Google Assistant, da alcuni mesi rilasciato negli Usa, è ora disponibile in italiano e promette di rendere più facile la vita degli utenti. A cominciare da quelli con disabilità
Arriva in Italia a metà novembre Google Assistant, l’assistente vocale della ben nota azienda informatica statunitense, che promette di rivoluzionare l’approccio al Web di milioni di utenti nel mondo. Quando eventi come questo si verificano, spesso tra i loro primi beneficiari ci sono le persone con disabilità. L’esempio più vicino e calzante è rappresentato da Siri, l’assistente virtuale della Apple – cui Google Assistant fa il verso -, che ha reso agevole l’accesso agli iPhone da parte di tanti utenti con difficoltà nell’utilizzo degli arti superiori o con problemi di vista.
Utilizzabile nei dispositivi con una versione del sistema operativo Android pari o superiore alla 6.0 Marshmallow, l’assistente vocale e digitale di Google è già da alcuni mesi disponibile in lingua inglese. Ora, finalmente, ha una versione in italiano ed è completamente compatibile con i dispositivi italiani.
Grazie a Google Assistant, gli utenti sono in grado di sviluppare una vera e propria conversazione con l’assistente virtuale, che a sua volta è capace di imparare e memorizzare, selezionando le risposte anche in base a questa capacità. È possibile interagire con Google Assistant attraverso comandi vocali o tramite la tastiera, per avviare applicazioni, impostare promemoria o eventi, ricevere notizie o informazioni varie dalla Rete, mandare messaggi, e-mail, far partire telefonate. Tutto questo, senza muovere un dito.
L’utilizzo di questo supporto, rende lo stesso più efficente: col tempo Google Assistant apprende gusti, esigenze e preferenze dell’utente, imparando in questo modo a dare risultati sempre più personalizzati. Gli si può rivolgere qualsiasi domanda di cultura generale, come il nome del regista di un determinato film, oppure fare richieste di utilità quotidiana, come le previsioni del tempo o calcoli matematici, o ancora impostare servizi utili, come la sveglia. Oltre alle funzioni più utili, ne sono previste tante altre puramente ludiche, quindi si potrà giocare o essere intrattenuti con storie, barzellette eccetera.
Se novità come queste possono essere accolte dai più come semplici trovate per smanettoni, nella qualità della vita di persone con determinati deficit possono fare la differenza. Immaginiamo utenti con difficoltà di movimento che, finalmente, possono fare una telefonata privata senza orecchie indiscrete attorno; fare acquisti online senza dover rivelare i propri dati personali a terzi; cercare informazioni o semplicemente intrattenersi senza dover chiedere aiuto a nessuno, se non al proprio assistente digitale.
Articolo di Manuel Tartaglia