In vista della “fase due”, bisogna continuare a cautelare chi è più fragile. Ecco le raccomandazioni della UILDM sul sito web del Ministero della Salute
Il 4 maggio è stata fissata come data della “riapertura”. L’Italia inizierà la sua lenta ed attenta ripartenza verso quella normalità che la pandemia di COVID-19 sembra aver fagocitato come una famelica fiera. Come già detto a più riprese, però, non dovrà abbassarsi la guardia, soprattutto nella tutela delle persone più fragili, anziani, persone con disabilità ed, in generale, individui immunodepressi.
Proprio a tal proposito, è utile ricordare le raccomandazioni del Ministero della Salute per tutti i pazienti. Va sottolineato, in particolare, che la Commissione Medico-Scientifica della UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) ha pubblicato, proprio sul sito web del governo, un documento con indicazioni rivolte soprattutto alle persone con malattie neuromuscolari (distrofie, atrofia muscolare spinale, miotonie eccetera), che propone consigli sull’assunzione di farmaci, sull’interruzione della fisioterapia, sulla ventilazione, nonché su altri aspetti fondamentali per chi ha una malattia neuromuscolare, ma anche per i familiari e i caregiver.
Tra pochi giorni si allenteranno alcune restrizioni in materia di contenimento del contagio dal nuovo coronavirus: si potranno rivedere i congiunti, ma senza dimenticare il distanziamento sociale ed i presidi di protezione personale come le mascherine ed i guanti. Alcune attività riapriranno i battenti, mentre altre prepareranno la messa in sicurezza dei loro locali in base ai decreti vigenti.
Come ha, però, ribadito il Premier Conte nella sua conferenza stampa di domenica 26 aprile: “Non è un libera tutti [ ... ] Adesso inizia per tutti la fase di convivenza con il virus e dobbiamo essere consapevoli che in questa nuova fase, la fase due, la curva del contagio potrà risalire in alcune aree del Paese. Dobbiamo dircelo chiaramente, questo rischio c’è. Nella fase due, quindi, sarà ancora più importante mantenere le distanze di sicurezza”.
(Giuseppe Franchina)