L’isola sta sentendo più delle altre regioni la carenza di donatori
Il sangue è uno dei tanti elementi fondamentali che permettono alla bellissima macchina che è il nostro corpo di rimanere in vita. Negli ultimi anni, però, si è registrata una sempre più crescente mancanza di donatori di sangue giovani.
La Sardegna, nota per la sua incidenza elevata di persone con talassemia, una rara forma di anemia che colpisce i globuli rossi, si trova di fronte a problematiche crescenti legate alla carenza di sangue. L’Ospedale “Microcitemico” di Cagliari, da anni punto di riferimento per oltre mille pazienti con questa patologia, sta sperimentando le difficoltà della scarsità di sangue e della carenza di personale dedicato.
La talassemia richiede trasfusioni regolari, ma la mancanza di sangue, a volte annunciata all’ultimo minuto, crea difficili situazioni in corsia. I pazienti, molti dei quali devono percorrere centinaia di chilometri per raggiungere i centri di cura, lamentano i continui rinvii delle terapie. Maria Antonina Sebis, Presidente di Thalassa Azione, esprime preoccupazione e frustrazione, dichiarando che la mancanza di certezza di avere il sangue per le cure mina il diritto fondamentale alla salute, ricordando anche che un paziente con talassemia non dovrebbe mai scendere sotto uno specifico livello di emoglobina (considerando che questo in Sardegna accade spesso).
Ma la situazione non riguarda solo la Sardegna. Pazienti con diverse patologie ematologiche, come anemia falciforme, emofilia e leucemie e residenti in diverse parti d’Italia, affrontano problemi simili. Thalassa Azione invoca un coinvolgimento diretto dei Centri trasfusionali nella gestione della reperibilità del sangue, sottolineando che le associazioni di volontariato come Avis, Fidas e Fratres non possono essere le sole a sostenere questo sforzo importantissimo.
La denuncia si estende alla sfera legale; Thalassa Azione annuncia l’intenzione di ricorrere alla Corte Europea dei diritti umani contro la Regione Sardegna, accusando l’amministrazione di compromettere il diritto alla salute sancito dall’articolo 32 della Costituzione italiana.
Con l’elezione di nuovi rappresentanti regionali, si spera in una maggiore attenzione e sensibilità verso questa situazione critica. E ci si auspica che l’Amministrazione regionale si impegni attivamente nella ricerca di soluzioni.
Comunque, secondo una statistica del Centro Nazionale Sangue, nel 2022 i donatori di sangue sono in realtà aumentati, raggiungendo 1.660.227 e avvicinandosi ai livelli pre COVID. Tuttavia, la mancanza di donatori giovani è una criticità che andrà a pesare in un prossimo futuro. C’è un calo del 2% nei donatori tra 18 e i 45 anni, mentre quelli oltre i 46 anni continuano a crescere.
(Angelica Irene Giordano)