Molti passi in avanti, ma ancora tanta strada da fare per uscire dagli stereotipi
Negli ultimi anni, il tema della disabilità è diventato sempre più presente nel mondo del cinema. Film come Forrest Gump, La teoria del tutto, Wonder, Quasi Amici e The Elephant Man hanno affrontato il tema in modo intenso e profondo, portando alla luce la complessità e la varietà delle esperienze delle persone con disabilità. Sebbene però ci siano stati questi progressi, ci sono ancora molte sfide da affrontare per assicurarsi che la disabilità sia rappresentata in modo accurato e rispettoso. Ad esempio, nonostante l’aumento della rappresentazione di personaggi disabili sul grande schermo, il cinema spesso non ha dato abbastanza spazio ai veri attori con disabilità. I film prima citati sono sì un esempio di magistrali e rispettose prove attoriali, ma accomunate da attori senza disabilità. Ciò ha sollevato alcuni interrogativi su quanto sia giusta una rappresentazione fatta così. Fra chi ne vede l’ingiustizia e fra chi non vede il male: recitare non vuol dire rappresentare quello che si è nella realtà.
Tuttavia, non tutti i film che affrontano la disabilità lo fanno in modo efficace. Alcuni cadono nelle trappole degli stereotipi e della pietà, presentando le persone disabili come oggetti di compassione o ispirazione. Questo tipo di rappresentazione non solo non è realistica, ma può anche essere dannosa, contribuendo a perpetuare la discriminazione e l’esclusione delle persone disabili all’interno della società.
Nel passato, la disabilità al cinema era spesso rappresentata in modo stereotipato, con personaggi presentati come oggetti di pietà o addirittura come villain. Considerandoli come una deviazione dalla norma.
Negli ultimi anni ci sono però stati alcuni importanti passi avanti nel mondo del cinema riguardo la rappresentazione di attori con disabilità. Uno di questi è il giovane attore Noah Matthews Matofsky, che ha interpretato un personaggio chiave nel film Peter Pan e Wendy del 2022 e visionabile sulla piattaforma Disney+.
Noah, che ha la sindrome di Down, ha dato un’interpretazione sorprendente del personaggio di Peter Pan. Il film ha ricevuto molti elogi per la sua rappresentazione inclusiva nel mondo di Peter Pan e per la scelta di avere un attore con disabilità nel cast.
La rappresentazione di Noah è stata particolarmente importante per il modo in cui ha rotto gli stereotipi sui personaggi disabili: non solo ha dimostrato le sue capacità attoriali, ma ha anche sfidato la visione tradizionale dei personaggi con sindrome di Down come individui inadatti a determinate recitazioni.
Sperando che questa tendenza migliorativa continui, bisognerebbe ricordare i punti critici delle rappresentazioni. Spesso ci sono poche opzioni per i personaggi con disabilità e le loro storie sono spesso marginalizzate o usate come una nota di colore. Sarebbe utile anche una maggiore attenzione alla rappresentazione dei rapporti interpersonali e delle relazioni sentimentali tra persone con e senza disabilità. Questo potrebbe aiutare a rompere gli stereotipi sulla sessualità e sulle relazioni, rappresentandoli come individui in grado di avere relazioni romantiche sane e appaganti, esattamente come chiunque altro. Il cinema potrebbe rappresentare meglio le persone con disabilità evitando gli stereotipi, coinvolgendo attivamente chi ha una disabilità nella creazione dei film e creando storie in cui la disabilità non sia il fulcro principale della trama. E non solo nella storia o come attori, ma anche come sceneggiatori, registi e produttori. Ciò garantirebbe una rappresentazione più accurata e autentica delle esperienze di vita delle persone con disabilità e fornirebbe un’opportunità per rappresentare le sfide e le discriminazioni che devono incontrare nella vita di tutti i giorni.
Con una maggiore inclusione di attori con disabilità e una maggiore attenzione alla loro rappresentazione, il cinema può diventare uno strumento efficacissimo per promuovere la comprensione e l’accettazione delle persone con disabilità nella società.
(Angelica Irene Giordano)