In una società sempre più digitalizzata, il Web, che da una parte ha contribuito al dilagare di manifestazioni negative come il cyberbullismo, dall’altra parte, attraverso applicazioni e siti, aiuta a contrastare, prevenire e segnalare episodi di bullismo
In quest’anno di emergenza sanitaria, moltissime attività si sono trasferite nel mondo di Internet: didattica a distanza, lavoro agile da casa, corsi online su qualunque argomento, conferenze ed eventi su piattaforme virtuali eccetera.
L’universo digitale ha facilitato molte interazioni, ma è anche stato, in qualche modo, responsabile del diffondersi di fenomeni preoccupanti come il cyberbullismo. Le statistiche parlano, di fatto, del 61% dei giovani che afferma di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo nel 2020, e il 68% di esserne stato testimone. Dall’altra parte della barricata l’8,02% delle ragazze ammette di aver compiuto atti di bullismo, o cyberbullismo, percentuale che cresce fino al 14,76% tra i ragazzi.
Oggi, però, la tecnologia interviene nella prevenzione e contrasto di vessazioni tra i giovani. Esistono, infatti, applicazioni e piattaforme digitali che consentono proprio ai più piccoli di segnalare atti di bullismo o cyberbullismo, di cui sono stati vittime o anche semplicemente spettatori.
Una di queste applicazioni è Convy Shool (adottata dal liceo Alessandro Manzoni di Milano) che, tramite una chat (il funzionamento è molto simile a WhatsApp), consente agli studenti che sono stati testimoni o vittime di atti persecutori di segnalarli al referente anti-bullismo della propria scuola. Tutto ciò avviene in maniera anonima e, con l’automatica cancellazione dei suddetti messaggi, l’anonimato viene conservato nel tempo da “occhi indiscreti”.
Degno di nota, inoltre, è il Progetto Elisa, una piattaforma promossa dal Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) che consiste, da una parte in corsi di formazione virtuali per i docenti circa le più aggiornate strategie anti-bullismo, dall’altra promuove un sistema di monitoraggio online del bullismo e del cyberbullismo su tutto il territorio nazionale.
Anche le forze dell’ordine si sono digitalizzate per combattere il bullismo con l’app YouPol (realizzata dalla Polizia di Stato) mirata ad evidenziare episodi di bullismo, ma anche di spaccio di sostanze stupefacenti e violenza domestica. L’app è caratterizzata dalla possibilità di trasmettere in tempo reale messaggi ed immagini agli operatori di pubblica sicurezza; le segnalazioni sono automaticamente georeferenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti.
(Giuseppe Franchina)