Un apposito osservatorio si propone di studiare il passaggio dalla scuola all’età adulta dei giovani con disabilità
Il progetto, denominato “Osservatorio permanente sui processi di inclusione delle persone disabili“, intrapreso dalla Fondazione Durante e dopo di noi – Donna Colonna, rappresenta un passo significativo verso la comprensione approfondita delle esigenze e delle aspettative delle persone con disabilità nel cruciale passaggio dalla scuola all’età adulta. Questa iniziativa, nata dalla collaborazione con l’Università di Trieste, mira a fornire un sostegno mirato alle famiglie e agli enti gestori dei servizi per offrire le risposte più appropriate alle esigenze dei cittadini. Sul territorio si è notata la mancanza di luoghi adatti che orientino nelle scelte e nella quotidianità dei ragazzi, i quali si affacciano al mondo con pochissimi strumenti a loro disposizione.
Il momento di transizione dalla scuola alla vita adulta si sa, è universalmente complesso; un momento della vita che ognuno di noi ricorda con molta eccitazione. Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo da imparare, ma ad ogni passo si ha paura di sbagliare. Per le persone con disabilità, questo passaggio assume un’ulteriore complessità, specialmente in un contesto locale che, purtroppo, manca di servizi di orientamento. Isabella D’Eliso, consigliera della Fondazione Colonna, sottolinea questa lacuna e il ruolo cruciale del progetto nel colmarla.
La ricerca, attualmente condotta dalla ricercatrice Elena Bortolotti del Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università di Trieste, coinvolge interviste a famiglie e operatori sociosanitari. Le interviste sono già iniziate e fra qualche mese avremo i risultati dell’analisi. L’obiettivo principale è quello di raccogliere dati sulle necessità, esperienze e aspettative delle famiglie e dei giovani con disabilità nel periodo di transizione e collaborare con i servizi locali per creare linee guida che agevolino il passaggio verso la vita adulta.
L’appello della Fondazione Colonna alle famiglie, affinché si uniscano e diano voce a coloro che potrebbero altrimenti passare inosservati, testimonia l’importanza di coinvolgere la comunità nella costruzione di un futuro più adatto per i giovani con disabilità.
(Angelica Irene Giordano)