La UILDM LAZIO onlus ha proposto un soggiorno estivo a Sabaudia, rivolto ai ragazzi e alle ragazze del Gruppo Giovani dell’associazione. Dopo una prima prova di “fuga da casa”, fatta recentemente per tre giorni a Foligno, molti del gruppo hanno ora affrontato una vacanza senza familiari, all’insegna dell’autonomia, del divertimento e della Vita Indipendente. Il risultato: una incredibile esperienza per molti, tanto entusiasmo e tanta voglia che quel clima non finisca.
Metti circa sedici ragazzi e ragazze, volontari e persone con disabilità, insieme, per cinque giorni in quattro appartamenti di una specie di residence completamente accessibile. Metti che l’obiettivo è quello di sperimentare Vita Indipendente, vita insieme e magari fare pure un po’ di mare. Metti che queste cinque giornate sono il prodotto di un paio di anni di lavoro, dove alcuni ragazzi con disabilità non pensavano lontanamente che fosse possibile fare una vacanza senza genitori, oppure che fosse troppo complicato stare in spiaggia o fare un bagno al mare.
Metti che il Gruppo sceglie di andare al mare, in una Cittadina di chiara matrice razionalista-fascista, e chi ha organizzato l’esperienza è da dieci anni che evita accuratamente il mare ed è pure iscritto all’Associazione Nazionale Partigiani Italiani, che appena vede un fascio littorio allagherebbe volentieri la piana pontina alla faccia delle bonifiche.
Metti che su cinque notti il gruppo riesce a dormire una media di circa tre-quattro ore per notte. Metti che dopotutto Sabaudia è una cittadina gentile pure quando le suddette sedici persone all’1:30 di notte, dopo una bottiglia di Calvados, mezza di Rum, dodici bottiglie di Poretti e una Reale di Birreria del Borgo, continuano a cantare e suonare all’aperto e un autoctono senza dire nessun turpiloquio, senza lanciare qualche uovo o pomodoro, fa i complimenti comunicando che lui comunque tra poche ore deve alzarsi e andare a lavorare. Metti che se fossero stati a Roma un “vaffa” non gliel’avrebbe risparmiato nemmeno il Cardinal Bertone.
Metti che senza Marina, Adriana, Isabel, Marco, Michele e Paolo, infaticabili volontari, questa esperienza il suddetto Gruppo non l’avrebbe potuta fare.
Metti che alla fine ogni sforzo è ripagato quando arrivano questi messaggi vocali da parte dei ragazzi nella chat del gruppo:
Antonella: “È stata un’esperienza positiva e diciamo che non avevo mai condiviso un appartamento con altre persone, visto che è tanto tempo che vivo da sola. Mi ha aiutato a condividere la casa, il cibo, le pulizie, fare da mangiare e fare la spesa e quindi è stata una scoperta positiva. Mi auguro di ripetere quest’esperienza l’anno prossimo. Ringrazio tutti, in primis Max… E anche i volontari in Servizio Civile sono stati squisiti, che si sono resi sempre disponibili e forse hanno fatto molto di più di quanto gli spettasse”.
Andrea E.: “Questa è stata un’esperienza bellissima. Un’esperienza che ci ha permesso di provare alcuni aspetti della Vita Indipendente. Come per esempio fare la spesa, decidere l’orario in cui andare in spiaggia e collaborare anche tra di noi per preparare un semplice pranzo o la cena. Ho avuto la fortuna di condividere con gli altri tutte queste scelte, fatte come un gruppo dove ognuno di noi era importante!
Questa esperienza mi ha dato la possibilità di conoscere delle persone che sento di poter chiamare amici, ma anche di prendere coscienza di quanto potenziale ha ognuno di noi. Che dobbiamo sforzarci di vincere i timori per poterli poi sfruttare al meglio, aver provato di persona quanto sia di aiuto aver condiviso il modo in cui tutti noi affrontiamo le nostre piccole difficoltà quotidiane e come grazie a questo scambio gli altri possono aiutare noi e noi possiamo aiutare gli altri”.
Andrea M.: “Aver vissuto una piccola esperienza di Vita Indipendente, come prima prova non è stata male, per me che non ho mai provato una tipologia di vacanza simile. Nel complesso è stato un buon esperimento, un ottimo esperimento. Ci siamo divertiti molto, il gruppo è stato molto coeso”.
Debora: “Il soggiorno a Sabaudia è stato l’esito della fine di un percorso che abbiamo fatto con il Gruppo Giovani durante tutto l’anno. Mi ha dato molte soddisfazioni vedere aprirsi persone che prima potevano essere più chiuse. Si è creato un bel clima di gruppo e tutti hanno espresso le loro esigenze sia positive che negative. È stato fatto un ottimo lavoro da parte dei volontari che ci hanno affiancato. Questa bella esperienza mi ha fatto scoprire alcune capacità di autonomia facendomi fare cose che da anni non facevo!”.
Isabel : “Sabaudia per me è stata tante cose: è stata un insegnamento, è stata una crescita, è stata divertimento, è stata un rafforzo e creazione di legami. È stata conoscere me stessa; è stata una convivenza in tutti gli aspetti, una famiglia insomma. Potrei dire che è stato fare un passo in avanti per ciascuno di noi, sia collettivamente, sia individualmente. Penso che a Sabaudia abbiamo creato qualcosa di veramente bello insieme. Durante questo viaggio abbiamo messo alla prova non solo l’autonomia e l’indipendenza delle persone, ma anche la flessibilità, la risoluzione dei problemi, la capacità di mostrare le nostre idee, di prendere in considerazione quelle dell’altro, l’assertività. Ecco perché siamo saliti un passo tutti insieme, perché alla fine è stata creata un’atmosfera familiare, un’esperienza condivisa, un vero, vero gruppo. Al tempo stesso ognuno di noi, visto che siamo diversi, è cresciuto come persona, ha capito e ha sperimentato cose diverse. Insomma, per me è stata un’esperienza davvero bella; di quelle che, quando finiscono, vai a casa con questa strana sensazione di felicità per tutto ciò che hai appena vissuto, ma anche con questa tristezza perché è finita”.
Articolo di Massimo Guitarrini