Come la musica o la danza, anche la comunicazione attraverso l’arte può accendere una scintilla di creatività facendo vivere emozioni e stati d’animo in chi per difficoltà psichiche e intellettive non riesce a comunicare come gli altri con il mondo circostante. Ad interessarsi anche alle possibilità comunicative che l’arte offre a quanti convivono con la disabilità, in particolare intellettiva, sono i collezionisti Carmen e Reinhold Würth, che da tempo hanno individuato come la pratica dell’arte da parte di queste persone con disabilità possa aiutarle ad integrarsi e trovare un modo spontaneo e diretto per comunicare le proprie emozioni a chi è loro vicino e più in generale alla società di cui fanno parte.
Le rappresentazioni formate da colori forti e vivaci, da forme allungate e schiacciate, ora armoniose, ora in giochi contrapposti, rivelano un universo leggero e denso di fantasia dove le emozioni si rincorrono in un tempo che sembra sospeso. Presso l’Art Forum Würth di Capena (Roma) è possibile entrare con gli occhi e il cuore in queste proiezioni emotive che legano il visibile all’invisibile e viceversa, il detto al non detto attraverso la suggestiva mostra Nasi odorano tulipani. L’arte irregolare nella Collezione Würth, aperta fino al 21 gennaio del 2017.
I lavori presenti in mostra, provenienti da un ampio nucleo di opere della Collezione, sono stati realizzati da persone con disabilità intellettiva. A dare il titolo all’esposizione è il lavoro di uno degli autori in mostra, Uwe Kächele, Nasi odorano tulipani, che viene presentato per la prima volta in Italia. Un percorso che si muove tra immaginazione e realtà, sogni e speranze attraverso circa trenta lavori tra dipinti, disegni e sculture creati da più di venti artisti, tra i quali: David Christenheit (1972), Helmut Widmaier (1927- 2011), Rosemarie Hübner (1959), Walburga Brai (1943), Martin Udo Koch (1965) e Georg Würz (1951). Un viaggio sospeso tra rappresentazioni concrete e immaginarie, reali e oniriche, pensate unitamente a possibili metamorfosi formali dove recuperare quei processi interiori legati a stati d’animo e sensazioni individuali e collettive in rapporto a quanto accade intorno. Sono sperimentate tutte le sfumature dell’immaginario, la varietà degli stili e delle tecniche grazie ai diversi vissuti interiori di ciascun artista. I risultati raggiunti da questi artisti disabili, spesso sanciti dalla partecipazione a diverse mostre in Europa, sono originali sotto il profilo estetico e densi di vitalità sul lato emotivo. Molti di questi artisti operano in “atelier assistiti” in Germania.
L’interesse per l’arte irregolare, da tempo affermata a livello internazionale, è stata vista dalla coppia di collezionisti, Carmen e Reinhold Würth, come stimolo non soltanto per un’integrazione sociale, ma anche per valutare nuovi e originali risultati sul piano artistico. Per “Arte irregolare” si intendono in Italia non solo le produzioni legate alla disabilità intellettiva, ma anche tutte quelle caratterizzate da immediatezza e spontaneità che fioriscono dai circuiti ufficiali di tendenze o movimenti.
Nasi odorano tulipani
Art Forum Würth Capena – Viale della Buona Fortuna, 2 – 00060 Capena (RM)
Tel. 06 90103800
Orario: dal martedì al sabato: 10:00-17:00 - domenica, lunedì e festivi chiuso – fino al 21 gennaio 2017
Ingresso libero
L’arte irregolare – Art Brut. Nel 1945 Jean Dubuffet, coniando la definizione di Art Brut (arte grezza), ne riconobbe per la prima volta il valore. La ricerca ed il lavoro di Dubuffet vanno letti alla luce di un periodo storico (i primi del Novecento) in cui le avanguardie artistiche, alla ricerca di nuove fonti di ispirazione e forme espressive, trovarono stimoli per entrambi questi aspetti nell’arte dei cosiddetti outsiders. Oggi l’arte irregolare, Art Brut o Outsider Art (secondo la definizione anglosassone), conta numerose collezioni (la più nota è la Collection de l’Art Brut di Losanna), musei e gallerie dedicate. Parallelamente negli spazi dell’Art Forum Würth Capena sarà possibile visitare una mostra dedicata alla storia del Gruppo Würth. Quest’ultima, presentata sotto forma di linea del tempo, intende celebrare i settanta anni di attività del Gruppo e, al tempo stesso, rievocare gli eventi più salienti della storia mondiale tra il XX e il XXI secolo, con un’attenzione particolare alle vicende della Germania e dell’Italia.
Aricolo di Silvana Lazzarino