L’Intelligenza Artificiale al servizio della disabilità: rivoluzionare la vita delle persone
L’Intelligenza Artificiale (IA) ha dimostrato di essere una delle tecnologie più impattanti del nostro tempo, rivoluzionando una vasta gamma di settori, dalla medicina alla finanza, dalla logistica all’arte. Tuttavia, una delle sue applicazioni più significative a livello sociale è l’utilizzo dell’IA al servizio delle persone con disabilità. Questa rivoluzione sta migliorando la qualità della vita di milioni di individui in tutto il mondo.
“L’intelligenza artificiale ha modificato radicalmente i termini di esistenza degli esseri umani”, ha affermato il relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità, Gerard Quinn. “Le nuove tecnologie possono essere di enorme beneficio per le persone con disabilità e guidare la ricerca di un’uguaglianza inclusiva in un’ampia gamma di campi come l’occupazione, l’istruzione e la Vita Indipendente”, ha affermato.
Assistenza nella mobilità. Una delle aree in cui l’IA sta facendo la differenza più tangibile è nell’assistenza alla mobilità delle persone con disabilità. Le tecnologie di IA consentono la creazione di dispositivi come carrozzine intelligenti, ausili per la deambulazione e persino protesi avanzate. Questi dispositivi utilizzano sensori e algoritmi di apprendimento automatico per adattarsi alle esigenze individuali degli utenti, migliorando la loro indipendenza e autonomia. L’IA, infatti, è resa “intelligente” attraverso un processo di apprendimento automatico dipendente da una serie di dati di addestramento o algoritmi, che spesso includono dati modellati da precedenti decisioni dell’utente. Inoltre, i veicoli autonomi stanno aprendo nuove opportunità di mobilità per le persone con disabilità, consentendo loro di viaggiare in modo più sicuro ed efficiente.
Comunicazione e accessibilità. L’IA sta rivoluzionando anche il modo in cui le persone disabili comunicano e accedono alle informazioni. Applicazioni e dispositivi basati su IA possono tradurre il linguaggio dei segni in testo o viceversa, rendendo più facile la comunicazione tra le persone sorde e udenti. Inoltre, la tecnologia di riconoscimento vocale e la sintesi vocale consentono alle persone con difficoltà nella comunicazione verbale di esprimere le proprie idee e interagire con il mondo esterno. Questi sviluppi aprono nuove opportunità di istruzione, lavoro e partecipazione sociale.
Assistenza sanitaria personalizzata. L’IA sta contribuendo anche a migliorare l’assistenza sanitaria. I medici possono utilizzare algoritmi di IA per diagnosticare e trattare condizioni mediche in modo più preciso e tempestivo. Le apparecchiature mediche basate su IA, come gli esoscheletri e le protesi avanzate, possono aiutare le persone con disabilità a recuperare la mobilità e a migliorare la qualità della vita. Inoltre, i dispositivi indossabili possono monitorare costantemente lo stato di salute e inviare notifiche in tempo reale ai caregiver o ai medici in caso di emergenza.
Accesso all’istruzione e all’occupazione. Gli strumenti di apprendimento basati su IA possono essere personalizzati per adattarsi alle esigenze specifiche degli studenti con disabilità, consentendo loro di apprendere in modo efficace. Nel mondo del lavoro, può aiutare a creare ambienti di lavoro inclusivi, adattando le condizioni e i compiti per le capacità individuali dei dipendenti con disabilità.
Sfide e Preoccupazioni. Nonostante i benefici evidenti, l’uso dell’IA al servizio della disabilità solleva alcune sfide e preoccupazioni. È fondamentale affrontare questioni legate alla privacy e alla sicurezza dei dati, nonché garantire che queste tecnologie siano accessibili e convenienti per tutte le persone con disabilità, indipendentemente dalla loro situazione economica.
Non sono tutte rose e fiori. L’IA non dovrebbe mai sostituire il ruolo umano nell’assistenza e nell’empowerment delle persone con disabilità. Gli aspetti umani come l’empatia, la comprensione e il supporto continuano a essere insostituibili.
“Ci sono molti noti impatti discriminatori”, puntualizza Quinn. “I predicati che stanno alla base degli algoritmi che guidano l’Intelligenza Artificiale possono riflettere e incorporare ipotesi abiliste. La disabilità può essere vista dalla tecnologia come deviante e quindi sgradita”, ha dichiarato Quinn. “(Le persone con disabilità) possono essere escluse dalla considerazione per l’impiego senza mai considerare i loro meriti e se un ‘accomodamento ragionevole’ potrebbe aiutarli a consentire loro di svolgere le funzioni essenziali di un lavoro”.
In conclusione, l’Intelligenza Artificiale sta rivoluzionando in modo positivo la vita delle persone con disabilità, offrendo nuove opportunità di autonomia, comunicazione, assistenza sanitaria e partecipazione sociale. Tuttavia, è importante che questa tecnologia sia sviluppata e utilizzata in modo etico, con attenzione alle esigenze e ai diritti delle persone con disabilità, e che continui a essere integrata in un approccio globale all’inclusione e all’uguaglianza.
“Soprattutto, chiediamo un nuovo spazio collaborativo – conclude il professor Quinn – tra il settore aziendale, il governo e la società civile per elaborare e realizzare i vantaggi positivi della tecnologia e adottare misure attive per invertire alcuni dei suoi noti impatti negativi nel futuro. Altrimenti, gli ‘ultimi rimasti indietro’ semplicemente non avranno alcuna possibilità di recuperare il ritardo. Data la promessa della tecnologia, questa sarebbe una tragedia per l’umanità”.
A proposito, questo articolo è stato concepito grazie alla Intelligenza Artificiale. Sorprendente, non è vero?
(Giuseppe Franchina)