Anche quest’anno la Struttura di Gestione del Servizio Civile UILDM ha partecipato ai lavori delle Manifestazioni Nazionali UILDM, svoltesi a Lignano Sabbiadoro. Tra gli argomenti affrontati, il passaggio dal Servizio Civile Nazionale a quello Universale.
Il 10 maggio scorso in occasione delle manifestazioni nazionali della Uildm, è stato organizzato tra le altre sessioni il Corso per Operatori Locali di Progetto. La sessione ha visto diversi interventi, dai saluti iniziali del Responsabile di Servizio Civile Matteo Falvo, si è entrati nel merito della tematica, con l’intervento di Massimiliano Patrizi il Coordinatore della Struttura di Gestione che ha illustrato la riforma del Servizio Civile e quella del Terzo Settore. Nel pomeriggio della stessa giornata e per tutta quella successiva, il dottor Oriano Bacchin e la Segreteria della Struttura di Gestione, nelle persone della d.ssa Luisa Primiceri e di Edoardo Scuderoni, sono stati a disposizione dei partecipanti per i colloqui con le singole Sezioni per offrire supporto e consulenza sull’accreditamento al nuovo Servizio Civile Universale. I lavori dell’assemblea nazionale si sono conclusi sabato 12 maggio, con l’intervento del Coordinatore Massimiliano Patrizi sul Servizio Civile UILDM.
Un anno di lavoro molto impegnativo per la UILDM Servizio Civile che, oltre a monitorare e offrire supporto alle Sezioni impegnate in più di 20 progetti e con circa 230 volontari, deve fare i conti con un nuovo cambiamento, ovvero il passaggio dal Servizio Civile Nazionale al Servizio Civile Universale (SCU). Tutto ciò comporterà a breve l’accreditamento al nuovo Albo di SCU che aprirà una nuova stagione.
Ad oggi la Riforma del nuovo Servizio Civile, voluta fortemente dal governo uscente, sembra essere un’occasione ricca di opportunità, anche se non manca qualche preoccupazione.
Abbiamo per ora alcune certezze, come ad esempio la necessità che gli enti di Servizio Civile dovranno accreditarsi al nuovo Albo di SCU. Il nuovo sistema, infatti prevede l’iscrizione obbligatoria all’albo, sia per enti accreditati nel precedente servizio civile, sia quelli non ancora accreditati. Sono stati confermati alcuni preesistenti requisiti, come l’ammissione di pubbliche amministrazioni e enti privati senza scopo di lucro. Una criticità rilevante riguarda invece i piccoli enti con ridotta capacità organizzativa, infatti, la capacità organizzativa e la possibilità di impiego, faranno sì che i piccoli enti spariranno o dovranno coordinarsi tra loro o con enti più grandi. Infine, sono previsti specifici titoli di studio per il personale che dovrà risultare qualificato e con esperienza biennale nelle relative funzioni o con specifici corsi di formazione. Un’altra novità introdotta è l’apertura agli stranieri al SCU, sono ammessi sia i cittadini comunitari residenti in Italia sia i soggetti svantaggiati. Inoltre i progetti potranno prevedere un periodo di servizio fino a tre mesi in un Paese dell’Unione Europea presso sedi già accreditate, in alternativa gli enti possono prevedere un periodo di tutoraggio finalizzato a fornire strumenti per l’accesso mercato del lavoro dei volontari. Il progetto di SCU avrà durata flessibile compresa tra gli otto e i dodici mesi.
Lo Stato torna ad essere protagonista rispetto alle Regioni e agli enti locali, impostando una governance centralizzata per la presentazione dei progetti.
Una riflessione che pongo, in qualità di responsabile del Servizio Civile, riguarda la questione delle risorse. C’è da capire esattamente se, come e con quante risorse, il nuovo governo vorrà continuare ad investire su questo dispositivo che, per più di quarant’anni, ha dato tanti benefici alle attività di enti come la UILDM, ma che è stata anche un’opportunità unica per promuovere impegno civile e sociale a centinaia di migliaia di giovani.
Articolo di Massimo Guitarrini