La rubrica L’Intrufolone prende in esame un noto multisala, rilevando non poche lacune organizzative
Torniamo a mettere alla prova un multisala capitolino, dopo l’ottima esperienza registrata al The Space Parco de’ Medici, di cui vi avevamo dato conto recentemente. Stavolta ci spostiamo alla periferia nord di Roma, all’interno del centro commerciale Porta di Roma (in via Alberto Lionello, 101), che ospita negozi, ristoranti, attività di vario genere ed un cinema, l’Uci Cinemas Porta di Roma, oggetto della nostra visita.
DAL PARCHEGGIO ALLA SALA
Usciti dal Grande Raccordo Anulare e imboccata la rampa per via Bufalotta/zona commerciale, si arriva alla imponente costruzione. La prima cosa da fare è localizzare i parcheggi. Ce ne sono un’infinità, diversi dei quali riservati alla clientela con disabilità. Intelligentemente, questi posti sono stati collocati in prossimità delle entrate, quindi il percorso dall’auto all’ingresso sarà breve. Attenzione, però: tutte le entrate sono munite tappeto mobile, ma solo alcune di ascensore. Occhio, quindi, ai cartelli.
Una volta entrati nel centro commerciale, raggiungiamo il primo piano dove, insieme ad altri esercizi commerciali, è situato l’ingresso del cinema. Ricordiamo che gli orari d’apertura sono da domenica a giovedì dalle 10:30 all’1:30; venerdì e sabato dalle 10:30 alle 3:30.
PRIMA ANOMALIA: I BIGLIETTI D’INGRESSO
Dopo aver scelto quale film vedere e a quale orario, tra l’ampia scelta a disposizione, ci rechiamo alla cassa. La fila è lunga, ma alle persone con disabilità è consentito passare avanti.
Cominciano i grattacapi. Siamo due spettatori in carrozzina, senza accompagnatori. L’operatore alla cassa specifica: “Non potete sedervi vicini”.
Perché?
“Perché non ci sono abbastanza posti per le carrozzine, quindi uno di voi due assisterà al film dal lato destro della sala e l’altro dal lato sinistro”. Proponiamo, allora, per non disperderci, di far sedere una delle due persone su un normale sedile, accanto all’altra in carrozzina. L’operatore acconsente e stampa due biglietti gratuiti.
ALTRE ANOMALIE: LE PROCEDURE E LE CONTESTAZIONI DELL’ADDETTO
Coi nostri biglietti in mano, dobbiamo raggiungere la sala, che si trova al piano superiore, ma l’ascensore per raggiungerlo è chiuso a chiave, il che ci costringe a recarci al bar dell’Uci Cinemas Porta di Roma e chiedere dell’addetto in grado di sbloccarlo, che poco dopo arriva. Quest’ultimo, prima di aprirci la porta dell’agognato ascensore – che in tutti gli altri cinema da noi sperimentati può essere utilizzato senza chiedere permessi o chiavi – esamina i nostri biglietti d’ingresso, dopodiché sentenzia: “Con questi biglietti non posso farvi entrare”.
Perché?
“Perché non dovrebbero essere gratuiti, ma dovreste pagare come tutti”. E fin qui potremmo anche starci, ma allora perché l’altro addetto ha stampato due biglietti omaggio? “Inoltre – aggiunge – non potete sedervi sulle poltrone della sala, ma dovete restare entrambi sulle vostre carrozzine”.
Perché?
“Per motivi di sicurezza, perché se ci fosse un incendio, un terremoto o qualsiasi altra emergenza, ci mettereste troppo ad alzarvi dal sedile e mettervi sulla carrozzina”. Alla fine lo zelante dipendente ci rassicura: “Non ce l’ho con voi, è il mio collega che ha fatto degli errori. Per questa volta vi lascio entrare con questi biglietti”.
La porta dell’ascensore si apre e finalmente saliamo di un piano. Qui troviamo la nostra sala e scopriamo che, al contrario di quanto ci era stato riferito, lo spazio senza sedili su cui stare con la carrozzina è sufficiente per farci stare entrambi vicini, evitando così di assistere alla proiezione da due lati separati della sala, senza peraltro intralciare il viavai degli altri avventori.
Alla fine del film, per andarcene, dobbiamo scendere nuovamente di un piano. Cerchiamo nuovamente un addetto per farci aiutare e ce ne andiamo.
CONSIDERAZIONI FINALI
Possiamo affermare che Uci Cinemas Porta di Roma sia tecnicamente accessibile, senza dubbio. D’altro canto, non possiamo non manifestare perplessità su diversi aspetti, che pregiudicano la nostra valutazione:
1. Un cinema di recente costruzione come questo, che ha le casse in un piano e le sale in un altro.
2. Non si può prendere liberamente l’ascensore, ma ogni volta bisogna cercare un addetto e farselo aprire.
3. L’ambiguità sui costi: gli spettatori disabili pagano il biglietto o no?
4. Il divieto a due persone in carrozzina di assistere ad una proiezione l’una accanto all’altra.
5. Il divieto agli spettatori disabili di usufruire delle poltrone riservate al pubblico.
Articolo di Manuel Tartaglia