“Il Valore del Gioiello” è il nome di una nuova scuola orafa aperta a Frosinone, indirizzata esclusivamente alle persone con disabilità. L’ambizioso progetto porta la firma della Fondazione Boccadamo che, assieme all’agenzia del lavoro Etjca, tenta di lanciare un messaggio di forte inclusione sociale e lavorativa. FinestrAperta ha intervistato il dott. Boccadamo in merito.
Com’è nata l’idea di una scuola orafa per persone con disabilità motoria?
«La Fondazione Boccadamo nasce nel 2012 per sostenere le persone in difficoltà, chi è più fragile e spesso non trova il giusto appoggio all’interno della società. Quello di aprire la Scuola Orafa per disabili è stato un mio desiderio, a cui ho lavorato con impegno e dedizione affinché divenisse realtà. Da polio survivor comprendo bene le difficoltà nell’inserirsi nel mondo del lavoro, nel sentirsi utili alla società e per questo gratificati. Io sono stato determinato e fortunato, sono riuscito a realizzarmi come uomo e come imprenditore e volevo offrire un’occasione anche a questi ragazzi, cercando di trasferire in loro un po’ del mio coraggio e della mia forza».
Quali sono gli obiettivi che il progetto vuole raggiungere?
«La Scuola Orafa intende trasferire a questi ragazzi le conoscenze di un mondo, quello legato all’arte orafa, augurandosi che in loro possa nascere una vera passione per questa professione. Soltanto allora i nostri studenti potranno scegliere se proseguire su questa strada, approfondendo i loro studi e le loro competenze. Noi offriamo loro un’opportunità di conoscenza che, se ben sfruttata, potrebbe diventare un’ottima occasione di crescita professionale».
Quant’è importante il sostegno di Etjca nel vostro progetto?
«Etjca ha sposato da subito questo progetto, ne ha compreso lo scopo ed i valori e ci ha offerto il suo sostegno. Così come Etjca, ci auguriamo che siano sempre di più le persone che decidano di appoggiare la nostra iniziativa, per garantirle un futuro lungo, da cui sempre più persone possa raccogliere i frutti».
Quindi è ora affermare con forza che anche le persone con disabilità possono lavorare?
«Assolutamente sì! Il lavoro è un diritto di tutti. A una disabilità già di per sé di non facile gestione, non può e non deve aggiungersi il peso di non riuscire a raggiungere un’indipendenza economica. Fornire a questi ragazzi la possibilità di rendersi autonomi dalla famiglia è per noi già una grande conquista».
“Il valore del Gioiello” si pone chiaramente come una sfida, il mondo del lavoro sembra sempre più lontano. Quali sono gli interventi che si possono mettere in atto?
«Per garantire il corretto e doveroso processo di inserimento delle persone con disabilità nel mondo del lavoro c’è ancora tanta strada da fare. È vero però che iniziative come la nostra forniscono anzitutto un supporto psicologico ai ragazzi che frequenteranno i corsi e, parallelamente, ci aspettiamo che portino le istituzioni e gli enti preposti a sviluppare una maggiore sensibilità, attuando politiche sociali che favoriscano il loro inserimento nel mondo del lavoro. Ci poniamo come esempio virtuoso che, per crescere ed essere davvero funzionale, deve poter lavorare in sinergia con le istituzioni».
Ho letto che, per il momento, è partito il primo corso per persone che vivono a Frosinone. In futuro il progetto avrà un respiro nazionale?
«Sì, è così. A luglio siamo partiti con il corso ‘pilota’ che ha coinvolto sei ragazzi della provincia di Frosinone, ma l’ambizione della scuola è quella di poter aprire le sue porte a tanti ragazzi, provenienti da tutta Italia e, in futuro, anche da altri Paesi dell’Europa e del Mondo. Cresceremo, ne sono certo!».
La scuola è completamente gratuita. Come mai questa scelta?
«Perché la Scuola Orafa vuole offrire un sostegno ai ragazzi con disabilità, in particolare a quelli che non hanno modo di potersi permettere una formazione specifica. È un’opportunità, e come tale, secondo la mia filosofia e quella della Fondazione Boccadamo, deve essere gratuita».
Articolo di Angelo Andrea Vegliante