Parla S., ragazzo con disabilità che è riuscito a superare i mesi del lockdown grazie alla musica
S. è un ragazzo con distrofia muscolare. Nonostante debba usare una carrozzina elettronica per spostarsi, ha mantenuto una discreta mobilità agli arti superiori, che gli ha permesso di approcciarsi allo studio di uno strumento musicale: “Dal 2014 ho iniziato lo studio della chitarra con il mio operatore – ci racconta -. Tutto è nato casualmente perchè io avevo in camera una chitarra e la proposta di suonarla è venuta fuori spontaneamente in quanto c’era sia il tempo che lo strumento. Inizialmente avevo molti dubbi circa la reale praticabilità poiché mi imponeva un certo sforzo nelle mani, ma parlandone con la fisiatra ho ricevuto conferme positive: l’esercizio alla chitarra tiene in forma sia i muscoli che i tendini”.
Così è iniziato un percorso di studi che dura tutt’ora. S. suona la chitarra per diletto, per impegnarsi mentalmente e passare costruttivamente il tempo libero. “La musica offre veramente tanti input a diversi livelli – continua S. -, scopri tante cose nuove come artisti, brani e impone concentrazione, impegno mentale e non ultima memoria. Solitamente scrivo tutto su un quaderno e quando l’insegnante se ne va ho la possibilità di rileggere e memorizzare quello che ho studiato”.
La musica ci impone un impegno mentale che riguarda anche la coordinazione fra le due mani che, nel caso della chitarra, svolgono due ruoli differenti: la mano sinistra sta sulla tastiera la destra tiene il ritmo. “All’inizio ero un po’ scoraggiato perchè non riuscivo a fare il barrè – confida S. – ma l’insegnante mi ha offerto una soluzione sostituiva e quindi sono riuscito ad andare avanti; la tecnologia ci aiuta perché su YouTube trovo tutto quello che mi serve. Sono riuscito a a superare molti limiti, non ultimo quello del lockdown; dovevamo stare a casa e anche lo studio della musica si sarebbe arrestato, invece utilizzando Skype ho continuato a studiare esattamente come prima”.
L’ennesima dimostrazione che un utilizzo consapevole della tecnologia non può che far bene, tanto che S. auspica la nascita di corsi specifici online: “Le lezioni di musica sul Web già esistono, ma non ne ho trovate di specifiche per studenti con disabilità. Sarebbe utile e interessante dar vita a scuole preparate a venire incontro a chi ha delle limitazioni fisiche, speriamo che qualcuno ci pensi”.
(Alessandro Fontanazza)