Il consigliere municipale Alessandro Alongi ha presentato una nota per chiedere che il posizionamento delle pedane per garantire l’accesso nei negozi e locali alle persone con disabilità sia esente da tasse
Istallare le pedane di fronte all’entrata dei negozi per renderli accessibili alle persone con disabilità, non è solo un obbligo legale, ma è anche un costo per i molti commercianti di Roma. Infatti, posizionare pedane all’ingresso del proprio locale va a rientrare, per la normativa comunale, tra i casi di occupazione del suolo pubblico, quindi obbliga al pagamento di una tassa.
Questa stortura del sistema va a creare una situazione paradossale che, per il Consigliere Alessandro Alongi del XII Municipio
oltre a contraddire il principio costituzionale che impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli (anche fisici, come in questo caso) che limitano la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, crea un ingiusto onere finanziario per i negozianti che vogliono rendere i loro spazi accessibili a tutti”.
Il Consigliere ha perciò ritenuto essenziale, nell’ambito del dibattito attualmente in corso sul testo del nuovo regolamento comunale riguardante l’ occupazione del suolo pubblico, inviare una nota al Campidoglio, con la quale suggerire di prevedere al suo interno un’esenzione tributaria per i commercianti che installano pedane esterne ai loro esercizi. Secondo Alongi, “questa misura non solo incentiverebbe l’abbattimento delle barriere architettoniche, ma dimostrerebbe anche un impegno tangibile verso l’accessibilità”.
Parlando con noi dell’importanza di cambiare questa situazione che va a rendere inutilmente più complicato e costoso attuare il diritto all’accessibilità, il Consigliere ha aggiunto: “Una città è bella anche se è giusta e, fin tanto che l’amministrazione capitolina non attuerà specifici accorgimenti a favore dell’inclusione, sarà difficile promuovere un cambiamento concreto nella vita dei nostri concittadini maggiormente vulnerabili”.
(Elisa Marino)