Alla Camera dei Deputati, il 3 aprile, è stato un lunedì meno farraginoso di altri. Infatti, con una nuova settimana alle porte, specialmente dopo le recenti proteste legate al fondo per la non autosufficienza e a quei tagli imprevisti (di cinquanta milioni) che tanto hanno fatto infuriare associazioni e rappresentanti del Terzo Settore, le istituzioni hanno deciso di indire una giornata per parlare di disabilità e cittadinanza. Si è tenuto, quindi, il convegno “La disabilità non si ferma – verso una piena cittadinanza”.
Un vero e proprio dibattito, presentato come una festa dai moderatori Paola Severini Melograni (scrittrice e conduttrice radiofonica) e Claudio Arrigoni (giornalista presso la Gazzetta dello Sport, Corriere della Sera e direttore responsabile di DM), per discutere e capire cosa ha fatto il nostro Paese in favore della disabilità e soprattutto cosa ancora manca per arrivare ad ottenere una piena e consapevole inclusione socio culturale delle persone con disabilità. La giornata ha affrontato i temi più vari, spaziando dal linguaggio usato dai media per parlare delle diverse abilità, sino all’importanza dello sport (sia esso amatoriale o paralimpico). Ogni parola, ogni storia presentata, è stata rafforzata da testimonianze illustri, che non hanno mancato l’appuntamento, pronte a dare il loro contributo per dimostrare che – malgrado le avversità – ci può essere una vita piena e migliore. Laura Coccia, madrina e ideatrice della giornata (onorevole in forza al PD e atleta paralimpica), ha fatto gli onori di casa: “Buongiorno a tutti e grazie di essere qui. L’idea di questa giornata nasce il 3 dicembre. Negli ultimi mesi, Bebe Vio e Alex Zanardi hanno espresso il proprio parere circa alcune questioni riguardanti la vita politica e sociale, attraverso la rete. Quel che ho notato è che loro venissero attaccati non per quello che effettivamente stessero affermando (che poteva essere condivisibile o meno), ma per la loro condizione di disabilità. Questo mi ha fatto riflettere, noi possiamo anche avere le leggi più belle del mondo ma, senza una piena inclusione sociale, non arriveremo da nessuna parte. La nostra disabilità ci pone dinnanzi ad alcuni limiti e complessità, che possono essere vissute in due modi: in maniera chiusa, oppure provando ad emanciparsi e ad uscire di casa. E’ una scelta difficile da fare, ma bisogna (comunque) trovare gli strumenti di adattamento per tutti. Fare un percorso insieme ed affrontare la disabilità come un’opportunità e non come una punizione”.
Le ha dato seguito l’on. Mario Marazziti – Presidente della Commissione Affari sociali della Camera – grazie a cui è stata approvata la legge “Dopo di noi”: “Questa giornata è un evento in cui la (presunta) debolezza emerge per arginare le difficoltà. Le leggi non sono mai di uno solo, quest’iter legislativo non sarebbe stato possibile senza l’approvazione dell’ultima legge di bilancio. La copertura economica è arrivata dalla volontà di Maria Elena Boschi. Il “Dopo di noi” restituisce vita, dignità, indipendenza ai più deboli. Così ci si libera finalmente dal terrore del futuro, chi ha una disabilità potrà tendere ad essere sereno attraverso progetti personalizzati. La nostra società può ritrovare credibilità aiutando chi ha più bisogno. Una società che diventa più lungimirante sulla disabilità, diviene all’avanguardia”.
Terminata questa parentesi introduttiva, Claudio Arrigoni entra nello specifico: “C’è stato un periodo della cultura della disabilità, seguito poi dalla cultura dell’inclusione, come collettività dobbiamo cercare di arginare quel suffisso “dis” e valorizzare le diverse abilità di ognuno. Bisogna entrare nella cultura delle abilità. In questo lo sport ci ha fornito molteplici esempi, come Zanardi e Bebe Vio, citati già precedentemente. Ora anche le istituzioni devono dare una mano in tal senso”. Allora Maria Elena Boschi – sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri – ne approfitta per sottolineare come il Governo si sta adoperando per garantire un sostegno alle politiche sociali e alla disabilità: “Quando noi siamo arrivati al Governo, il fondo per la non autosufficienza aveva zero – non poco: zero – e ora abbiamo raggiunto i 450 milioni” (qui sotto l’intervento integrale dall’account Uildm Lazio).
La seconda parte della giornata è stata dedicata all’ascolto di chi la disabilità la vive, dando anche spazio a coloro che, in ogni campo, si sono dimostrati delle eccellenze: Zanardi, tanto nominato inizialmente, si scusa con “la collega ed amica” Laura Coccia per la sua mancata presenza. Il campione di handbike ha comunque voluto dire la sua in un videomessaggio: “L’accessibilità in Italia è una cosa che mi riguarda da vicino e comunque ci tenevo a ribadire che, anche avendo una disabilità, la vita non finisce. Cambia. Se in meglio o in peggio, spetta a noi deciderlo con il nostro atteggiamento”. Lo stesso ha fatto Iacopo Melio che, in un colloquio via Skype, ha salutato la Camera dei Deputati (prendendosi l’applauso della platea) dopo aver spiegato quanto sta portando avanti con la sua onlus “Vorrei prendere il treno”. Un piccolo passo per arrivare ad un bene comune come la salvaguardia dell’accessibilità e l’abbattimento delle barriere. Aspetto sul quale si è pronunciato anche Daniele Postiglioni che, con Global Accessibility, cerca di abbattere le barriere creando nuovi design per gli spazi urbanistici: “La nostra startup intende riprogettare spazi pubblici e privati verso le categorie con esigenze speciali. Si deve portare l’accessibilità anche nei posti di lavoro. Dal canto nostro, abbiamo creato BeFree, un’applicazione che permette di individuare percorsi territoriali e luoghi accessibili per persone con disabilità e passeggini”.
In conclusione, sono intervenuti anche Claudio Cola dell’Unione Italiana ciechi, Gianluca Ricci di Cuore Digitale e Dario D’Ambrosi, attore e insegnante di recitazione, che grazie al “Teatro Patologico” mette in contatto la recitazione con le gravi malattie mentali offrendo un titolo universitario a tutti gli attori con disabilità (in collaborazione con l’università di Tor Vergata). Hanno arricchito l’evento i “Ladri di Carrozzelle” portando la loro abilità musicale, insieme al coro “Alta Voce” diretto dal Maestro Federico Capranica, necessaria per premiare nel migliore dei modi l’attore e conduttore Flavio Insinna che, da qualche tempo, rappresenta la squadra di basket in carrozzina “Giovani e tenaci – S.S. Lazio”: “I premi conferiscono onori, ma anche molti oneri. Bisogna sempre migliorarsi e migliorare la società, la vera disabilità ce l’ha chi può fare qualcosa e non lo fa pur avendone i mezzi e le possibilità”. Questa giornata alla Camera, tra il serio e il faceto, ha portato alla luce numerosi aspetti che già si conoscevano, a cui, però, non sempre viene riservata la giusta attenzione. La speranza è che, nei giorni a venire, rimanga qualcosa in più oltre le belle parole spese a favor di telecamera.
Articolo di Andrea Desideri