Conquistare l’autonomia giocando, ecco la proposta di UILDM Legnano
Immagina di essere un abitante di uno dei tre pianeti che orbitano attorno all’astro chiamato Medea. Lo scopo di questo gioco di ruolo è la collaborazione e, perché no, un piccolo passo verso l’indipendenza.
Sì, perché questo famoso gioco di ruolo, creato e utilizzato inizialmente da Emergency e presentato nelle scuole per insegnare ai bambini l’immigrazione e cosa significa far parte di un popolo con grandi risorse o far parte di un altro che vive con poco, è stato adottato recentemente dalla Sezione UILDM di Legnano.
Alani, Savari, Ivissi: queste sono le tre popolazioni che devono aiutarsi reciprocamente per salvarsi dalla distruzione della loro galassia. Il dialogo e il confronto con il proprio gruppo e con gli altri due sono fondamentali. Ecco perché il gioco favorisce una piccola conquista d’indipendenza: i giocatori devono uscire dal proprio “guscio”, superare la propria timidezza e mettersi in gioco.
“Questo gioco, promosso da Emergency e studiato da un team di psicologi, nasce per spiegare ai ragazzi e ai bambini il fenomeno migratorio. Noi, UILDM di Legnano, abbiamo utilizzato questo gioco per lavorare molto sulla comunicazione. Abbiamo capito che, dopo diversi studi, la comunicazione è la chiave per raggiungere la propria autonomia”, spiega Vittorio Montixi, educatore e operatore ludico.
Chi sta scrivendo ha personalmente partecipato a una sessione di gioco e il risultato è stato strabiliante: ragazzi, sia con disabilità che senza, da timidi e chiusi, si sono ritrovati a collaborare per trovare una soluzione comune e a scambiare le proprie risorse con gli altri popoli per salvare l’intera galassia. Svogliatezza e timore hanno presto lasciato spazio a competitività e interesse.
Lo scopo del gioco è presto palese, come spiega anche Emergency: un edu-larp (acronimo di Educational Live Action Role-Playing) è un’esperienza di gioco di ruolo educativo in cui i partecipanti assumono attivamente il ruolo di vari personaggi. Missione Medea è un esempio di gioco di ruolo dal vivo progettato per coinvolgere i giovani in modo emozionale e divertente. Allo stesso tempo, incoraggia la riflessione su importanti tematiche come la mediazione non violenta dei conflitti, le migrazioni internazionali, la multiculturalità e la crisi ambientale. L’obiettivo principale di questo gioco è fornire strumenti e prospettive che permettano ai partecipanti di “comprendere il mondo” nella sua complessità. Il gioco cerca di sviluppare la consapevolezza sulla pluralità e l’interconnessione dei fenomeni sociali, culturali, economici e politici. Attraverso l’esperienza diretta di assumere ruoli diversi e affrontare situazioni complesse, i giocatori possono ampliare la loro visione del mondo e sviluppare una maggiore consapevolezza critica.
Applicato al contesto delle disabilità, questo gioco produce un risultato non dissimile, sviluppando allo stesso modo il pensiero, la comprensione e la voglia di cooperazione, ma fornendo anche un risultato accostabile alla Vita Indipendente. Da due anni è stato infatti adottato dalla Sezione UILDM di Legnano. L’aspetto che ha colpito maggiormente è proprio l’adattabilità e la versatilità del gioco: “Da quando utilizziamo questi giochi – continua Vittorio Montixi – abbiamo notato un cambiamento nel modo di ragionare dei nostri ragazzi: stanno sviluppando la capacità di calarsi in panni diversi dai propri, affrontando altre difficoltà e problemi. Il gioco allena l’elasticità mentale”. Un modo quindi diverso di suggerire un lavoro di pensiero personale che porta a miglioramenti nel modo in cui si ragiona sulla propria disabilità, ma anche alle difficoltà di altre persone. “Noi lavoriamo molto sulla comunicazione efficace, che non significa solo saper parlare, ma anche saper ascoltare”, conclude l’educatore.
(Angelica Irene Giordano)