Approvato il Decreto Disabilità, che va a togliere la parola “handicappato” dalla Legge 104, modifica la valutazione della disabilità, introduce la valutazione multidisciplinare, modifica il progetto di vita, elimina le visite di revisione e inserisce gli accomodamenti ragionevoli
Il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il Decreto “Definizione della condizione di disabilità, della valutazione di base, di accomodamento ragionevole e della valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato”, attuativo della Legge Delega sulla Disabilità.
Questo testo va a dare vita e attuare il cuore della riforma stabilita dalla Legge 227.
Tra i cambiamenti che porterà vi è l’introduzione nella Legge 104 del concetto di condizione di disabilità, ripreso dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità e basato sul modello bio-psico-sociale, che la definisce come una condizione derivante dall’incontro tra una persona con compromissioni e un ambiente ricco di barriere di vario tipo. Con la nuova riforma la determinazione della condizione suddetta sarà compito dell’Inps e costituirà il primo passo necessario per il riconoscimento delle prestazioni e dei diritti previsti per le persone con disabilità. Tale prima fase, denominata valutazione di base, sarà svolta con una valutazione medico legale che applica e utilizza quanto espresso nell’ICF e nella Classificazione Internazionale delle Malattie. Successivamente al riconoscimento della condizione di disabilità, la persona sarà al centro di una valutazione multidisciplinare, che vedrà protagonisti le sue necessità, i suoi desideri e i facilitatori che le sono necessari per esercitare i suoi diritti e realizzare le proprie aspirazioni.
Quest’ ultima valutazione servirà, infatti, per la stesura del progetto di vita individuale personalizzato e partecipato, che ha come scopo proprio quello di far realizzare alla persona con disabilità, che ne è quindi titolare, i suoi obiettivi e di migliorare la sua qualità della vita.
La valutazione multidimensionale, la stesura del progetto, e il suo monitoraggio hanno come base il principio di autodeterminazione e di partecipazione attiva della persona con disabilità. Ciò si realizzerà utilizzando supporti, strumenti e strategie necessari per permettere alla persona con disabilità di comprendere tutte le fasi del progetto e di poter esprimere quali aspirazioni ha per sé stessa e la sua vita.
Dovrà essere garantita la continuità dei servizi stabiliti nel progetto, anche in caso di trasferimento del suo destinatario in un’altra città o regione. In aggiunta, la norma prevede l’introduzione dell’ordinamento, dell’estensione e del diritto agli accomodamenti ragionevoli, ovvero “modifiche e adattamenti necessari ed appropriati che non impongano un onere sproporzionato o eccessivo adottati, per garantire alle persone con disabilità il godimento e l’esercizio, su base di uguaglianza con gli altri, di tutti i diritti umani e delle libertà fondamentali”.
Questo importante atto normativo entrerà in vigore il 30 giugno prossimo, esso stesso però stabilisce che alcune sue disposizioni lo saranno solo a gennaio 2025. Sempre nel 2025, sarà messa in atto una fase di sperimentazione, con l’applicazione a campione delle disposizioni in materia di valutazione di base e di valutazione multidimensionale.
(Elisa Marino)