Anche quest’anno si è svolta la Marcia per la Pace Perugia-Assisi, col sostegno del Presidente Mattarella e la partecipazione di esponenti del Movimento Nonviolento, dell’associazionismo e della politica. Anche noi eravamo presenti
Alla vigilia del 7 ottobre, a poche ore dalla partenza della Marcia Perugia Assisi, un cammino iniziato da Aldo Capitini nel ’61, arriva il messaggio del Presidente della Repubblica Mattarella: “Viviamo un tempo di cambiamenti epocali e più che mai le nostre società continuano ad avere un gran bisogno di donne e uomini di pace. La marcia Perugia- Assisi, anche quest’anno, come nella sua lunga storia, è una testimonianza corale di speranza e fraternità. In questa giornata desidero esprimere il mio incoraggiamento ai partecipanti, in particolare ai giovani che hanno animato il meeting su “Diritti e Responsabilità” e a tutti coloro che decidono di camminare insieme sulle strade dell’impegno e della solidarietà. E’ una stagione di ricorrenze importanti. La costituzione repubblicana entrò in vigore settant’anni or sono, e sempre nel 1948, l’assemblea generale delle nazioni unite proclamò la dichiarazione universale dei diritti umani. Entrambi i testi nascono all’ indomani degli orrori della guerra, dell’olocausto, delle dittature”.
Poi continua: ”Mai più dobbiamo ricadere negli abissi della violenza . La nostra forza poggia sulla capacità di mobilitare le coscienze e di non retrocedere per nessuna ragione sui diritti della persona. La pace coinvolge e sfida la cultura, l’economia, la politica, l’educazione,interpella ciascuno. L’apporto creativo dei giovani è indispensabile per dare sostanza alla pace. Ricorre quest’anno anche il cinquantesimo della morte di Aldo Capitini, apostolo della nonviolenza, che fu l’ideatore della Marcia Perugia-Assisi. Attualizzare il suo messaggio è un’impresa appassionante che richiede intelligenza e dedizione e che ci sollecita a una coerenza di vita”.
Ma chi era Aldo Capitini? Probabilmente, se non ci fosse stato Capitini, non esisterebbe la Marcia Perugia-Assisi, che raduna periodicamente centinaia di associazioni, movimenti, enti locali e semplici cittadini che credono che la Pace marcia sulle gambe e l’impegno degli uomini e delle donne. La marcia ha sempre segnato un momento di svolta da parte della società civile spesso inerme di fronte all’abisso della violenza e delle guerre. Aldo Capitini è stato un filosofo, pedagogista e antifascista liberalsocialista, si avvicinò per primo in Italia al pensiero di Gandhi. Sostenitore di ideali della nonviolenza intesa con prassi. Arrestato dal regime fascista e liberato dopo la caduta di Mussolini. Capitini dopo la Liberazione organizza decine di convegni sui temi della nonviolenza, della disobbedienza civile e della religione. Difese poi ideali di libertà religiosa, democrazia diretta, scuola pubblica, pacifismo, con iniziative sociali volte a promuovere l’emancipazione della condizione umana.
La prima Marcia. Domenica 24 settembre 1961, su iniziativa di Aldo Capitini, si svolse la prima Marcia Perugia-Assisi: un corteo nonviolento che testimoniasse che il cammino della pace e della solidarietà dei popoli, passa attraverso l’impegno attivo di tutti i popoli. Aprirono il corteo Capitini, Giovanni Arpino e Italo Calvino con dietro circa 20 000 persone tra cui il pittore Renato Guttuso ed il coautore insieme a Spinelli del Manifesto di Ventotene Ernesto Rossi. In quella occasione fu per la prima volta utilizzata la Bandiera della pace, simbolo ancora oggi dell’opposizione nonviolenta a tutte le guerre, subito dopo Capitini fonda il Movimento Nonviolento.
Alcune testimonianze
Siamo appena arrivati a Santa Maria degli Angeli e incontriamo Mao Valpiana, Daniele Lugli, Daniele Taurino del Movimento Nonviolento e Gianni Novelli del Cipax, Luisa Morgantini e il piccolo grande uomo che è Padre Alex Zanotelli sono presenti alla Marcia Perugia Assisi. Alcuni di loro sono amici della trasmissione di Radio FinestrAperta, Roba da Servizio Civile, testimoni della Nonviolenza di cui abbiamo raccolto alcune dichiarazioni.
Luisa Morgantini: “È una marcia meravigliosa, tante differenze, uniti però da un comune sentire che è quello che vogliamo: la pace, la nonviolenza, ma una pace caratterizzata dalla giustizia, non una pace fatta con i morti. Vogliamo una pace vera, e soprattutto non vogliamo armi, non vogliamo che ci sia produzione di armi, non vogliamo guerre e non vogliamo il razzismo. Siamo qui per testimoniare anche la nostra vicinanza con il sindaco di Riace e il suo modello d’accoglienza, è bello vedere tante persone di vari paesi, del Congo, del Togo, del Gambia, del Senegal, della Palestina, da tutte le parti del mondo per dire insieme basta violenza. Sappiamo che non sarà possibile, ma è una utopia che vogliamo mantenere e soprattutto è una lotta che continuiamo a costruire”.
Alex Zanotelli: “Insisto molto sull’aspetto politico della Marcia, altrimenti la
Perugia-Assisi può diventare una scampagnata, invece no! È una marcia che ha una dimensione politica in questo momento molto forte, deve averlo! Prima di tutto su tre cose insisto soprattutto in chiave politica in questo momento. La prima chiaramente è che dobbiamo far sentire al governo la nostra voce ed essere ricevuti per dire che noi non accettiamo queste politiche razziste e xenofobe, le politiche migratorie razziste e xenofobe, non possiamo andare avanti così. Seconda cosa, proprio per la pace, chiediamo una cosa molto semplice, che il governo riceva una delegazione dalla Perugia-Assisi perché dia finalmente una spiegazione del perché il governo italiano continua a vendere bombe all’Arabia Saudita che usa per bombardare lo Yemen che vive una situazione di crisi umanitaria, la peggiore del pianeta secondo l’Onu, e noi siamo responsabili di questi disastri. Questo in barba alla Legge 185 che proibisce al governo italiano di vendere armi a paesi che sono in guerra o dove vengono violati i diritti umani. Il governo parla sempre di legalità ed è lui il primo illegale. Si deve rispondere perché avviene e continua ad avvenire. E terzo noi vogliamo che la delegazione venga ricevuta in Parlamento perché ci dia una spiegazione del perché il governo italiano non vuol firmare il trattato per l’abolizione delle armi nucleari, quello fatto all’Onu, 6 luglio dello scorso anno. Davvero perché noi rischiamo oggi, una catastrofe nucleare, un rischio grossissimo, molti parlano di due minuti alla mezzanotte, quindi ecco l’importanza se noi riuscissimo a farci sentire su questi tre temi avremmo un minimo di incidenza politica su quello che avviene in Italia”.
Mao Valpiana: “Mi pare che sia anche quest’anno una marcia riuscitissima, forse anche di più degli altri anni perché è una marcia diffusa, non ha né testa né coda, né direzione, è una occupazione generale di questo territorio da parte di decine di migliaia di persone che si riuniscono, e questo è l’importante, sotto obiettivi comuni. Il titolo di questa marcia è quello che richiama quello della prima marcia di Capitini del 1961 “Pace e fratellanza fra i popoli”. Ancora oggi “Pace e Fratellanza” restano due pilastri, due obiettivi politici, che noi possiamo raggiungere solo con politiche di disarmo e questo è il tema generale, quindi sulle spese militari, la riduzione degli armamenti, il blocco dell’esportazione delle armi, l’annullamento del progetto degli F35, insomma questi sono gli obiettivi che riuniscono questa grande varietà di umanità che oggi si è ritrovata su questa strada storica da Perugia ad Assisi e credo che come 24 esima edizione della marcia noi possiamo considerare che sia un continuum, un unicum della prima marcia storica di Capitini che prosegue di anno in anno e oggi siamo noi protagonisti della marcia 2018”.
Incontriamo sempre a Santa Maria degli Angeli, proprio vicino alle stand dell’Anpi, Laura Boldrini dopo che ha camminato per 25 chilometri, prima di salire alla
Rocca di Assisi, vicino alle stand dell’Anpi. L’ex Presidente della Camera, sempre molto sensibile ai temi dei Diritti Umani e della Pace. Un donna che ha reagito con forza ai violenti attacchi personali, spesso beceri e sessisti. Parole di odio e fake news sono iniziate ad imperversare su web, da quando ha preso posizioni chiare a favore dei diritti umani, delle donne e dei migranti, mettendo sempre al centro il pieno rispetto della Costituzione italiana nata dalla Resistenza . Violenze che facilmente sono riconducibili a mandanti politici ben precisi. Le chiediamo perché è così importante questo appuntamento in questo momento storico.
Laura Boldrini: “Una marcia importante, tanto più in questo tempo in cui dilaga l’odio, il nazionalismo. Bisogna far capire alle persone che odio e nazionalismo portano anche tensioni e guerre. Quindi noi dobbiamo dire No a chi ci vuole gli uni contro gli altri e a chi ci vuole sempre alla ricerca di un nemico. Quindi questa marcia è importante perché ribadisce invece il valore della pace. Noi sono 70 anni che questo continente è in pace, per la prima volta nella storia dell’umanità gli Stati risolvono le controversie attraverso il dialogo, i trattati e le risoluzioni; quindi noi dobbiamo fare un grande sforzo per rinnovare l’Europa, renderla più vicina ai bisogni e alle persone ma salvaguardarla da chi la vuole distruggere a tutto vantaggio delle potenze straniere. Quindi oggi tanta gente qui fa capire che c’è consapevolezza e c’è volontà di dire no all’odio, no al nazionalismo e no a chi ci vuole dividere”.
Poco più avanti incontriamo Pietro Barbieri. Lo conosciamo bene perché è stato il Portavoce del Forum del Terzo Settore e coordinatore dell’osservatorio disabilità, nonché storico Presidente della Fish nazionale. Oggi Pietro è nella Segreteria del Partito Democratico e per la correttezza che lo contraddistingue e conoscendo bene la differenza che c’è tra essere rappresentante della società civile e avere un ruolo politico, ci domanda se non ci crea qualche imbarazzo raccogliere un sua dichiarazione visto il suo recente arruolamento nelle file del PD. Ci va comunque di raccogliere la sua testimonianza senza nessun pregiudizio, conoscendo l’impegno che ha da sempre profuso a difesa dei diritti delle persone con disabilità.
Pietro Barbieri: “Una bellissima manifestazione, per fortuna abbiamo ricominciato a marciare, per la pace, per i diritti umani, contro ogni forma di esclusione delle persone che vivono la diversità e quindi, come dire, anche io come persona con disabilità non potevo mancare e il Partito Democratico c’è”.
Continuiamo il cammino e iniziamo ad intravedere la Rocca di Assisi: ancora 6 chilometri e ci siamo.
Articolo di Massimo Guitarrini