A Bari, un percorso di fuoriuscita dalla violenza di genere progettato per rispettare le esigenze di accessibilità delle donne sorde. “Segni di Aiuto”, questo il titolo del progetto, è partito a novembre 2023 e si aggiunge a quelle poche, ma in aumento, realtà antiviolenza accessibili per le donne con disabilità

Un’immagine dal sito web del Centro antiviolenza di Bari
Le donne con disabilità sono sottoposte ad un rischio maggiore di subire violenza fisica, mentale o sessuale rispetto alle donne senza disabilità. Ad esempio, secondo le più recenti statistiche, una donna con disabilità ha il 19% in più di probabilità di essere vittima di stalking da un ex fidanzato e deve affrontare una percentuale di rischio superiore di essere vittima di un abuso sessuale.
A fronte di questa situazione di maggior pericolo, le donne con disabilità si trovano davanti a centri antiviolenza e a strutture di aiuto per loro inaccessibili, in cui sono presenti barriere di ogni tipo e nei quali non sono a disposizione materiali per loro comprensibili oppure operatori e specialisti che vi lavorano in grado di comunicare con loro. Le donne con disabilità devono affrontare, oltre al pericolo per la loro incolumità fisica e psicologica, anche il fatto che il sistema che dovrebbe aiutare tutte le donne ad uscire dalla violenza, non è aperto a loro.
Queste sono le ragioni che hanno spinto il Centro antiviolenza comunale di Bari a creare un percorso di aiuto e supporto dedicato e accessibile per le donne sorde vittime di violenza. Il progetto intitolato “Segni di aiuto” è realizzato in collaborazione con la sezione regionale e quella provinciale dell’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei sordi (ENS Puglia e ENS Bari) e prevede la possibilità di inviare richieste di aiuto tramite messaggi e videomessaggi su WhatAapp al Centro e di richiedere, un appuntamento con una operatrice del centro che conosce e sa comunicare in Lis. Inoltre viene garantito che l’équipe che segue il caso lavori insieme a delle interpreti della Lingua Italiana dei Segni e della Lingua Internazionale dei Segni. La possibilità di accedere a quest’ultima si è voluta assicurare in modo tale da poter supportare anche le donne sorde provenienti da altri paesi.
Grazie a questo progetto saranno resi disponibili materiali di coscientizzazione e volti a rendere le donne consapevoli della possibilità di essere aiutate quando subiscono violenza, realizzato in forme accessibili.
(Elisa Marino)