Originale e sorprendente, la vita di Obaida, giovane siriano emigrato in Europa, sarà raccontata nel film in cerca di sostenitori Quando non puoi tornare indietro
La guerra in Siria, la fuga da una realtà opprimente, la voglia di riscatto, le difficoltà di chi emigra, la tenacia nel perseguire un obiettivo. C’è tutto questo e anche di più in Quando non puoi tornare indietro, film documentario di Leonardo Cinieri Lombroso, regista italiano che ha deciso di dedicare il suo ultimo lungometraggio ad Obaida, un ragazzo di Aleppo col sogno di fare il cantante, a cui la guerra cambierà i piani. Il documentario è in lavorazione e può essere sostenuto attraverso il crowdfunding sulla piattaforma Indiegogo.
L’incontro col protagonista del film è avvenuto qualche anno fa, come ci racconta Cinieri Lombroso: “Durante una passeggiata all’Esquilino, il mio amico Stefano mi raccontò di aver affittato una delle stanze del suo appartamento ad un ragazzo siriano. Proprio mentre parlavamo della guerra e della sua assurdità, ci imbattemmo nel nuovo coinquilino di Stefano: Obaida. Io che, come regista, osservo la realtà alla ricerca di una storia da raccontare, ebbi la sensazione che una storia fosse venuta da me per essere raccontata“.
Obaida, studente di Ingengneria Elettronica che sognava di fare il cantante, era riuscito a scappare rocambolescamente dalla Siria e a raggiungere l’Italia, dove lo aspettava una borsa di studio. Non prima di aver superato i controlli dell’esercito e attraversato il deserto. Tra lui e Leonardo si instaurò una sincera amicizia.
“Ero stupefatto dalla sua tenacia e dal suo temperamento ottimista e non avrei mai smesso di ascoltare le sue storie. Dall’altro canto, anche lui era curioso di conoscermi e di sapere di più della mia vita: mi chiedeva in cosa credevo, se avessi una religione e una fidanzata”.
Cinieri Lombroso ci spiega come il suo interesse, prima genericamente rivolto alla instabile condizione della Siria, si sia poi soffermato sulla figura emblematica del protagonista del suo film: “Il motivo che in principio mi ha avvicinato ad Obaida è stato l’interesse personale per la Siria e la gravissima guerra che essa stava – e sta tuttora – attraversando. Non capivo come le persone di uno stesso popolo fossero state divise e messe le une contro le altre e mi atterriva sapere di città distrutte e di civili uccisi o senza acqua, elettricità e cibo. In seguito ho messo a fuoco l’unicità di Obaida, un ragazzo che, con ottimismo e fiducia, riesce a trasformare gli ostacoli in possibilità di crescita. Nella sua straordinarietà Obaida è il simbolo di altri suoi coetanei che, lontani dalla loro terra, affrontano la vita con coraggio e dignità“.
Le riprese del documentario sono durate un anno e mezzo e hanno avuto luogo in Italia, in Turchia e in Danimarca, dove ora Obaida vive, ma c’è ancora del lavoro da fare per completare l’opera, finora totalmente autoprodotta. Per questo motivo è partita una campagna crowdfunding sul sito Indiegogo, dove sono disponibili informazioni sul documentario ed è possibile partecipare alla chiusura del progetto con donazioni di diversa entità. Nell’ambito della campagna, oltre ai continui aggiornamenti su Facebook, sono previsti degli eventi a Roma e a Milano, dove poter incontrare il regista e sapere di più sul documentario, sulla cultura siriana e sui protagonisti di Quando non puoi tornare indietro.
Articolo di Manuel Tartaglia