I Ragazzi del Cinema America ridanno dignità a Roma e ai quartieri della Capitale
I problemi della capitale sono sotto gli occhi di tutti: cittadini e turisti ogni giorno si trovano a schivare buche in strada, a convivere con i disservizi, i mezzi pubblici affollati e perennemente in ritardo, montagne di spazzatura sui marciapiedi che degradano la vista e ripugnano l’olfatto.
Eppure la città è viva e ha voglia di riscatto. Da decenni, la sera d’estate, anche per trovare un po’ di frescura, famiglie, giovani e meno si ritrovano nelle piazze, nei cinema all’aperto, dove si proiettano film nuovi o d’essai. Momenti di cultura, confronto e divertimento, che uniscono.
La manifestazione Il Cinema in Piazza, organizzata da I ragazzi del Cinema America, per quest’anno prevede proiezioni da giugno ad agosto in tre luoghi di Roma distanti tra loro ma legati dallo stesso obiettivo: quello di renderli luoghi più accessibili e vivibili ai cittadini. Si tratta di Trastevere, Tor Sapienza e Ostia, in cui sono previste circa 104 serate di proiezioni con tutti film differenti, seguiti da dibattiti con registi, attori, sceneggiatori, ricordando maestri del cinema, riproponendo grandi classici del patrimonio nazionale e internazionale, nonché film dedicati ai bambini. Le proiezioni sono gratuite e danno la possibilità di ospitare circa 3000 persone a sedere nelle tre diverse arene.
Il progetto di riqualificazione socio culturale proposto da I ragazzi del Cinema America nasce nel 2012 quando un gruppo di giovani di periferia decide di occupare il Cinema America nel quartiere Trastevere. Valerio Carocci Presidente della Fondazione I Ragazzi del Cinema America racconta ai microfoni di Roba da Servizio Civile che “l’esperienza nasce nel 2012 da un gruppo di giovani che volevano creare un luogo di incontro tra centro e periferia della città, ci sono stati due anni di attivazioni e occupazioni per salvare questo storico cinema di Trastevere dalla demolizione e costruzione di parcheggi e appartamenti. Poi il punto di svolta fu la presenza alla nostre proiezione dei grandi maestri del cinema come Paolo Sorrentino, Nanni Moretti, Carlo Verdone e tanti altri”.
L’ambizione dei ragazzi, condivisa con alcuni abitanti del quartiere, era di riqualificare lo stabile costruito nel 1956 dall’architetto Di Castro e renderlo un luogo di incontro per amanti del cinema ma anche un punto di riferimento culturale del quartiere. Dopo due anni di resistenza i ragazzi sono però stati costretti a sgomberare il palazzo, ma decisi a continuare il progetto avviato, sono riusciti ad ottenere in comodato d’uso un forno in disuso nel quartiere e trasformarlo nel Piccolo Cinema America. Oggi lavorano per portare il cinema in piazza e riqualificare gli spazi di un altro cinema del quale hanno ottenuto la gestione: il cinema Troisi, appoggiati dalla solidarietà e partecipazione alle loro iniziative di attori e registi.
In questi anni abbiamo portato il cinema alla gente e la gente al cinema, ricreando quell’evento popolare estivo delle arene all’aperto. Siamo in qualche modo cresciuti nel rapporto della città”.
Le proiezioni in piazza, nonostante momenti di paura e sofferenza a seguito di alcune aggressioni subite da parte di alcuni fascisti ai danni dei volontari dell’associazione, continuano senza interruzioni. Valerio Carocci dichiara di essere molto soddisfatto di questa edizione 2019. “Credo che la cosa bella di questa edizione sia stata in qualche modo la risposta che c’è stata a queste ultime settimane anche delicate, ovvero che c’è stata una grande partecipazione della città nella gestione della arene in cui si sono moltiplicati i volontari, tra cui i ragazzi di Scomodo (che hanno una bellissima rivista). Tutti sono stati al nostro fianco e quindi c’è stata una gestione cittadina della sicurezza che ha permesso di lavorare insieme con serenità”.
I ragazzi del Cinema America e gli amanti dei film si ritroveranno fino al 1 agosto per condividere momenti di riflessione, divertimento, commozione e pace contro ogni forma di violenza.
Siamo convinti che le esperienze come queste siano un esempio pregevole di cittadinanza attiva e ci dimostrano che se ci si mette insieme si possono realizzare anche cose che possono sembrare impossibili. Valerio ci racconta che non è sempre facile ma che se si tiene la schiena dritta, senza farsi assimilare dalle tante sollecitazioni che vorrebbero ricondurti al solito sistema, si possono ottenere importanti risultati.
Contro la violenza, il degrado e quel tipico disincanto romano rassegnato alla bruttura e alle logiche di potere, occorre dare un segnale forte. Essere presenti nelle periferie e al centro della città con progetti culturali e sociali rivolti soprattutto ai giovani, portando messaggi di speranza e solidarietà. Basta poco a volte: una maglietta bordeaux e un sacchetto di pop corn.
Programma fino al 1 Agosto 2019
Articolo di Massimo Guitarrini