Com’è nata e come funziona la app di incontri che tutela maggiormente l’utenza femminile
Fino a poco tempo fa, nell’immaginario collettivo, il dating online e chi vi ricorreva hanno subìto una velata denigrazione, talvolta sbeffeggiante, che rappresentava questo strumento come l’ultima spiaggia per zitelli disperati. Eppure, oggigiorno gli appuntamenti online si sono svelati per quello che sono, e cioè semplicemente incontri. Secondo un recente sondaggio di Pew Research, il 48% dei giovani dai 18 ai 29 anni ha riferito di aver utilizzato un sito o un’app di incontri.
La app più in voga al momento è Bumble, un’applicazione e rete sociale che permette e facilita l’incontro tra utenti reciprocamente interessati. Fin qui, nessuna differenza con le altre app che mettono in comunicazione chi si scambia reciprocamente un like. Ma Bumble garantisce di essere diversa. La principale differenza con gli altri servizi d’incontri è che, in caso di utenti eterosessuali, solo le donne possono iniziare il primo contatto con utenti uomini. Gli utenti omosessuali possono invece entrambi avanzare il primo contatto. Fondamentale anche il fattore tempo: tutti gli utenti liberi hanno ventiquattro ore di tempo per rispondere alle richieste di contatto prima che queste scompaiano.
Alla base della creazione di Bumble ci sono due donne: la modella, attrice e cantante indiana Priyanka Chopra e l’imprenditrice americana Whitney Wolfe. Quest’ultima è una delle fondatrici di Tinder, azienda che l’imprenditrice trentenne ha abbandonato dopo un processo per discriminazioni sessuali e molestie. Sarà forse anche per questa esperienza che per questa app è stato pensato un vantaggio rivolto alle utenti donne. Solo a queste, infatti, è concesso di iniziare una conversazione.
Oltre alla modalità Date, Bumble offre altre due modalità. La modalità BFF permette di conoscere persone nei paraggi al semplice scopo di avviare un’amicizia (e poi, magari, chissà). Infine, la modalità Bizz ha lo scopo di permettere agli utenti connessi di fare networking professionale.
(Irene Tartaglia)