A maggio dell’anno scorso veniva approvato un disegno di legge che preannunciava l’iter legislativo “Dopo di noi”, provvedimento volto a sostenere le persone con disabilità gravi e le loro famiglie anche dopo la morte di un genitore, per assicurare un futuro sereno nonostante le difficoltà della propria condizione di vita. Trecentosessantacinque giorni dopo l’entrata in vigore della legge, la Giurisprudenza sembra essere contenta, la classe politica anche, perché continua a vedere tale provvedimento come un passo in avanti e una mano tesa verso i più deboli. Di tutt’altro avviso sono i rappresentanti delle cosiddette categorie protette, che tendono a definire quest’atto come un totale fiasco. “Una legge studiata a tavolino per lavarsi la coscienza che, però, non tutela nessuno al di fuori delle assicurazioni”, il disappunto di alcune famiglie che pensano al peggio non appena immaginano di lasciare i propri figli – persone con disabilità gravi – in balia del nulla.
Una situazione complessa che, malgrado sulla carta sembri appianata, presenta ancora qualche falla. Il “Dopo di noi” stabilisce la creazione di un fondo per l’assistenza e il sostegno ai disabili privi dell’aiuto della famiglia e agevolazioni per privati, enti e associazioni che decidono di stanziare risorse a loro tutela. Sgravi fiscali, esenzioni e incentivi per la stipula di polizze assicurative, trust e su trasferimenti di beni e diritti post-mortem.
In molte parti d’Italia si stanno mobilitando, famiglie e associazioni, per garantire un’attendibilità al futuro delle persone con disabilità. In Toscana, tra le tante iniziative, c’è una tavola rotonda presso il comune di Orbetello: “Verso un futuro per tutti. Il durante e dopo di noi delle persone con disabilità”. Il 10 giugno, dalle 9.30, all’Auditorium comunale ci sarà un confronto tra organizzazioni e famiglie di persone con disabilità per parlare di q uel che sarà. Il tipo di vita che potrebbe prospettarsi a chi vive e convive con una disabilità. Nel corso della mattinata che prevede diversi interventi sul tema, si discuterà delle nuove possibilità, supportate a livello nazionale, dall’approvazione del disegno di legge nazionale sul Dopo di Noi, presentato dall’On. Ileana Argentin, presente alla tavola rotonda. Al dibattito che verrà moderato da Elena Improta, parteciperanno anche la dottoressa Patrizia Castellucci, direttrice servizi sociali azienda USL, Toscana Sud Est; il coordinatore sociale USL Sud Est, Toscana Distretto Colline dell’Albegna, dottoressa Catia Lolini e l’educatore professionale Nicola Titta. Largo spazio per le associazioni e le famiglie del territorio con interventi di rappresentanti del CESVOT e testimonianze dirette di persone con disabilità e loro familiari.
“Sono una mamma come tante altre , combatto da 27 anni, mai da sola e non permetterò a nessuno di decidere del futuro di mio figlio. Ricordatevi che le famiglie unite sono più forti e mai nulla verrà fatto su di noi senza di noi!” dichiara Elena Improta, presidente di “Oltre Lo Sguardo”, la Onlus che dal 2006 è impegnata a Roma nello sviluppo di modelli di interventi integrati per le famiglie fragili presenti nel territorio. L’organizzazione romana promuove in particolare idee innovative di assistenza per percorsi protetti di semiresidenzialità e residenzialità per il cosiddetto durante e dopo di noi. Negli ultimi anni l’associazione ha progettato interventi “in rete” proprio con realtà presenti in Maremma.
Articolo di Andrea Desideri
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