Ángel Sanguino, un tecnico elettronico di Caracas, in Venezuela, aveva perso il suo braccio sinistro in un incidente i moto, investito da un’auto a forte velocità che stava partecipando ad una corsa illegale. Quando i dottori hanno dovuto amputare il suo braccio ferito oltre ogni possibilità di recupero, il trentatreenne si è trovato di fronte anche all’impossibilità di continuare il suo lavoro. I medici lo consigliavano di accettare la sua nuova situazione e cercare altre strade, ma Sanguino ha deciso di non mollare, anche grazie al fatto che sarebbe presto diventato padre.
Uscito dall’ospedale, ha usato la sua esperienza per costruire un braccio prostetico che gli consentisse di tornare a riparare componenti elettronici, fornendogli così il reddito necessario per la sua famiglia. Con l’aiuto dello zio è riuscito nell’intento, costruendo un braccio dotato di una serie di attuatori e sensori che riesce a controllare solo con i movimenti della clavicola, e gli consente di lavorare senza bisogno di aiuto altrui.
In questo primo prototipo di braccio, il tecnico ha badato solo alla funzionalità e non all’estetica, ma ha in mente di costruire una nuova versione con un aspetto più naturale. Quanto la tecnologia aiuta il sociale e lo sviluppo di nuove prospettive di vita? Andrea Desideri, Angelo Andrea Vegliante e Daniele Risa ne parleranno a “Il Riso Abbonda” venerdì a partire dalle 11.30.
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