Torna in una nuova edizione, aggiornata e arricchita di contributi, il libro che racconta Luigi Maccione, scrittore, regista, ma soprattutto figlio dell’autrice Mary Cruz Rodriguez
Sono passati ormai quattordici anni da quando Luigi “Puccio” Maccione non è più fra di noi, portato via da quella distrofia con cui ha condiviso, senza drammi, la sua esistenza. Puccio non solo non viveva come una tragedia la propria disabilità, ma ne faceva oggetto di studio, di riflessione, di opportunità per affermeare il diritto all’inclusione e il valore delle differenze. Lo faceva dalle pagine di Finestra Aperta, la rivista di cui fu per un periodo caporedattore; attraverso i testi teatrali di opere che spesso dirigeva; negli incontri istituzionali in manifestazioni del Terzo Settore in Italia e all’estero.
Poco dopo la dipartita di Luigi, uscì la prima edizione di Salve, Sono Puccio!, libro scritto da sua madre Mary Cruz Rodriguez, contenente frammenti di vita del figlio, dialoghi con lui e tanti contributi raccolti tra chi lo aveva conosciuto. Quest’anno l’opera viene riproposta in una nuova versione, che è stata presentata lo scorso 10 giugno.
“È andata benissimo – racconta Mary Cruz -. Sia l’affluenza che la partecipazione del pubblico sono state una grande sorpresa. Non mi aspettavo che dopo tanti anni dalla prima pubblicazione, questo libro suscitasse tanto interesse. Probabilmente ha influito anche l’annuncio della presenza dell’attore Renato Scarpa, che conobbe bene Puccio e ne promosse le attività teatrali. In questa occasione ha letto alcuni brani del libro”.
La riedizione di Salve, Sono Puccio! non era pianificata. Parlando del più e del meno con una amica conosciuta di recente, molto interessata al sociale e grande lettrice, Mary Cruz Rodriguez le fece leggere l’unica copia rimasta in casa del libro. Rimasta entusiasta, l’amica indirizzò Mary Cruz alla libreria Aurelia Books, che era interessata alla presentazione di nuovi autori nel suo locale. Quando il gestore conobbe l’autrice, si ricordò di Puccio, che era solito fare lì i suoi acquisti e di cui conservava un ottimo ricordo, quindi aderì immediatamente. “Così ho proceduto a correggere la precedente edizione, modificando anche la presentazione e aggiungendo l’articolo a cura di Paolo Poggi su Puccio, pubblicato nel libro fotografico sui cinquant’anni della Uildm”.
Chi ha conosciuto in vita Luigi Maccione, ha la possibilità di ritrovarlo tra le pagine di Salve, Sono Puccio!. Chi, invece, non lo ha mai conosciuto, potrà trovare una inaspettata fonte di ispirazione, come Mary Cruz racconta essere già accaduto a più persone: “Posso assicurare che anche chi non l’ha mai conosciuto, leggendo la sua vita, è rimasto colpito dalla sua personalità, dalla sua caparbietà, e dal suo modo di vivere la disabilità, ingegnandosi a superare con le proprie forze gli ostacoli, che volta per volta gli si presentavano davanti. Questo, per chi non l’ha conosciuto, credo sia un valido incentivo per vivere cercando di affrontare e superare gli ostacoli quotidiani“.
A distanza di tanto tempo dalla sua scomparsa, cosa ci lascia Puccio? Sua madre non ha dubbi:
Ritengo che l’eredità che ci ha lasciato sia proprio quella di un modello di vita, valido sia per gli abili che per i meno abili.
Andando, invece, sul pratico e limitandomi ai fatti più importanti della sua attività in Uildm, voglio ricordare la spinta data all’introduzione in Italia dell’hockey su carrozzina elettrica, la valorizzazione dell’attività dei giovani nell’Associazione e nella vita quotidiana, e la promozione internazionale della Uildm (nelle esperienze Eamda ed Eyo)”.
Salve, Sono Puccio! è disponibile sia nel sito Miolibro.it, che nelle librerie Feltrinelli, oltre che alla Libreria Aurelia Books, in via di Bravetta, 239. Il costo è di 13,00 euro.
Articolo di Manuel Tartaglia