A Roma in UILDM c’è una piccola Comunità europea fatta dall’Unione di sette persone provenienti da paesi vicini e lontani che convive allo scopo di essere più solidale con chi è in difficoltà, per promuovere più inclusione sociale, partecipazione e diritti umani. Sette persone, per sette regni e nessun Trono di Spade
È dal 2002 che la Sezione Laziale della UILDM onlus ospita giovani volontari europei e non solo: all’inizio con il programma europeo Youth, oggi con Erasmus+ e si spera domani con il programma European Solidarity Corps. Abbiamo anche inviato all’estero volontari italiani in progetti individuali o di gruppo, a breve o a lungo termine per fare un’esperienza all’estero.
All’epoca influenzati dal movimento del Social forum mondiale, dalle lotte di popoli che per la prima volta nella storia si univano per rivendicare insieme più democrazia e diritti umani, contro un mondo che preparava la guerra permanente schiacciando coloro che non si allineavano all’imperialismo, sognavamo “un altro mondo possibile” che passasse anche per l’Europa.
Si ragionava su un rinnovamento profondo della democrazia contemporanea attraverso nuovi strumenti e spazi deliberativi, partecipativi e consensuali. Il Movimento dei Movimenti racchiudeva dai disobbedienti dei Centri Sociali di Luca Casarini alle associazioni cattoliche, pacifiste, dalle suore di Bocadasse, agli operai della Fiom e dagli attivisti della Rete Lilliput di padre Alex Zanotelli fino a Rifondazione Comunista di Fausto Bertinotti.
Questo movimento detto no-global, criticando il liberismo e lo strapotere delle organizzazioni sovranazionali come la Banca Mondiale e il WTO, proponeva soluzioni globali come: l’annullamento del debito dei paesi poveri, istituzione di una tassa sugli scambi di valuta, abolizione dei paradisi fiscali, protezione dell’ambiente e della biodiversità, opposizione alle privatizzazioni, sostegno ai diritti dei lavoratori, alla parità tra uomo e donna, diffusione della democrazia nel mondo, condanna del terrorismo e della guerra (dopo l’11 settembre hanno dato vita ad un movimento pacifista).
È in questo contesto che in UILDM Lazio ci aprimmo ai dispositivi europei con la convinzione che i giovani potessero costruire un’ Europa più giusta partendo dal sociale e dai legami di solidarietà tra le persone. La maggior parte dei progetti SVE realizzati erano e sono progetti di inclusione che hanno coinvolto giovani con disabilità motorie, sensoriali o giovani con difficoltà socioeconomiche ed educative.
Negli ultimi 15 anni abbiamo ospitato circa un’ottantina di giovani e più o meno abbiamo inviato lo stesso numero di ragazzi in progetti di volontariato, scambio e formazione. Pochi per cambiare l’Europa, figuriamoci per cambiare il mondo. In compenso siamo cresciuti come organizzazione, abbiamo imparato nuove modalità di lavoro nel sociale, tessuto relazioni, fatto nuove amicizie, offerto supporto e solidarietà a tanti destinatari dei nostri interventi di volontariato. Siamo rispettati e tenuti in considerazione dai referenti istituzionali, probabilmente per la nostra trasparenza e integrità che caratterizza il nostro operato. Molte delle persone che hanno collaborato con noi in questo settore sono state reclutate da Agenzie Europee o da grandi organizzazioni all’estero.
Oggi ospitiamo sei ragazzi provenienti da Ungheria, Turchia, Francia, Germania e Austria, più una ragazza spagnola in Servizio Civile Universale: di tutti loro siamo entusiasti. Ci piace la loro leggerezza accompagnata da una coscienza politica e ambientale fuori dal comune. Il loro punto di vista su Roma, sul mondo e sull’epilogo del Trono di Spade è ben raccontato dal loro blog “Moving Together” e dalla loro trasmissione radiofonica : “Un anno di volonta!”.
Qualche giorno fa abbiamo condiviso con loro una lettura di Alexander Langer: “Tentativo di decalogo per la convivenza inter-etnica” e abbiamo ragionato insieme, alla vigilia delle elezioni europee, quali fossero secondo loro le priorità che dovrebbe affrontare il prossimo parlamento Europeo.
Naturalmente c’è uno sguardo verso il loro futuro e dei loro coetanei rispetto al lavoro: la disoccupazione giovanile è ancora un tema importante. Per le nuove generazioni è sempre più intollerabile la diseguaglianza di genere nel lavoro e nella società, così come le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale. Ancora oggi in Europa essere donna o omosessuale significa a volte essere bersaglio di violenze da parte di un mondo maschile che non riesce a liberarsi dalla cultura del dominio.
Questi ragazzi europei, che stanno dedicando un anno della loro vita facendo volontariato nella UILDM, ritengono che la crisi climatica deve essere una priorità per l’Europa. Deve essere affrontata con strumenti sia giuridici – eliminando la plastica negli oceani, lo sfruttamento economico dell’ambiente e la distruzione delle foreste pluviali, i combustibili fossili – ma anche con un lavoro di sensibilizzazione dei cittadini che spinga a comportamenti e stili di vita più compatibili con il futuro del nostro pianeta.
L’altro tema è lo sfruttamento dell’Africa e l’indifferenza dell’Europa che sta causando anche un’emorragia di vite nel mediterraneo. Qualcuno di loro sente la necessità che l’Europa dovrebbe creare uno “spazio” che possa trattare con più efficacia le trasgressioni da parte degli Stati membri di accordi, diritti umani e limitazioni di garanzie democratiche.
Un elemento preoccupante è la crescita del populismo, nazionalismo e razzismo in Europa. I ragazzi si aspettano che s’investa sulle persone attraverso un nuovo sistema scolastico che generi individui “psicologicamente più sani” e chi inizi ad educare le persone alla politica e al confronto tra culture diverse in modo da togliere nutrimento alle destre che si alimentano di populismo, hate speech e fake news.
L’ Europa dovrebbe anche abolire la produzione di armi e impedirne il commercio specialmente con i Paesi responsabili di guerre e instabilità come l’Arabia Saudita.
L’altro tema che i nostri giovani volontari europei reputano importante è l’ineguale distribuzione di denaro prodotto dal sistema economico dominante. Infatti il mondo di oggi è estremamente polarizzato: la feroce competizione dei “global players” produce da una parte una concentrazione di ricchezza in cui contano sempre di più oligarchie di super ricchi, e dall’altra povertà e disoccupazione. Qui i ragazzi pensano che sia necessario cambiare radicalmente sistema economico e anche fornire a tutti strumenti per favorire maggiore mobilità sociale verso l’alto. (programmi, scambi, borse di studio…).
Probabilmente il mondo e l’Europa che vorremmo non è da costruire. Già esiste! E’ in un appartamento di un quartiere popolare di Roma. Lì vive una comunità di cinque ragazze e due ragazzi della Spagna, Francia, Ungheria, Turchia, Germania e Austria che non ha difficoltà ad applicare quel decalogo scritto da Alexander Langer per una buona convivenza tra culture differenti. Qui vengono valorizzate le diversità, condivise risorse e valori. Stanno insieme per portare solidarietà a chi è a rischio di emarginazione. Stanno insieme per fare un’esperienza, per cogliere tutte le opportunità di crescita, scambio e divertimento che l’Europa può offrire loro. La prossima settimana, all’indomani delle elezioni europee, ci piacerebbe che l’Europa somigliasse un po’ di più a loro.
Articolo di Massimo Guitarrini