Il dottor Ambrogio Scognamiglio ci spiega il suo D.O.S.E., un metodo scientifico per il buonumore
Non esistono emozioni positive o negative; esistono solo emozioni piacevoli e spiacevoli, entrambe da vivere, accogliere e che ci aiutano a crescere. Questo è uno dei principi fondamentali che il professor Ambrogio Scognamiglio sta insegnando in tutta Italia da diversi anni. L’altra lezione imprescindibile riguarda l’importanza del benessere personale per costruire rapporti più solidi con se stessi e con gli altri. Il Metodo D.O.S.E.® (Dopamina, Ossitocina, Serotonina, Endorfine), marchio registrato in Italia e in Europa e nato nel 2019, ha già ricevuto importanti e validi riconoscimenti, offrendo contenuti pratici e teorici in percorsi formativi e tirocini.
Diverse attività come ascoltare musica, praticare la respirazione diaframmatica e fare esercizio fisico, possono per esempio favorire la produzione di endorfine e attivare il “Sistema di Calma Connessione”. Quest’ultimo è fondamentale per la salute umana, influenza positivamente la crescita, la guarigione e il recupero energetico. Quando attivato, riduce la pressione sanguigna e la frequenza cardiaca, stimola la digestione e aiuta il rilascio di sostanze nutritive. Mantenere un equilibrio tra il Sistema di Calma Connessione e quello di Attacco-Fuga diventa cruciale per il benessere, combinando riposo e azione, introspezione e connessione esterna.
Il Metodo si basa su approfondite ricerche e studi scientifici, utili nel fornire strumenti teorici e pratici finalizzati all’attivazione dei neurotrasmettitori e neurormoni del benessere. “Se dovessi spiegare cosa è il Metodo in due parole direi: pura energia”, inizia a spiegarci Ambrogio Scognamiglio.
Quando è nata l’idea del metodo?
“Stavo tenendo una lezione all’università quando, parlando della dopamina, ho iniziato a realizzare che le iniziali dei neurotrasmettitori e neurormoni del benessere (Dopamina, Ossitocina, Serotonina, Endorfine) formavano l’acronimo D.O.S.E.. Con D.O.S.E. ho capito che è cambiata la cornice: i neurotrasmettitori esistevano già, ovviamente, ma era necessario trasferirli in una divulgazione scientifica accessibile a tutti. Noi per orientarci abbiamo bisogno di cornici, di sistematizzare ciò che ci circonda, ecco perché è nato il Metodo; un modo per aiutarci a dare un nome alle emozioni e ai comportamenti che hanno un profondo valore nel nostro quotidiano. È uno strumento utilizzabile in molti ambiti per lavorare sulle relazioni e sull’umanizzazione della cura”.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce lo stress come uno stato di preoccupazione o tensione mentale derivante da situazioni difficili. Questa risposta umana è naturale e ci spinge ad affrontare le difficoltà della nostra quotidianità, ma saper gestire lo stress è cruciale per il nostro benessere generale. Le endorfine, neurotrasmettitori chiave, riducono i livelli di cortisolo, l’ormone dello stress, promuovendo la tolleranza allo stress fisico e psichico”.
Quali risultati avete riscontrato con l’applicazione del Metodo?
“All’inizio io e i miei collaboratori abbiamo ricevuto feedback positivi da coloro che frequentavano i corsi, sia per loro stessi, che per il proprio team di lavoro. Attualmente stiamo esaminando le tesi sui cambiamenti chimico-fisici una volta applicato il Metodo D.O.S.E.”.
Ambrogio Scognamiglio, durante un recente evento organizzato da Confindustria Ascoli Piceno e dalla Camera di Commercio Marche, ha sottolineato l’importanza del “Leggerismo®”, un concetto che combina leggerezza e umorismo per creare un clima favorevole alla fiducia reciproca e al miglioramento delle relazioni tra colleghi, studenti e pazienti.
Il Metodo viene utilizzato anche in ospedale?
“Stiamo studiando progetti per iniziare la ricerca e capire quali risultati si possono ottenere. Adesso la nostra attenzione è rivolta alla formazione di tutti i professionisti della sanità, che potranno avere un nuovo strumento per relazionarsi alla cura, alle relazioni terapeutiche e ai pazienti nei reparti. La formazione in ambito sanitario non ha mai dedicato grande spazio all’intelligenza emotiva, all’empatia e al buonumore. Pensa che il mio primo corso, sette anni fa, durava solo otto ore. Oggi seguo quattordici corsi di laurea, segno che sta crescendo l’interesse e l’importanza su queste materie e che la divulgazione scientifica resta uno strumento estremamente utile”.
Oltre a insegnare all’università, insegna anche nelle scuole…
“Lavoriamo su progetti scolastici dedicati sia a docenti che a studenti, in Italia e all’estero. Gli adolescenti sono attenti, aperti e interessati all’intelligenza emotiva. Le nuove generazioni parlano di intelligenza emotiva, la conoscono, ne sentono parlare. Quando io andavo a scuola non se ne parlava ancora. Oggi c’è un maggiore interesse sulle emozioni, se ne parla molto anche sui social, che sono uno dei canali più frequentati dai ragazzi. È importante fornire strumenti che facciano da filtro alla grande mole di informazioni che arriva loro e che li aiutino a riconoscere rapidamente le fake news”.
Cos’è invece il progetto Casa D.O.S.E.®?
“Casa D.O.S.E. è nel nostro cuore e nel nostro fegato. È un’idea che prevede la costruzione di uno spazio fisico e sociale per le persone in difficoltà. Spazi di accoglienza che possano ospitare bambini, famiglie, persone con disabilità che necessitano di cure importanti”.
Cosa si augura per il Metodo nei prossimi anni?
“Spero che sempre più persone imparino a stare bene con se stesse e con gli altri. Il nostro compito è custodire il prezioso regalo della vita che Madre Natura ci ha donato e aiutare ogni individuo a entrare in connessione con sé e con gli altri in maniera sana e funzionale. Auguro a tutti di trovare la propria ‘D.O.S.E.’ di benessere e buonumore”.
(Angelica Irene Giordano)