“Vita Indipendente” (con la V e la I maiuscole): che cos’è? Nel mondo della disabilità, si tratta di un concetto profondo e risultato di ampi dibattiti, la base di una filosofia che molte associazioni e tanti attivisti nel mondo hanno abbracciato. La Vita Indipendente è la piena liberazione della persona disabile, che ha facoltà di disporre della propria esistenza nonostante i limiti imposti dalla propria condizione fisica. Ma per tante persone con disabilità che sono giunte a questa felice condizione, ce ne sono altrettante – se non di più – che sono ben lontane dall’ottenerla. Ma c’è di peggio: sono ancora molte le persone disabili, i loro familiari e le istituzioni che se ne occupano, ad avere un’idea distorta di Vita Indipendente o a non averne affatto, con il risultato che queste persone non avranno mai la possibilità di realizzarsi.
Proprio per questo motivo è stato prodotto un opuscolo che spiega in maniera semplice e accattivante questo concetto, dal titolo Vita Indipendente – Miti da Sfatare. Trattasi di una raccolta di luoghi comuni sul tema, che vengono puntualmente rappresentati e sfatati, appunto. A cominciare dal primo, per esempio:
MITO: Vivere in modo indipendente significa essere autosufficiente.
REALTA’: Nessuno è autosufficiente, disabili o non disabili, prima o poi tutti nella vita abbiamo bisogno di aiuto da parte degli altri”.
Già, perché il concetto di Vita Indipendente non è legato alla capacità fisica di una persona di provvedere a se stessa, bensì al fatto che questa persona venga dotata di tutti gli strumenti – a cominciare dall’assistenza personale – per poter disporre della propria esistenza. In altre parole, non è necessariamente indipendente chi riesce fisicamente a spostarsi da un punto a un altro, ma lo è chi, grazie ad una carrozzina o un mezzo pubblico accessibile, è in grado di decidere dove e quando raggiungere un determinato luogo. O ancora: non è necessariamente indipendente chi riesce fisicamente a prepararsi la cena, ma lo è chi, grazie al proprio assistente personale, è in condizione di decidere cosa mangiare stasera.
Sono ben nove i miti sfatati nell’opuscolo, ognuno rappresentato da una vignetta, da una frase che cita lo stereotipo, da un’altra frase che lo confuta, e da un piccolo saggio sul tema. Vari gli argomenti affrontati, dal rapporto con le istituzioni al ruolo delle case di cura, passando per il rapporto con la famiglia. Il tutto è a cura dell’Enil (European Network on Independent Living), rete di associazioni che si batte per l’autodeterminazione delle persone con disabilità nel nostro continente, e tradotto per il nostro paese da Enil Italia.
L’opuscolo è gratuito e liberamente distribuibile, perciò non resta che scaricarlo e compiere il primo passo verso una piena consapevolezza e autodeterminazione.
Articolo di Manuel Tartaglia