Il 20 gennaio 2015 Ai Confini Del Mondo, la rubrica radiofonica dedicata all’accessibilità turistica per le persone con disabilità, ha avuto come ospite Livio Gigliuto, Consulente del sindaco di Catania per il Marketing del Territorio. Durante la diretta, Livio ha parlato del marketing territoriale con le sue possibili implicazioni tecniche all’interno delle tematiche del Terzo Settore. Purtroppo però il software di registrazione che consente a Radio FinestrAperta di catalogare ogni intervista in formato podcast non ha svolto il suo lavoro e non è stato possibile recuperare la diretta registrata. Per questo motivo, la redazione di FinestrAperta ha deciso di concedere uno spazio nella nostra sezione “Magazine” del sito a Livio e al suo lavoro: un modo anche per approfondire maggiormente quanto sia importante l’accessibilità sociale unita alla potenzialità del web.
Bentornato a FinestrAperta, Livio. Cominciamo ricordando il lavoro di cui ti occupi: sei Consulente del Sindaco di Catania per il Marketing del Territorio. In cosa consiste il tuo operato?
“Faccio la cosa più bella del mondo: mi occupo di promuovere in giro per il mondo la bellezza della città in cui sono nato. Nel mio caso è particolarmente stimolante: Catania è due volte patrimonio dell’Unesco (con l’Etna e con il suo straordinario barocco) ed è una bellissima città di mare. Un esempio: la scorsa estate, una mattina le gente era in spiaggia, tra ombrelloni e un sole rovente. Nel pomeriggio ha iniziato a piovere, e l’Etna si è riempita di neve. Ecco, a Catania capita che la mattina su possa fare il bagno, il pomeriggio giocare con le palle da neve, la sera passeggiare per le vie del centro storico e incontrare giovani, magari musicisti o studenti universitari, fino a notte. Il contributo che provo ad offrire alla mia comunità consiste nel cercare strumenti per stimolare la gente a venire a conoscere questa città”.
Cosa pensi serva per migliorare la qualità della presentazione di un Comune o di una città?
“Un po’ come per tutti gli altri tipi di ‘prodotto’, anche per le città serve avere le idee chiare sui suoi punti di forza. Catania ne ha tanti, il mix di marketing deve considerare tutte le qualità della città e comunicarle con un messaggio unico e coerente. Serve anche stare attenti all’evoluzione del mondo del marketing, ad esempio allo sviluppo delle nuove tecnologie, delle app e all’importanza sempre crescente della funzione del Web. Per questo coinvolgeremo la comunità di ragazzi, l’Università di Catania, tutti i cittadini catanesi. Il marketing territoriale di Catania sarà un grande lavoro di gruppo che svolgerà anche funzione di cucitura del tessuto sociale. L’abbiamo fatto con I like Catania, ad esempio. Un esperimento, un contest fotografico col quale abbiamo chiesto ai cittadini di scattare una foto del loro punto di vista sulla città, condividerla su Facebook e contribuire alla scrittura di un racconto condiviso. La nostra intenzione è farlo ogni anno e allestire un grande Museo delle Immagini”.
Negli ultimi tempi a Catania avete realizzato una serie di progetti volti ad incrementare la conoscenza informativa della città siciliana, tra i quali la costruzione di pannelli turistici informativi lungo le principali attrazioni della città, scritti anche in Braille. C’è un intento sociale all’interno di questa iniziativa?
“Proprio a questo mi riferivo. Sì, c’è soprattutto un intento sociale. C’è l’idea che i luoghi siano di tutti, e si deve procedere spediti verso una città fruibile tutta e da tutti. Questo è un piccolo gesto (anche se non ricordo tantissime altre città italiane con questo tipo di segnaletica), ancora c’è tanta strada da fare, ma l’idea che portiamo avanti è di diventare una città che faccia dell’integrazione e dell’inclusione sociale la radice di ogni intervento. Luoghi come il bellissimo Monastero dei Benedettini o il Castello Ursino devono essere visibili, per tutti”.
Pensi che sia possibile applicare il Marketing del Territorio al tema della poca accessibilità riscontrata in Italia?
“Penso di più: penso che il marketing del territorio possa diventare lo strumento per scardinare (e porre al centro dell’attenzione degli operatori del settore) il tema della scarsa accessibilità. Oltre alle ragioni sociali, di inclusione e integrazione, è proprio poco conveniente per una città non cercare soluzioni per incrementare l’accessibilità dei propri luoghi. Il tema è: lavorare per incrementare i luoghi accessibili non è solo una cosa giusta, è una cosa che conviene. Molte città hanno scelto di puntare sull’accessibilità e il turismo è cresciuto. Modelli da seguire, perché è giusto e perché conviene”.
Quant’è importante oggi Internet nella promozione di tutti gli aspetti di una città (tra cui ovviamente anche l’accessibilità)?
“Il Web è diventato semplicemente il luogo preferito da tutti per scegliere le mete in cui svolgere le proprie vacanze. C’è ancora una quota rilevante di digital divide, in particolare in Italia e per i meno giovani, ma praticamente tutti, prima di decidere dove andare, danno un’occhiata sul Web. Però anche il Web e i social network bisogna saperli affrontare. Pensare, ad esempio, di parlare ad ogni categoria di stakeholder con lo stesso mezzo non è solo impossibile, ma è soprattutto inutile. A Catania ho appena presentato il restyling del sito istituzionale, finalmente bello, moderno, collegato ai social network e in grado di testimoniare la bellezza di questa città. Ma, anche se il sito ha una bella e approfondita sezione dedicata al turismo, sappiamo che difficilmente il turista cercherà informazioni nel sito istituzionale. Per questo, oltre al sito web della Catania Pass, la card turistica all inclusive (include musei, trasporti e sconti in negozi e ristoranti) che abbiamo consegnato alla città a inizio febbraio (presente sui principali social networks), stiamo lavorando con l’università a un progetto web interamente dedicato ai turisti, in cui possano trovare tutte le informazioni di cui hanno bisogno”.
Parliamo più in particolare di Catania. I vostri progetti stanno aiutando a diffondere maggiori informazioni riguardo la città siciliana. Ma ci sono altre novità che bollono in pentola? Il Comune sta varando qualche idea relativa anche al miglioramento e al rafforzamento dell’accessibilità turistica e sociale?
“Come detto, stiamo procedendo alla realizzazione di un portale turistico che avrà un’impostazione originale, immaginato come strumento orizzontale di partecipazione delle tante realtà vitali che ha la città. Uno strumento che permetta di allargare anche il bacino di utenza e valorizzare tutti i tipi di turismo e tutte le categorie di turista. Senza dimenticare chi questa città la vive, la abita ogni giorno. Il cittadino di Catania ha una spiccata propensione a vivere la città, scoprirne aspetti nuovi, conoscerla. Vogliamo assecondare questa tendenza naturale, tutta catanese, incrementando l’accessibilità turistica. Poi mille altre idee, ma ne cito un’altra: un grande centro multimediale, un Living lab per scoprire monumenti, bellezze architettoniche della città in maniera incredibilmente innovativa”.