Da lido virtuoso a delusione per i bagnanti con disabilità. Siamo andati a indagare sui motivi di un passo indietro per l’inclusione
È estate, c’è chi si appresta a partire. Chi preferisce la spiaggia, sa bene dove andare. Alcuni posti si sono resi il più possibile inclusivi, altri invece sembrerebbe stiano perdendo quel grado di accessibilità che avevano raggiunto negli anni. Questo è il caso di Terracina, uno dei posti di mare più belli del litorale laziale, che negli anni è migliorato moltissimo. Al punto che erano spuntati sul lungomare gli accessi per chi è in carrozzina. Belle strutture in legno, grandi e con uno scivolo funzionale. Una volta sistemati gli scivoli, erano cominciate a comparire anche le mattonelle che componevano il passaggio per arrivare direttamente sul bagnasciuga. Le carrozzine, infatti, possono sperimentare grandi difficoltà sulla sabbia asciutta, finendo per impantanarsi.
Si comprende bene che quei passaggi creati con quelle grandi mattonelle bianche, erano quindi una grande comodità, che rendevano le spiagge più accessibili. Quest’anno però, chi era abituato a utilizzarle, potrebbe trovare una gran brutta sorpresa: a Terracina – e non solo – sono sparite, non sono state montate per la bella stagione.
Proprio in questi giorni, Terracina è saltata agli onori della cronaca per l’arresto della sindaca Roberta Tintari (Forza Italia), potrebbe questo ricollegarsi al motivo della mancanza dei passaggi preferenziali? Per saperlo, siamo andati a parlare con i rappresentanti partitici di Europa Verde, che hanno reso l’abbattimento delle barriere architettoniche (Peba) e l’utilizzo delle passerelle in spiaggia, uno dei punti del loro manifesto elettorale: “Nel Bilancio di Previsione recentemente approvato, al Programma 02 – Interventi per la Disabilità, viene assegnata una spesa pro-capite annua di 0,52 euro per abitante”. Soli 0,52 per le spese riguardanti il miglioramento delle condizioni di chi ha una disabilità”.
“Non possiamo più scendere in spiaggia. La situazione è peggiorata progressivamente”, ci dice un proprietario di una casa davanti al mare, che da anni si muove su sedia a ruote. “L’accesso non è stato negato solo a noi, ma anche ad anziani, donne incinte e persone cieche, che trovavano nelle passerelle il necessario ausilio per godersi una giornata di mare”.
Il Comune di Terracina aveva fatto sapere che le concessioni erano state tolte ai gestori dei lidi, per darle ai gestori delle spiagge libere. Le spiagge comunali erano ben attrezzate, le concessioni venivano rinnovate ogni cinque anni. Quest’anno non è stato così, mancanza di soldi e non capire che questa è una priorità, ha creato l’attuale situazione di abbandono per chi ne usufruiva per bisogno. A Terracina come in moltissimi altri luoghi di villeggiatura.
(Angelica Irene Giordano)