Era il 2006 quando le coscienze degli italiani vennero scosse da un uomo. Un uomo che non poteva muoversi, parlare, né tanto meno mangiare o respirare. La patologia di Piergiorgio Welby gli aveva tolto la possibilità di compiere qualsiasi gesto quotidiano, ma non quella di pensare e, in qualche modo, di esprimersi. E’ così che, dal letto in cui era costretto a vivere, Piergiorgio Welby scriveva al Presidente della Repubblica, alle istituzioni, ai media e – pensate un po’ – anche a FinestrAperta. Parlava di diritti, di autodeterminazione, di poter decidere della fine della propria vita.
La richiesta che gli venisse staccata la spina, permettendogli di smettere di vivere un’esistenza per lui ormai solo vuota e dolorosa, fu un pugno nello stomaco dell’opinione pubblica. Il mondo politico si spaccò tra favorevoli e contrari, la Chiesa si oppose al gesto, la Scienza si interrogò su quali sono i limiti da non poter superare, le persone manifestavano per o contro Piergiorgio, per o contro l’eutanasia.
Al suo fianco la compagna di una vita, sua moglie Mina.
Oggi Piergiorgio non c’è più, Mina Welby invece sì e continua a portare avanti le battaglie e lo spirito che animavano suo marito. Copresidente dell’Associazione Luca Coscioni, è sempre in prima linea nella difesa dei diritti delle persone con disabilità. Dedichiamo completamente a lei la trasmissione Il Granello di Sale del 29 luglio 2015, in un talk show che tenterà di sondare temi importanti con una opinionista d’eccezione.
Appuntamento mercoledì mattina alle 11:30, domenica alla stessa ora in replica e, nei giorni successivi, con l’intervista da scaricare e riascoltare nella sezione Podcast.
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