L’iniziativa si chiama “Via il Gradino” e consente agli esercenti di installare una rampa pieghevole all’ingresso del proprio locale
Quante volte sarà capitato ai nostri lettori in sedia a ruote di non riuscire ad accedere ad un esercizio commerciale a causa di un gradino all’entrata? E quante volte, a seguito delle loro proteste, si saranno sentiti rispondere, dal proprietario del locale, che ha le mani legate e non può farci niente? Sicuramente è successo a chi scrive, il quale, dopo aver riscontrato difficoltà d’accesso a gelaterie, negozi, ristoranti e teatri nel territorio della città di Roma, proponeva agli esercenti l’installazione di una piccola rampa all’ingresso per aggirare le barriere architettoniche. “Niente da fare – era la risposta sconsolata -, per il Comune si tratterebbe di occupazione di suolo pubblico e verrei sanzionato”.
Eppure basta spostarsi in altre città italiane per riscontrare atteggiamenti diametralmente opposti. A Parma il Comune non eroga multe ai negozianti che montano una pedana di fronte al proprio locale, ma gli regala direttamente la rampa (per la precisione si tratta di comodato d’uso gratuito), così come da tempo avviene ad Asti. L’iniziativa ha un nome, “Via il Gradino” ed è stata lanciata alcuni mesi fa dal sindaco di Parma Federico Pizzarotti, insieme a Confesercenti Parma, come già era stato fatto in precedenza nel capoluogo piemontese.
Ma rimaniamo a Parma e alle sue quaranta pedane. Hanno dimensioni di 71 per 90 centimetri, sono in alluminio, pieghevoli. Ideali per essere installate e rimosse con facilità, con un’operazione che dura meno di un minuto. Questa loro versatilità le rende ottimali per risolvere il problema dell’accesso delle carrozzine ai locali pubblici, senza intaccare l’estetica od occupare in modo ingombrante il suolo pubblico.
E non è tutto. Agli esercenti che aderiscono all’iniziativa Via il Gradino, non solo viene concesso l’ausilio in forma gratuita, ma addirittura li si certifica come locali accessibili in una app specifica e con un adesivo da esporre in vetrina.
Alla presentazione del progetto era presente anche il presidente di Anmic (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), che pur plaudendo all’iniziativa, ha ricordato che da fare c’è ancora tanto. Le pedane mobili sono gocce in un mare di criticità da affrontare per le persone disabili. Ad ogni modo, siamo certamente di fronte ad un primo, interessante passo, e ad un segnale di apertura.
In definitiva quelli di Asti e Parma sono due esempi di semplice ed efficace convivenza civile, che potrebbero essere presi come modello anche altrove.
Articolo di Manuel Tartaglia