Con il programma Aktion T4 furono circa300 mila le persone con disabilità intellettiva e fisica ad essere sterminate per mano del Terzo Reich
Il Giorno della Memoria: cosa si celebra in tutto il mondo
Il Giorno della Memoria è una ricorrenza internazionale che si celebra ogni anno il 27 gennaio per commemorare le vittime dell’Olocausto, perché proprio quel giorno del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa entrarono nel campo di concentramento di Auschwitz liberando i prigionieri che con le loro testimonianze rivelarono al mondo l’orrore del genocidio perpetrato dai nazisti. Tale ricorrenza è stata istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite a partire dal 1 novembre 2005.
L’eugenetica e la teoria dell’igiene razziale nell’ideologia nazista e la conseguente sterilizzazione di massa
Per eugenetica (dal greco Eughènes: ben nato e Ghènos: razza) si intende un insieme di teorie e pratiche miranti a migliorare la qualità genetica di una determinata popolazione. Nel 1895 l’eugenista tedesco Ploetz introdusse il termine “igiene razziale” in uno dei suoi più celebri trattati nel quale viene discussa l’importanza di evitare la procreazione tra consanguinei, l’assistenza sanitaria gratuita per i poveri, l’alcool e le malattie veneree. Inoltre lo stesso era preoccupato dal calo del tasso di natalità che in quel periodo affliggeva lo stato tedesco e del crescente numero di “malati di mente” e dei disabili negli istituti statali e dei relativi costi di mantenimento.
Lo sviluppo delle teorie eugenetiche portarono nel 1920 lo psichiatra Hoche e il giurista Binding a scrivere un libro dal titolo L’autorizzazione all’eliminazione delle vite non più degne di essere vissute, in cui svilupparono il concetto di “eutanasia sociale”. Secondo gli autori di tale testo, il malato incurabile era da considerarsi portatore di “sofferenze sociali” e di “sofferenze economiche”, dato che sottraeva risorse importanti allo Stato che invece sarebbero state utilizzate più vantaggiosamente per le persone “sane”. Secondo tale teoria, uccidere tali individui rappresentava un duplice vantaggio: la fine della sofferenza personale e una distribuzione più equa delle risorse economiche.
Le teorie eugenetiche si diffusero rapidamente agli inizi del Novecento in particolare in Germania, quando Adolf Hitler durante la sua detenzione nel carcere di Landsberg, a seguito del fallito colpo di Stato a Monaco nel novembre 1923, lesse dei trattati sia sull’eugenetica che sull’igiene razziale. Ne rimase talmente colpito che ritenne che la Germania avrebbe potuto riacquistare il proprio status di potenza solo se avesse applicato alla società tedesca i principi basilari dell’eugenetica e dell’igiene razziale affinché gli “elementi degenerati”, come le persone con difficoltà di apprendimento, affette da disabilità intellettiva, fisica, da autismo, da malattie genetiche ereditarie e le minoranze etniche come gli ebrei, gli zingari, gli omosessuali e i testimoni di Geova, venissero eliminati favorendo la riproduzione della “razza ariana”.
Hitler ne parla nei suoi libri Mein Kampf e Zweites Buch (secondo libro) tanto che nella propaganda nazista degli Anni Trenta si mostravano immagini dove compariva il costo di mantenimento degli istituiti medici preposti alla cura dei malati incurabili e affermava che il denaro risparmiato potesse esser utilizzato per il “progresso” del popolo tedesco “sano”. Per questo, il 14 luglio 1933 Hitler promulga la Legge per la “Prevenzione della Prole con malattie ereditarie” che stabiliva la sterilizzazione forzata di persone affette da malattie ereditarie come la schizofrenia, l’epilessia, la cecità, la sordità, la corea di Huntington, ritardo mentale, alcolisti cronici e con grave deformità ereditaria. Si stima che tra il 1933 e il 1939 siano state sterilizzate contro la propria volontà circa 400mila persone.
Aktion T4: nascita, sviluppo e scopo del Programma di Eutanasia
Il Programma noto come Aktion T4 o semplicemente T4, è il Programma di Eutanasia che, sotto responsabilità medica, prevedeva la soppressione di persone affette da disturbi e malattie considerate inguaribili, attuato nell’ambito dell’eugenetica e dell’igiene razziale nella Germania nazista e mirava a ridurre le spese statali derivanti dalle cure e dal mantenimento nelle strutture ospedaliere dei pazienti con disabilità in un momento in cui le priorità economiche erano rivolte al riarmo dell’esercito tedesco.
Il Programma T4 prende il suo nome dall’indirizzo al quale era situato il quartier generale dell’Ente pubblico per la Salute e l’Assistenza sociale adiacente allo zoo di Berlino, nella TiergartenstraBe 4. Il 9 ottobre 1939 Hitler con un decreto firmato retrodatato (settembre 1939) varò Aktion T4 e così i direttori degli ospedali, delle case d’infanzia, delle case di riposo per anziani e sanatori furono convocati a Berlino e informati sul contenuto del decreto e delle procedure pratiche da applicare. Furono obbligati a riportare su un apposito modulo tutti i pazienti internati continuativamente da più di 5 anni, chi aveva disordini mentali specifici, chi poteva svolgere solo compiti meccanici, chi era considerato “pazzo criminale” e chi non aveva la cittadinanza tedesca o simile, indicandone le eventuali differenze. Le schede venivano controllate da 54 psichiatri scelti, direttori di ospedali o docenti universitari, ciascuno dei quali doveva decidere, sulla base di documenti cartacei, se il paziente fosse positivo o negativo per inserirlo nel programma. Successivamente viene creata un’organizzazione di trasporti che conduceva i pazienti scelti in 6 ospedali psichiatrici (Hartheim, Sonnenstein, Grafeneck, Bernburg, Brandeburgo e Hadamar), sgomberati dai ricoverati precedenti e nei quali venivano installati camere a gas e inceneritori.
All’arrivo i pazienti venivano svestiti e mostrati a un medico che prendeva la decisione finale sulla base delle schede, delle cartelle cliniche e della propria prima impressione. Quelli per i quali veniva ordinata l’eutanasia venivano portati nelle camere a gas, ossia delle sale attrezzate con delle finte docce dalle quali usciva il monossido di carbonio. A questo punto il medico preposto apriva il gas per circa 10-15 minuti ed osservava gli effetti attraverso una finestrella. Dopo circa 1 ora, i cadaveri venivano caricati e portati negli inceneritori. Successivamente le famiglie dei pazienti venivano avvisate tramite delle comunicazioni del decesso e ricevevano le urne contenenti le ceneri del proprio congiunto e non solo.
La disponibilità e l’obbedienza al Programma Aktion T4 ideato dai vertici nazisti si deve al fatto che il personale all’interno degli ospedali psichiatrici, composto da medici e infermieri, era ben retribuito ed esonerato dal servizio militare. Tuttavia non mancarono voci di sdegno e denuncia tra i parenti delle vittime che furono sostenuti nella loro battaglia, al rischio della propria vita, da esponenti della Chiesa protestante e anche dal vescovo di Mϋnster, Clemens August von Galen che il 3 agosto 1941 pronunciò un’omelia contro il Programma, definendolo “contrario al V comandamento biblico: non uccidere”. Queste proteste ebbero successo tanto che Hitler sospese provvisoriamente il Programma.
Comunque, Aktion T4 si rivelò talmente efficace che ben presto venne utilizzato per la “soluzione finale”, ossia lo sterminio sistematico degli ebrei del territorio tedesco e dei territori che il Terzo Reich conquistava. Si stima che dal 1939 al 1941 furono uccise circa 74mila persone con disabilità.
Comincia la fase 2 di Aktion T4 sulla base della “Dieta E”
Nel 1941 termina ufficialmente T4, i centri di sterminio e i trasporti furono sospesi ma gli edifici non furono chiusi e la prosecuzione del Programma di Eutanasia continuò a essere attuata nei manicomi attraverso la somministrazione di farmaci o a causa della morte giunta per la fame. Il direttore del manicomio di Kaufbeuren, in una riunione presso il Dipartimento della Salute, presentò con successo la “Dieta priva di grassi e vitamine” che somministrava ai degenti, precedentemente selezionati per l’eutanasia, con il risultato della morte per fame entro i 3 mesi. Il Segretario dell’Interno dispose quindi l’introduzione di tale regime dietetico nel 1943 che prevedeva caffè o the a colazione e verdure bollite a pranzo e cena. Poi a intervalli regolari i pazienti venivano sovraccaricati di cibo in modo che fossero colpiti da squilibri metabolici provocandone la morte precoce. Questo regime alimentare, noto come Dieta E, fu portato avanti fino alla fine della guerra e fece aumentare in modo esponenziale il tasso di mortalità negli ospedali.
I posti liberi lasciati dai deceduti venivano occupati dai cosiddetti “pazienti dell’est”: russi, polacchi e baltici che avevano sviluppato disturbi mentali nei campi di lavoro forzato in cui erano stati internati. Inoltre, dal 1944 viene introdotta una nuova forma di eutanasia: i pazienti ricevono un sovradosaggio di psicofarmaci sia in pillole che in forma liquida. In aggiunta, negli ospedali psichiatrici furono creati dei reparti speciali in cui trasferire i bambini con disabilità intellettive, che venivano eliminati con iniezioni di oppiacei e barbiturici. Si stima che in questa fase furono uccise circa 110mila persone, con un totale delle vittime a partire dal 1939 di circa 300mila.
Ben presto il Programma T4 si diffuse anche nelle nazioni occupate dalla Germania come ad esempio la Polonia, la Cecoslovacchia, l’Austria e in città come Strasburgo e Leopoli ed anche nella Francia di Vichy. In Italia c’è solo un caso che riguarda i bambini con disabilità dell’Alto Adige che furono mandati a Kaufbeuren, dove alcuni vennero soppressi con l’eutanasia mentre altri furono utilizzati come cavie umane.
Le pratiche descritte fin qui, vennero alla luce quando il 1 luglio 1945 in Germania, dopo la fine della guerra, al quartier generale delle forze armate americane a Kaufbeuren arrivò la richiesta di controllare il locale ospedale psichiatrico. Così quattro ufficiali americani si fecero accompagnare nell’ufficio del vicedirettore che trovarono impiccato, mentre il Direttore Falthausen era agli arresti domiciliari per l’appartenenza al partito nazista. All’interno della clinica trovarono molti cadaveri ancora insepolti, nudi e scheletrici probabilmente appartenenti a pazienti uccisi fino a qualche giorno antecedente il loro arrivo. In seguito Falthausen, nel luglio 1948 fu condannato a 3 anni di carcere per “concorso in omicidio in almeno 300 casi”.
Nel 1987 i pazienti vittime del Programma si Sterilizzazione coatta e i parenti delle vittime del Programma di Eutanasia si riunirono e fondarono la Federazione per le Persone Danneggiate dall’Eutanasia e sottoposte a Sterilizzazione Obbligatoria, al fine di creare gruppi di dibattito in tutte le città tedesche e ottenere il riconoscimento degli stessi diritti delle altre persone perseguitate durante il nazismo. Inoltre, nello stesso anno il Parlamento federale tedesco prese la decisione per cui i crimini perpetrati dai nazisti sui pazienti psichiatrici vennero riconosciuti come tipica ingiustizia e incredibilmente non come crimine. Solo in un secondo momento attraverso l’emanazione delle direttive si procedette ai relativi indennizzi e ancora oggi non si è riusciti a ottenere un’equiparazione giuridica con i perseguitati razziali, politici e religiosi. Inverosimilmente, solo nel recente 2007 il Parlamento tedesco ha bandito la Legge sulla sterilizzazione forzata.
Come prova del Programma di sterminio Aktion T4 c’è anche la scoperta nel 2024 di una fossa comune in Polonia, nell’area nota agli archeologi come “Valle della Morte”, a causa del grande numero di esecuzioni di civili eseguite dai nazisti in tempo di guerra.
L’aver istituito la Giornata della Memoria è stato importante al fine di non dimenticare quello che il Nazismo e la sua ideologia sulla “purezza della razza” hanno determinato per la comunità delle persone con disabilità e per tutte quelle persone considerate “diverse” e non gradite al potere politico. Tuttavia il 27 gennaio deve essere un monito per l’umanità perché non si dimentichi il valore della democrazia e la sua difesa in quanto garanzia di inclusione e valorizzazione della differenza di ogni essere umano e dunque al suo diritto al rispetto, alla dignità e alla libertà.
(Lucia Romani)