Uno sport giovane, ma in rapida crescita. A Roma ha debuttato la ASD Pianeta Boccia
La boccia paralimpica è un gioco inclusivo e un movimento in ascesa, come dimostrano i numeri e la nascita della prima squadra del Lazio.
È uno sport paralimpico dai Giochi di New York del 1984. Può essere praticato dai dodici anni di età ed è inclusivo a tutti gli effetti dato che sono ammessi uomini e donne, che possono gareggiare insieme o come singoli e anche persone colpite da disabilità più gravi come i celebrolesi, i tetraplegici e/o con altre patologie neurologiche.
Regolamento. Quello ufficiale è curato dalla Fib (Federazione Italiana Bocce). Si pratica tendenzialmente al chiuso, su un terreno piano (6 x 12,5 metri), delimitato da sponde.
L’obiettivo è quello di avvicinarsi il più possibile con il maggior numero di bocce al jack (un pallino di dimensioni più piccole) che deve essere sempre visibile ai giocatori.
Tecniche. Le principali sono due:
- L’accosto, che consiste nel lancio di avvicinamento e di precisione, che ha come scopo quello di posizionare la propria boccia il più vicino possibile al pallino e si esegue in posizione statica;
- La bocciata è un tiro effettuato con più forza e in movimento ed ha come obiettivo quello di colpire una o più bocce avversarie con l’intenzione di allontanarle dal pallino.
Classificazioni. Come in tutti gli sport paralimpici, gli atleti vengono suddivisi in categorie da una Commissione per garantire l’equità di gioco. Nella Boccia ci sono quattro categorie:
- BC1: rientrano gli atleti che possono lanciare la boccia con la mano o con il piede, possono competere con l’ausilio dell’Assistente, posizionato fuori dal box di lancio, il quale su richiesta del giocatore può stabilizzare e orientare la carrozzina e passargli le bocce da lanciare;
- BC2: giocatori che riescono a lanciare la boccia con la mano e non possono ricevere aiuto dall’Assistente;
- BC3: questi atleti non riescono ad afferrare e/o rilasciare la boccia o comunque il movimento del braccio risulta insufficiente per spingere la boccia sul terreno di gioco. Questa categoria può utilizzare una rampa per rilasciare la boccia e può avvalersi dell’Assistente per il lancio ma quest’ultimo non deve mai guardare il campo da gioco;
- BC4: giocatori che hanno una grave disfunzione del movimento degli arti e poco controllo del busto ma possono aver sufficiente abilità per lanciare la boccia pertanto non ricevono l’aiuto dell’Assistente.
Attrezzatura. La boccia è una sfera morbida del peso di 275 g e 27 cm di circonferenza, che favorisce la presa migliore. La rampa e i puntatori utilizzati dalla categoria BC3 devono essere approvati ad ogni evento e non devono avere alcun tipo di meccanismo che influisca sull’accelerazione, la frenata o l’orientamento del lancio.
I guanti e le stecche, come tutti i dispositivi, devono essere controllati e approvati dalla Commissione. Mentre sono consentite le carrozzine, sia standard che elettriche. Per la categoria BC3 non esiste alcun limite di altezza, invece per le altre categorie il limite è fissato a 66 cm da terra.
Situazione in Italia. Negli ultimi tre anni i numeri mostrano come il movimento a livello nazionale sia in ascesa con il 240% in più dei praticanti, 1.500 giocatori e 200 tesserati per la Boccia, anche grazie ai Cab, Centri Avviamento Bocce, che attualmente sono 20 società con impianti completamente accessibili e che hanno tra i tesserati almeno 5 giovani, 5 donne e 5 atleti disabili.
Nel 2018 passa dalla Fispes alla Fib, sotto la guida del Presidente Marco Giunio De Sanctis, con 138 atleti e 38 società affiliate, crescendo anche dal punto di vista della qualità tecnica. Infatti dal 2018 si organizzano la competizione internazionale “Regional Open Boccia” di Olbia, i campionati italiani e diversi tornei territoriali.
Tra gli atleti di punta sono da citare sicuramente: Mirco Garavaglia, argento ai Regional Open di Olbia 2018, quinto al World Open di Montreal del 2019 e ha sfiorato anche l’accesso a Tokyo, ma lo slittamento di un anno potrebbe riaprire le graduatorie di qualificazione e di conseguenza le speranze azzurre; Mauro Perrone (cat. BC1) qualificato ai Mondiali di Liverpool 2018; Claudia Targa, Ciro Montanino (cat. BC1) e Diego Grilli (cat. BC2) bronzo al Regional Open di Olbia del 2018.
A luglio del 2019 si è svolto a Torino il campionato nazionale di Boccia Paralimpica, che per la prima volta ha inserito i metodi meritocratici a livello territoriale, mentre ad ottobre 2019 si sono svolti a Roma, nel Centro Tecnico Federale, i campionati di Bocce Paralimpiche.
L’ASD Pianeta Boccia. La Pianeta Boccia è nata a Roma ad ottobre del 2020 per volere di un gruppo di appassionati che si sono trasformati in società sportiva nel giro di un anno. è la prima squadra del Lazio.
Manuel Tartaglia, referente regionale e atleta dell’ASD Pianeta Boccia, ai microfoni di Campi e Campioni, ha invitato i curiosi agli allenamenti che “si svolgono ogni sabato dalle ore 10:00 nel Centro Tecnico Federale” perchè “la Boccia ti intrattiene e propone sfide” e ha svelato i suoi obiettivi: “Crescere come numero, migliorare a livello di qualità e iniziare a prendere parte alle gare nazionali e successivamente a quelle internazionali”.
Dello stesso avviso Vincenzo Santucci, ex presidente Fib Lazio, attualmente consigliere nazionale Fib, il quale sempre a Radio FinestrAperta ha spiegato come “la Boccia sia uno sport unico in quanto si adatta alle capacità dei ragazzi ed è bello per divertirsi, allenarsi, gareggiare insieme ma anche socializzare e confrontarsi con gli altri e magari raggiungere sogni come le Paralimpiadi” e ha prefissato i prossimi obiettivi: “aumentare il numero dei tesserati, continuare a fare attività a livello regionale e a consolidare le realtà esistenti”.
(Lucia Romani)