Preservare la memoria di un proprio caro è un istinto naturale, ma quando si vuol salvare dall’oblio il ricordo di un personaggio che tanto ha fatto per la propria comunità, siamo in presenza di un atto dovuto. E’ mossa da questa doppia spinta (quella di parlare di un proprio caro, ma nello stesso tempo di un personaggio illustre) l’opera letteraria di Elisa Giacomoni.
Elisa, classe ’75, madre di due bambini, lavora come educatrice in un asilo nido. La scrittura non è il suo mestiere, ma vi si dedica con passione. Passione che la porta a pubblicare La Sua Mano Sulla Testa. Lei stessa racconta a FinestrAperta.it la genesi di quest’opera.
“Come idea nasce quando avevo sedici anni. E’ un’autobiografia e parla del rapporto tra una figlia e un padre, che io ho perso quando avevo nove anni. E’ nata con l’esigenza di mettere insieme ricordi personali per paura di perderli. Qualche anno fa mi sono messa a scrivere seriamente e il mio compagno mi ha consigliato di cercare un editore, così ho trovato Sillabe di Sale, che mi sta aiutando a realizzare il mio sogno”.
La Sua Mano Sulla Testa è un romanzo ambientato negli anni Ottanta, quando l’infanzia di Elisa scorreva serena nella casa in collina, tra giochi di bimbi e grandi tavolate nella campagna romagnola. Anni fatti di persone a cui voler bene, in primis il papà, il cui gesto tipico dà titolo al libro.
“La mano sulla testa era un suo gesto affettuoso nei miei confronti. Accompagnava spesso questo gesto dolce con la frase in romagnolo ‘la mi’ babina’, cioè ‘mia figlia’”.
Ma il papà di Elisa è una persona speciale non solo per lei, bensì per tanta altra gente.
“Oltre ad essere stato una figura fondamentale per me, mio padre è stato una persona preziosa per tutta la comunità: ha militato nella resistenza, è stato un partigiano. Nel ’44, alla fine della Seconda Guerra Mondiale, ha collaborato coi canadesi salvando la cittadina in cui vivo, Bagnocavallo, in provincia di Ravenna. I canadesi stavano per bombardare il paese pensando di colpire i tedeschi, che invece stavano ritirandosi. Mio padre ha attraversato un fiume e dei campi minati per controllare la situazione e fermarli, guadagnandosi una medaglia d’argento al valore militare per l’atto eroico. In seguito è stato sindaco ed ha contribuito tantissimo alla crescita e alla ricostruzione nel dopoguerra, aiutando la comunità con un grande impegno sociale”.
Ci incuriosisce sapere cosa abbia trasmesso, col suo esempio, Mario Giacomoni a sua figlia Elisa.
“Sono cresciuta con l’idea che si può fare del bene agli altri senza avere qualcosa in cambio, ma per il bene di tutti”.
Il 19 novembre 2014 si celebra il trentennio della morte di Mario Giacomoni. In questa occasione a Bagnocavallo ci sarà una giornata commemorativa per lui ed un altro partigiano e verrà anche presentato ufficialmente il romanzo. Chi è interessato ad acquistarlo, potrà farlo attraverso il sito web dell’editore.
Libro fantastico
Grazie di questo bellissimo articolo…siete stati unici! Grazie ancora. Elisa