Il 17 luglio 2024, la Camera dei Deputati ha approvato il testo di conversione in legge del cosiddetto “DL Scuola” (DL 71/2024), che adesso passerà al vaglio del Senato
Il testo, appena promosso dalla Camera, contiene, tra le altre cose, interessanti previsioni sul sostegno e l’assistenza degli studenti con disabilità. Alcune già in vigore con la pubblicazione del DL, avvenuta lo scorso maggio, altre inserite dalla Commissione Cultura della Camera.
Vediamole insieme. Innanzitutto la possibilità, fino al 31 dicembre, per coloro che hanno ricoperto il ruolo di insegnante di sostegno per tre anni, anche non consecutivi, nell’ultimo quinquennio, senza specializzazione, di acquisire tale titolo attraverso corsi ad hoc, tenuti sia dalle università sia dall’istituto Indire. Sempre dall’Indire e dalle università saranno tenuti dei corsi destinati agli insegnanti di sostegno, formatisi all’estero, che hanno un contenzioso per la non conclusione del procedimento di riconoscimento del proprio titolo. Questi, frequentando tale percorso e rinunciando al ricorso in tribunale, otterranno una specializzazione per il sostegno valida in Italia.
Il Decreto, inoltre, permette, alle famiglie di richiedere la conferma dell’insegnante di sostegno assegnato al figlio con disabilità per il successivo anno accademico, andando così a tamponare le esigenze di continuità didattica, più volte espresse da genitori e dalle associazioni delle persone con disabilità.
Dagli emendamenti della Camera, invece, è stato stabilito di incrementare i fondi dedicati al trasporto degli studenti con disabilità privi di autonomia che frequentano il liceo. Aumento che si dovrebbe ottenere prelevando dal Fondo per la formazione sulla valutazione multidimensionale e sul progetto di vita, e dal Fondo per le politiche in favore delle persone con disabilità. Così come è stata introdotta, sempre in fase emendativa, l’istituzione di un assegno di cura rivolto agli studenti universitari con disabilità gravissima, con il quale si potranno pagare un’assistenza qualificata che li supporti durante le lezioni.
Ora è il turno del Senato, che ha tempo fino al 30 luglio per dare il suo ok alla normativa.
(Elisa Marino)