Autorevole, attendibile, chiaro ed esaustivo. L’incontro online organizzato dall’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare fuga ogni dubbio sull’impatto del vaccino anti COVID-19 sulla popolazione con malattie neuromuscolari. Riassumiamone i punti salienti
Un prestigioso incontro
Il 29 gennaio ha avuto luogo il webinar “Vaccino anti COVID e distrofie muscolari: facciamo il punto”, a cura della Commissione Medico-Scientifica UILDM. A seguito delle numerose domande pervenute allo sportello curato dagli specialisti della Commissione, questo incontro ha voluto rassicurare chi ha una patologia neuromuscolare e le famiglie sugli effetti del vaccino anti SARS-CoV-2.
Dopo una breve introduzione della vicepresidente nazionale di UILDM, dottoressa Stefania Pedroni, che ha dato anche la sua testimonianza come operatrice sanitaria presso il Centro Clinico NeMO, inoculata col vaccino qualche settimana prima senza effetti collaterali (come riportato sulle nostre pagine), è stata la volta del dottor Claudio Bruno, responsabile Uosd Centro Traslazionale di Miologia e Patologie Neurodegenerative, nonché presidente della Commissione Medico-Scientifica di UILDM.
Dopo aver presentato i relatori, il dottor Bruno ha ceduto la parola al professor Andrea Vianello, direttore di Struttura Complessa di Fisiopatologia Respiratoria presso l’Azienda Ospedale-Università di Padova, componente, anch’egli, della Commissione Medico-Scientifica di UILDM e moderatore del webinar.
Il moderatore, dopo aver riportato un bilancio piuttosto confortante sull’andamento della situazione COVID-19 all’interno della comunità di persone con patologie neuromuscolari (forse grazie anche alla costante “guardia alta” delle famiglie verso le infezioni respiratorie stagionali), ha introdotto il tema dell’incontro, ovvero la prevenzione dal nuovo coronavirus tramite la vaccino profilassi, ed il primo relatore: il professor Vincenzo Nigro.
Le differenze tra i vaccini in circolazione
Il professor Nigro, genetista e docente ordinario presso l’Università degli Studi della Campania “L. Vanvitelli”, ha spiegato, in maniera tanto esauriente quanto chiara, le tre possibili modalità d’impiego dei diversi vaccini esistenti ed in arrivo:
- Quello che usa il DNA, ovvero un vettore virale depotenziato che contiene il materiale genetico della proteina Spike SARS-CoV-2 (Astrazeneca);
- Quello che impiega l’mRNA, che, una volta iniettato, viene assorbito nel citoplasma delle cellule e avvia la sintesi delle proteine Spike. La loro presenza stimola così la produzione, da parte del sistema immunitario, di anticorpi specifici (Pfizer/Biontech e Moderna);
- Quello che utilizza proteine contenenti minuscole particelle ottenute da una versione prodotta in laboratorio della proteina Spike presente sulla superficie del coronavirus SARS-CoV-2 (Novavax in arrivo).
Il professore ha sottolineato anche l’importanza dei progressi tecnologici sfruttati dalla medicina, genetica in particolare, che stanno permettendo una risposta più precisa e tempestiva anche a questa pandemia: “Tutti questi progressi (tecnologici applicati alla genetica) hanno consentito in tempo molto rapido – dice Nigro – di arrivare ai vaccini che stiamo facendo oggi”.
Come la mettiamo con le varianti? E gli effetti collaterali?
È il momento dell’ospite d’onore: la professoressa Susanna Esposito, pediatra e infettivologa, professore ordinario di Pediatria all’Università di Parma, presidente dell’Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i Disordini Immunologici (Waidid).
La professoressa Esposito ha mostrato un’ampia panoramica sulla pandemia partendo dall’insorgenza della stessa e le attuali conoscenze sulle conseguenze, anche a lungo termine, della malattia COVID-19. Dopo aver spiegato il funzionamento del vaccino che impiega l’mRNA, la professoressa ha chiarito che, secondo le odierne esperienze, questo tipo di vaccino dovrebbe essere efficace anche per le varianti del SARS-CoV-2 che si stanno diffondendo proprio in questi giorni nel nostro Paese.
Grandi rassicurazioni sono arrivate dalla Esposito anche per quanto riguarda il tema degli “eventi avversi seri o gravi”, ovvero gli effetti collaterali correlati al vaccino, che, secondo gli studi, sono stati molto rari.
La docente, dopo un abbondante quadro sulla casistica che risulta spesso oggetto di interrogativi (donne in gravidanza ed allattamento, persone immuno-depresse eccetera), ha concluso la parte riguardante i dubbi sui vaccini invitando tutti, senza esclusioni, a vaccinarsi. Inoltre, l’infettivologa ha auspicato maggiore rapidità nella campagna vaccinale e priorità per quelle categorie a rischio (malattie croniche, diabete, tumori eccetera) che corrono maggiormente il pericolo di un’esito grave della patologia COVID-19 in caso di contagio.
La professoressa Esposito ha terminato il suo intervento augurando a tutti di essere presto vaccinati (lei stessa ha ricevuto la seconda dose) e con una frase che potrebbe essere uno spot per la campagna vaccinale: “Mi vaccino perché so cosa c’è dentro (il vaccino), ma soprattutto so cosa c’è là fuori (il virus)”.
Le domande del pubblico
Sono tanti i dubbi che le persone comuni nutrono rispetto alla vaccinazione. Dubbi che gli esperti hanno saputo fugare con parole comprensibili e rassicuranti. Qui riportiamo alcuni tra gli interventi più significativi.
Ci sono vaccini più sicuri di altri per le persone con patologie neuromuscolari?
Al momento non è possibile fare una differenziazione. I vaccini al momento disponibili (Pfizer/Biontech e Moderna. Quando si è svolto il webinar, Astrazeneca era ancora in fase di approvazione) sono entrambi sicuri (Professoressa Esposito).
I caregiver, ovvero chi si prende cura delle persone con disabilità, verranno vaccinati insieme ai loro assistiti?
Nonostante sia da considerarsi primaria la vaccinazione dei caregiver, in quanto la loro figura è determinante nella vita di chi assiste e vada protetto, ad oggi non è prevista alcuna priorità vaccinale per questa categoria (Professoressa Esposito).
Chi avesse avuto effetti collaterali con l’annuale vaccinazione antinfluenzale, deve preoccuparsi, o addirittura evitare, di vaccinarsi contro la COVID-19?
Se gli effetti collaterali sono quelli classici (febbre, dolore in sede d’iniezione, astenia eccetera), non c’è nessuna avvertenza. Se a seguito della vaccinazione antinfluenzale, si è sviluppata la sindrome di Guillain-Barré (polineuropatia infiammatoria acuta, in genere rapidamente progressiva ma autolimitante, caratterizzata da debolezza muscolare e lieve perdita della sensibilità distale), o altri tipi di patologie autoimmuni che in letteratura clinica sono stati raramente associati a questo tipo di vaccinazione, a grandi linee, non ci sono pericolosità, ma è necessaria una valutazione del soggetto (Professoressa Esposito).
Le persone in ventilazione assistita hanno controindicazioni al vaccino?
No! Per due concetti di base: il primo è che non esistono particolari controindicazioni per questo vaccino per chiunque (salvo rarissimi casi). Il secondo è che, erroneamente, a volte, si sospendono le terapie già in corso (ventilazione meccanica o terapia farmacologica) quando sopraggiunge un’infezione, ma invece vanno mantenute in essere tutte le terapie esistenti (Dottor Vianello).
La terapia cortisonica, spesso adoperata dalle persone con distrofia muscolare di Duchenne, può influire sull’efficacia del vaccino contro SARS-CoV-2? È consigliata una riduzione, o una sospensione, della terapia?
È vero che la risposta vaccinale può essere inficiata da farmaci corticosteroidei, ma la vaccinazione è necessaria per i rischi insiti nelle patologie neuromuscolari che rendono i pazienti più fragili (Professoressa Esposito).
Tutto il webinar, minuto per minuto
Per chiunque voglia approfondire i temi trattati o trovare risposte ad ulteriori domande, l’incontro è disponibile integralmente sul canale YouTube della UILDM all’indirizzo https://youtu.be/NGvRprQIoR4.
(Giuseppe Franchina)