Sul sito web del Comune di Roma è stato inaugurato un motore di ricerca dedicato agli impianti sportivi comunali, semplice nell’utilizzo ed efficiente. Peccato per i risultati imbarazzanti quando viene utilizzato da utenti con disabilità
Un nuovo servizio. La notizia fu data un paio di mesi fa: “Ora nel nostro portale – annunciava il 10 novembre 2017 il sito web del Comune di Roma – c’è una pagina dedicata alla ricerca degli impianti sportivi di proprietà comunale. Un vero e proprio motore di ricerca che consente di trovare gli impianti in qualsiasi Municipio romano”. Peculiarità del database presentato, è la possibilità di filtrare i risultati della ricerca non solo per disciplina e Municipio; si possono anche selezionare impianti sportivi che pratichino attività per persone con disabilità. L’assessore Daniele Frongia (Sport, Politiche Giovanili e Grandi Eventi) dichiarava con soddisfazione: “Da oggi sul sito di Roma Capitale è disponibile un nuovo servizio di ricerca degli impianti sportivi capitolini e delle attività che si praticano in ciascuno di essi, con un’attenzione particolare alla disabilità”.
Come funziona. Andiamo a conoscere più da vicino questo strumento e approfittiamo per condurre un’indagine sulla presenza di strutture sportive in cui le persone con disabilità siano le benvenute.
Il motore di ricerca reca il titolo “Impianti Sportivi di Proprietà di Roma Capitale“. I filtri applicabili alla ricerca sono “Disciplina sportiva”, “Disciplina sportiva per persone con disabilità” e “Municipi”; cliccando su ciascuna di queste voci, apparirà un elenco a tendina con varie opzioni tra cui scegliere, dopodiché sarà sufficiente cliccare sul tasto “Cerca” per ottenere un elenco di impianti sportivi comunali rispondenti ai criteri selezionati.
Facciamo qualche prova e ci rendiamo conto che lo strumento è di facile utilizzo e che i risultati sono soddisfacenti: delle strutture sportive presentate, vengono specificate molte informazioni, come l’indirizzo, i recapiti telefonici, gli orari d’apertura, la descrizione delle attività eccetera, in molti casi anche con delle gallerie fotografiche.
I risultati che deludono. Durante il nostro test salta subito all’occhio, però, qualche squilibrio, che ci spinge ad approfondire la ricerca.
La prima anomalia che notiamo è che, a fronte di una ben nutrita lista di sport nella categoria “Disciplina sportiva” (ce ne sono novantuno), in “Disciplina sportiva per persone con disabilità” figurano solo sette attività: Arti Marziali (Judo), Attività Motorie, Attività Ludico-Equestre, Calcio a Cinque, Nuoto, Pallavolo e Tennis. Vengono alla mente tanti sport ormai consolidati tra gli atleti con disabilità (la Scherma, la Pallacanestro, l’Hockey…), qui grandi assenti.
Ma concentriamoci sulle discipline sportive per persone disabili presenti nell’elenco del Comune di Roma e verifichiamo quanti impianti le offrano al pubblico. La delusione è più che confermata: pochissimi i risultati, nella maggior parte dei casi equivalenti a zero. Eccoli in dettaglio:
Arti Marziali per persone con disabilità (Judo): 0 impianti sportivi Attività Motorie per persone con disabilità: 2 impianti sportivi Attività Ludico-Equestre per persone con disabilità: 0 impianti sportivi Calcio a Cinque per persone con disabilità: 0 impianti sportivi Nuoto per persone con disabilità: 4 impianti sportivi Pallavolo per persone con disabilità: 0 impianti sportivi Tennis per persone con disabilità: 0 impianti sportivi
Sconfortante il confronto tra l’offerta per le persone normodotate e per quelle con disabilità. Cercate una piscina comunale a Roma per fare nuoto? Per gli abili ce ne sono ventisette, per i disabili solo quattro. Cercate un campo da tennis comunale? Per gli abili ce ne sono quindici, per i disabili neanche uno.
Verrebbe da giustificare questi risultati con un difetto del database, magari ancora incompleto perché non sono stati ancora censiti tutti gli impianti sportivi capitolini; ma più probabilmente questo motore di ricerca funziona fin troppo bene, mostrando quanto sia grande lo squilibrio nell’offerta ai cittadini con e senza disabilità.
Articolo di Manuel Tartaglia