone con disabilità o anziani non autosufficienti, è presente in nove regioni e in più di cento strutture alberghiere italiane. Lo scopo, imprenditoriale, è certamente d’espandersi intercettando un target sempre più ampio di turisti con disabilità e strutture alberghiere, campeggi, navi da crociera.
Il nostro auspicio invece è che, crescendo questo tipo d’offerta di servizi, aumentino le nostre possibilità di godere di vacanze senza limiti né barriere.
(Giuseppina Brandonisio)