Quello della crisi climatica dovrebbe essere l’argomento in cima all’agenda politica. Eppure, in piena campagna elettorale, si preferisce parlare d’altro
Tra poco meno di un mese gli italiani saranno chiamati a votare per il nuovo governo. La campagna elettorale, già avviata da tempo, pone l’accento su diversi temi, dai diritti civili alla sicurezza, dall’immigrazione alle tasse. Ogni schieramento politico si lancia in promesse agli elettori e critiche agli avversari. Peccato che, nel dibattito politico, l’argomento più importante di tutti sia tra i più trascurati: parliamo della crisi climatica che stiamo attraversando.
È legittimo che si discuta di lotta alla corruzione o di incentivazione del lavoro, ma tutti questi importantissimi temi perdono di rilievo se non avremo un pianeta ospitale in cui vivere.
Nonostante i media e la classe dirigente ne ridimensionino l’entità – e nonostante taluni ne neghino addirittura l’esistenza – la crisi climatica è una realtà sotto gli occhi di tutti. Siccità, precipitazioni estreme, agricoltura al collasso, ghiacciai che crollano, fiumi e laghi che scompaiono: le cronache di questi giorni ci mostrano gli effetti devastanti dell’aumento della temperatura terrestre dovuta alle emissioni di anidride carbonica da parte degli esseri umani.
Gli ultimi vent’anni sono stati i più caldi da due secoli a questa parte e la tendenza non accenna a diminuire. Se non si porrà rimedio nel più breve tempo possibile a questa situazione, i danni per gli abitanti della Terra saranno irreversibili, le risorse alimentari diminuiranno drasticamente, la biodiversità subirà gravi danni, la nostra salute ne risentirà e l’ambiente che ci circonda sarà sempre più inospitale.
Per tutti questi motivi, più di 800 scienziati e accademici italiani hanno lanciato un appello ai partiti politici, affinché considerino la lotta alla crisi climatica come la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire. La lettera è stata resa pubblica e sottoscritta da più di 190mila persone attraverso la piattaforma Change.org. Chiunque puo aggiungere la propria firma attraverso il link https://chng.it/ZNQZLby7gM, come hanno fatto anche i sindaci di nove città italiane.
Riportiamo qui di seguito il testo della lettera.
Lettera aperta degli scienziati del clima alla politica italiana
La scienza del clima ci mostra da tempo che l’Italia, inserita nel contesto di un hot spot climatico come il Mediterraneo, risente più di altre zone del mondo dei recenti cambiamenti climatici di origine antropica e dei loro effetti, non solo sul territorio e gli ecosistemi, ma anche sull’uomo e sulla società, relativamente al suo benessere, alla sua sicurezza, alla sua salute e alle sue attività produttive.
Il riscaldamento eccessivo, le fortissime perturbazioni al ciclo dell’acqua e altri fenomeni meteo-climatici vanno ad impattare su territori fragili e creano danni a vari livelli, influenzando fortemente e negativamente anche le attività economiche e la vita sociale. Stime assodate mostrano come nel futuro l’avanzare del cambiamento climatico ridurrà in modo sensibile lo sviluppo economico e causerà danni rilevanti a città, imprese, produzioni agricole, infrastrutture.
Per un grado di riscaldamento globale in più rispetto al presente, ad esempio, si avranno mediamente su scala globale un aumento del 100% della frequenza di ondate di calore e tra il 30 e il 40% di aumento della frequenza di inondazioni e siccità, con una conseguente diminuzione del benessere e del prodotto interno lordo. Nel Mediterraneo e in Italia, poi, la situazione potrebbe essere anche più critica, in quanto, ad esempio, si hanno già chiare evidenze di aumenti di ondate di calore e siccità, di ritiro dei ghiacciai alpini, di aumento delle ondate di calore marine e, in parte, di aumento degli eventi estremi di precipitazione.
In questo contesto, ci appare urgente porre questo problema in cima all’agenda politica. E oggi, l’avvicinamento alle prossime elezioni diventa l’occasione per farlo concretamente. Chiediamo dunque con forza ai partiti politici di considerare la lotta alla crisi climatica come la base necessaria per ottenere uno sviluppo equo e sostenibile negli anni a venire; questo dato di realtà risulta oggi imprescindibile, se vogliono davvero proporre una loro visione futura della società con delle possibilità di successo.
In particolare, nella situazione attuale appare urgente porre in essere azioni di adattamento che rendano noi e i nostri territori più resilienti a ondate di calore, siccità, eventi estremi di precipitazione, innalzamento del livello del mare e fenomeni bruschi di varia natura; azioni che non seguano una logica emergenziale ma di pianificazione e programmazione strutturale.
A causa dell’inerzia del clima, i fenomeni che vediamo oggi saranno inevitabili anche in futuro, e dunque dobbiamo gestirli con la messa in sicurezza dei territori e delle attività produttive, investendo con decisione e celerità le risorse peraltro disponibili del PNRR. Allo stesso tempo, dobbiamo anche fare in modo che la situazione non si aggravi ulteriormente e diventi di fatto ingestibile, come avverrebbe negli scenari climatici peggiori. Per questo dobbiamo spingere fortemente sulla riduzione delle nostre emissioni di gas serra, decarbonizzando e rendendo circolare la nostra economia, accelerando il percorso verso una vera transizione energetica ed ecologica.
Come scienziati del clima siamo pronti a fornire il nostro contributo per elaborare soluzioni e azioni concrete che siano scientificamente fondate, praticabili ed efficaci, ma chiediamo con forza alla politica di considerare la crisi climatica come un problema prioritario da affrontare, perché mina alla base tutto il nostro futuro.
Ci auguriamo dunque elaborazioni di programmi politici approfonditi su questi temi e una pronta azione del prossimo governo per la lotta alla crisi climatica e ai suoi impatti.
Per sottoscrivere la lettera
Al momento quasi 200mila persone hanno già sottoscritto l’appello. Per aggiungere la propria firma, collegarsi a https://chng.it/ZNQZLby7gM.
(Manuel Tartaglia)