Riportiamo qui di seguito l’esperienza di una nostra lettrice – ipovedente – che ha voluto condividere con noi le emozioni vissute durante la visita ad una mostra di pittura.
Armonie e vibrazioni di colori si inseguono a rappresentare le geometrie nascoste dietro i volti di una natura sempre in divenire nel suo passare dalla primavera all’estate, fino all’autunno e all’inverno, a toccare quegli angoli attraversati dalla luce del sole o solcati dalla neve sotto, cui il paesaggio rivela le sue bellezze. Questa è la poesia “dipinta” di uno dei più interessanti protagonisti della scena artistica contemporanea: Bruno Molinaro. Il colore è protagonista assoluto dei suoi dipinti, per cogliere e fissare sulla tela le atmosfere della natura attraversata da una luce che rivela e nasconde, esplora e cela.
Nato a Ragogna (Udine), Molinaro ha esposto in Italia e all’estero e ha ottenuto riconoscimenti e numerosi titoli accademici. Ai suoi paesaggi, presso Palazzo Barolo a Torino, è stata dedicata una suggestiva personale, che si è tenuta dal 16 al 30 settembre 2015. L’esposizione Molinaro. Segni di una Ricerca. Cinquant’Anni d’Arte tra Colore e Paesaggio, ha ripercorso mezzo secolo di attività dell’artista.
Cinquanta dipinti di medie e grandi dimensioni hanno restituito quell’attimo, quel momento in cui la natura rivela la propria immagine più intensa e poetica, dove a vibrare è il colore e i profumi che sembra quasi di percepire. Dalla primavera con gli accesi colori dei papaveri, degli iris, dei campi in fiore, all’autunno con le calde tonalità dei marroni e dei gialli della natura morta, dall’estate con l’intensa luminosità dei cieli e delle marine, all’inverno con le vedute di vette innevate, Bruno Molinaro fissa sulla tela i diversi volti di un paesaggio in cui non mancano citazioni di chiaro riflesso impressionista con incursioni nel linguaggio astratto che rielabora con profonda sensibilità e in modo del tutto personale.
La sede di Palazzo Barolo, accessibile anche per persone con disabilità motoria, è risultata perfetta per accogliere questa suggestiva mostra, che ha avuto un buon numero di visitatori, oltre a ricevere un ottimo riscontro di critica, testimoniato da recensioni e pubblicazioni su quotidiani e riviste. Il percorso espositivo è risultato adatto anche a chi è ipovedente dato l’accostamento di colori decisi e brillanti e il gioco di contrasti cromatici, con cui l’arista apre all’ascolto di una musica interiore: quella delle emozioni, tra ricordi trascorsi e vita presente.
Silvana Lazzarino