Ventitré outfit indossati. Ventitré modelli e modelle con disabilità che hanno sfilato. Duecentocinquanta studenti di moda che quest’anno si sono dedicati alla creazione di vestiti accessibili a tutti
La Torino Fashion Week del 2022 – svoltasi nella settimana dal 6 al 14 luglio – è stata il più inclusiva possibile. Questo, anche grazie al progetto chiamato “Diritto all’eleganza”, che è stato proposto e attuato dalla UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e giunto alla sua terza edizione. Gli abiti che hanno sfilato sono stati realizzati per favorirne l’indossabilità, soprattutto per chi è in carrozzina, modificandoli nel taglio e rendendone le chiusure facilitate. Quest’anno l’evento ha fatto molto più parlare di sé, segno positivo di maggiore attenzione al tema. Un modo sicuramente colorato, fresco e vivace per sensibilizzare sul mondo della disabilità. Lo scopo del progetto è proprio quello di far comprendere che anche le persone con disabilità di qualsiasi tipo, hanno il diritto e la voglia di vestirsi in molti modi diversi.
La rappresentazione delle persone con disabilità è storicamente molto “grigia”, a partire dal vestiario, immaginato semplice e smorto. Questa sfilata serve proprio per affermare con forza che non è e non deve essere così, un altro progetto che serve a far conoscere un mondo di cui molti pensano di sapere poco, ma di cui in realtà sanno abbastanza. Infatti, da sempre il vestiario è considerato per chiunque un segno distintivo e dice moltissime cose su di noi. Chi siamo, chi frequentiamo e anche il carattere o addirittura l’umore di un determinato giorno. Il concetto della sfilata è quindi quello di capovolgere la prospettiva: da “to cure” (avere bisogno di cure) a “to care” (cioè prendersi cura di sé stessi e del proprio aspetto). Basta sacrificare la cura per noi stessi per una questione di mera comodità. “Quante volte abbiamo rinunciato alla libertà di vestirci secondo il nostro gusto dando invece priorità alla praticità?” diceva nel 2018 la direttrice editoriale di DM Anna Mannara.
Il progetto è stato realizzato grazie ai fondi della Unicredit Foundation e coinvolgendo duecentocinquanta studenti di tredici licei e accademie di moda, da Milano a Napoli, nell’Italia patria del vestir bene. Per far in modo che l’evento prendesse forma, le Sezioni locali della UILDM si sono confrontate con gli studenti delle scuole coinvolte, così da creare un’ambiente sinergico e di reciproca comprensione.
La moda si sa, è una questione da sempre meno superficiale di quel che sembra. Molto attenta al periodo storico, pronta a coglierne i cambiamenti, i punti di forza e negli ultimi anni proiettata verso le questioni sociali. “La moda veste la pace”. Il focus della Torino Fashion Week di quest’anno è stato quindi quello della sensibilizzazione sotto tutti i punti di vista.
Ci si auspica che il progetto venga replicato e riesca a calcare sempre più passerelle in tutto il mondo. Ma soprattutto, che le creazioni approdino nella nostra quotidianità, per acquistarle magari, quando si fa un giro in centro.
(Angelica Irene Giordano)