Una mostra a Milano per sensibilizzare sulla malattia di Charcot-Marie-Tooth
Questo evento artistico è organizzato in collaborazione con ACMT-Rete per la Malattia di Charcot-Marie-Tooth e PROSSIMI Srl Impresa Sociale ETS e introduce una visione rivoluzionaria e inclusiva dell’arte, mentre celebra la diversità in tutta la sua straordinaria bellezza. Il cuore pulsante della mostra è la patologia di Charcot-Marie-Tooth, una neuropatia ereditaria che ha colpito la famiglia dell’artista, rendendola il fulcro dell’espressione artistica di Aliteia. Sull’intento finale abbiamo chiesto delucidazioni alla curatrice Viola: “il piede della zia dell’artista – un po’ il fil rouge della mostra – è il motivo per cui la mostra ha visto la luce. Tutto è partito da una domanda, ‘perché questa malattia esiste?’, per arrivare alla risposta in cui non esiste vergogna, non esiste pregiudizio. Aliteia ha avuto l’arte di raccontarsi e raccontare le persone vicino a lei”.
Nel suo manifesto di corpi-non-conformi, “The Ballad of Human Mutations” pone l’accento sull’importanza di abbracciare nuovi valori estetici nella nostra società contemporanea. “La mostra si chiama così perché immortala i movimenti, le immagini non sono statiche. È come se si trattasse di una danza continua, infinita di questi movimenti” ci spiega la curatrice. L’obiettivo di questa mostra è quello di ridefinire il concetto di bellezza, mettendo in primo piano le imperfezioni e le differenze come punti di forza. È un invito a sostituire i vecchi codici di perfezione con nuovi valori di giudizio e sociali.
La mostra attinge a una vasta gamma di discipline artistiche, tra cui la performance, la fotografia e la scultura. Con l’esposizione di venti fotografie di medio-grande formato e un’installazione scultorea site-specific, Aliteia espone le non-perfezioni dei corpi dei suoi soggetti, in particolare le deformità di mani e piedi, che sono caratteristiche proprie della patologia di Charcot-Marie-Tooth.
Questa mostra è anche un percorso che ha permesso a coloro che ne hanno fatto parte di esprimere i propri sogni, speranze, libertà e bellezze autentiche. Le opere esposte in “The Ballad of Human Mutations” rappresentano l’inclusione in azione, una partecipazione attiva di persone che hanno accettato di farsi fotografare e mettere in mostra le parti dei loro corpi colpite dalla patologia di Charcot-Marie-Tooth, mentre danzavano, si muovevano o giocavano. L’artista si è avvicinata ad ACMT-Rete proprio perché raccoglie la maggioranza delle persone con questa condizione fisica in Italia.
Alisia Viola conclude: “Ho seguito tante iniziative inclusive. Io, come Aliteia, credo che la bellezza sia un costante equilibro fra imperfezioni. Le perfezioni non esistono. E sì, forse al momento il termine “inclusività” è un po’ abusato, ma se deve ancora emergere per bene, vuol dire che l’esclusione ancora c’è, ancora va combattuta. Bisogna parlarne attraverso qualsiasi linguaggio. Quella della mostra è una tematica sociale micro, ma parte da una condizione macro: perché ognuno ha vissuto o vive qualcosa che lo fa vergognare”.
“The Ballad of Human Mutations” ha in serbo molte promesse concrete. Questa mostra ad ingresso gratuito non è infatti solo un’esposizione d’arte; è un invito a riflettere sul significato più profondo della bellezza, della verità e della diversità.
(Angelica Irene Giordano)