Dal VI secolo a.C. a oggi, la sedia a ruote si è sviluppata costantemente, rendendo possibile la mobilità di tante persone con problemi di deambulazione
L’origine della sedia a ruote è antichissima: le prime testimonianze della sua esistenza sono state trovate su dei vasi greci datati VI secolo a.C. e su una scultura in pietra in Cina risalente al 525 d.C.. Il vaso greco raffigura un letto per bambini dotato di ruote e, pur non avendo fonti scritte che ne certifichino l’ideazione e a chi fosse indirizzato, lo studio iconografico dimostra che già dall’antichità ci si era impegnati a colmare alcuni svantaggi.
Andando alla ricerca di fonti certe, arriviamo al 1595, anno in cui fu progettata la prima sedia a ruote denominata “sedia per invalidi”; questa sedia era stata progettata per il re Filippo II di Spagna e si configurava con delle piccole ruote all’estremità delle gambe, una piattaforma per poggiare i piedi e uno schienale regolabile. La sedia era logicamente manuale, quindi il re si avvaleva dei suoi servitori per spostarsi.
Le cose sono andate avanti così fino al 1655 quando un giovane orologiaio tedesco, Steven Farffler, limitato nella sua mobilità da una disabilità, inventò la prima sedia a ruote azionata in modo indipendente; si trattava di una sedia stabile montata su un telaio a tre ruote con maniglie su entrambi i lati della ruota anteriore, grazie alle quali si poteva spingere la sedia in avanti. Nel 1783 , John Dawson , inventò una sedia che aveva due ruote grandi nella parte posteriore e una piccola nella parte anteriore con una maniglia rigida per guidarla; poiché la sedia era pesantissima, la possibilità di guidarla era legata all’utilizzo di un cavallo o di un asino, cosa poco economica all’epoca come ora.
Le prime carrozzine simili a quelle di oggi furono sviluppate nel 1869, anno in cui fu depositato un brevetto di una sedia semovente e con grandi ruote nella parte posteriore; questo progetto era molto meno ingombrante ma era ancora difficilmente trasportabile ed è rimasto tale fino al 1932, quando Hanry Jennings produsse la prima versione pieghevole in acciaio tubolare; Jennings l’aveva progettata per il suo amico Herbert Everest, il quale propose di fondare una società, la Everest Jennings , che per decenni ha avuto il monopolio della produzione di questi presidei. Le carrozzine elettriche sono state inventate da George Klein e da alcuni altri per aiutare i veterani feriti nella Seconda Guerra Mondiale e hanno l’aspetto di quelle usate tutt’oggi. La sedia aveva due ruote grosse posteriori, un poggiapiedi, uno schienale, una batteria e un controllo su un braccio per comandare il movimento.
Grazie alla tecnologia e al progresso scientifico, la mobilità per le persone disabili ha conquistato nuove frontiere e ha regalato molte possibilità, non solo legate alla vita quotidiana ma anche alle attività sportive, come ad esempio il Powerchair Football: si gioca su un campo regolare da pallacanestro, le squadre sono formate da quattro giocatori, le carrozzine sono dotate di protezioni ai piedi con cui è possibile attaccare difendere e calciare il pallone. Le prime partite si sono disputate in Francia negli anni Settanta e da lì lo sport si è diffuso in Europa, Canada, Usa e Giappone.
Ne ha fatta di strada la carrozzina dai greci ad oggi e tanta altra ne farà, se consideriamo che oggi la sperimentazione e la tecnologia si stanno concentrando su progetti sempre più rivoluzionari ed innovativi, come la robotica e gli esoscheletri.
(Alessandro Fontanazza)