Se le lungaggini burocratiche sono da sempre un problema ordinario nel campo della sanità, le cose non sono affatto migliorate negli ultimi mesi, complice il periodo di blocco legato alla recente emergenza sanitaria
A lanciare l’allarme sono le aziende ortopediche laziali. Raggiungiamo l’ingegnere Di Stanislao, portavoce di Itop, una di queste aziende, che evidenzia: “Moltissimi pazienti della regione Lazio, quotidianamente, ci segnalano che, chiamando il Cup della propria Asl, si sentono rispondere che non ci sono posti liberi per una visita ortopedica, fisiatrica o neurologica prima di dicembre 2020-gennaio 2021 o, addirittura, che le liste di prenotazione sono chiuse per esaurimento disponibilità”.
Per quale motivo sta accadendo?
“La motivazione ufficiale addotta dagli operatori del Cup è la riprogrammazione di tutte le visite che, nel periodo marzo-maggio, sono state annullate a causa dell’emergenza COVID-19. In realtà molti specialisti segnalano che attualmente negli ambulatori Asl le agende con gli appuntamenti non saturano tutte le disponibilità. Questo comporta gravissimi disagi ed importanti limitazioni dell’autonomia personale di tutti gli assistiti che hanno necessità di un dispositivo ortoprotesico o di un ausilio per spostarsi all’interno o all’esterno della propria abitazione, dispositivo o ausilio che spesso utilizzano da molto tempo e che non è più sicuro o efficiente e che deve quindi essere sostituito con una nuova fornitura, così come prevede la legge (D.M. 332/99, sostituito dal DPCM 12 gennaio 2017, che definisce i nuovi Lea)”.
A proposito di normativa, qual è l’iter da seguire per ottenere un ausilio?
“La procedura prevede che il paziente effettui una visita medica con uno specialista (solitamente fisiatra, ortopedico, neuropsichiatra, neurologo, geriatra, chirurgo vascolare o diabetologo) operante in una struttura pubblica o privata convenzionata, ottenendo una prescrizione con i codici identificativi del dispositivo o ausilio necessario. Sulla base di questa prescrizione, l’azienda ortopedica liberamente scelta dall’assistito emette una scheda progetto che descrive tecnicamente l’ausilio ed il preventivo di spesa. L’assistito consegna prescrizione, scheda progetto e preventivo all’ufficio assistenza protesica della propria Asl ed attende, a norma di legge, un massimo di venti giorni per ottenere l’autorizzazione alla fornitura. Da quel momento l’azienda può iniziare la costruzione/fornitura del dispositivo o dell’ausilio prescritto”.
Quanto tempo passa dalla richiesta della visita all’appuntamento vero e proprio?
“Normalmente si va da qualche giorno ad un massimo di alcune settimane a seconda del periodo, della specifica Asl e dello specialista”.
Tempi che, a quanto ci segnalate, non sarebbero più garantiti. Quali soluzioni auspicate per sbloccare questa situazione?
“Una differente gestione dei Cup ed una maggiore sensibilità da parte dei medici di famiglia nell’indicare come urgenti o brevi le necessità di visite specialistiche legate alla fornitura di dispositivi e/o ausili indispensabili per l’autonomia delle persone con disabilità fisica. Sarebbe auspicabile anche una procedura semplificata per ottenere il rinnovo per usura di dispositivi o ausili già in uso, che consenta agli assistiti di beneficiarne senza periodi di interruzione dovuti al prolungarsi dell’iter burocratico di fornitura”.
Per completezza d’informazione, aggiungiamo che noi di FinestrAperta.it abbiamo svolto un rapido test: un nostro collaboratore con disabilità ha richiesto una visita fisiatrica per rinnovo ausilio in data 31 luglio 2020. Ricetta del medico di base alla mano (vedi foto in fondo all’articolo), ha contattato il servizio Recup per prenotare la visita, ottenendo due possibili appuntamenti: uno il 25 agosto e l’altro il 22 settembre. Tempi nella norma, sembrerebbe.
Si tratta, ovviamente, di un singolo esperimento – peraltro legato a una cosiddetta “prima visita”, generalmente più veloce delle altre nella gestione -, che si va a contrapporre ai tanti casi meno fortunati segnalati da Itop. Ci auguriamo che si tratti del segnale che la situazione stia migliorando, ma continueremo a vigilare. Nel frattempo, chiediamo ai nostri lettori di raccontarci le proprie esperienze e segnalarci eventuali disservizi.
(Manuel Tartaglia)