Muharamm è un uomo non udente che vive in un quartiere di Istanbul. Durante una passeggiata mattutina con la sorella Ozlem, l’uomo si è accorto che gli abitanti della cittadina turca, incontrati per strada, comunicavano con lui attraverso la Lingua dei Segni. Tutto questo è raccontato dal seguente video.
L’iniziativa è partita dall’azienda Samsung e dall’agenzia Leo Burnett: dopo un mese di preparazione, in cui la squadra chiamata a creare il progetto ha sistemato le videocamere in lungo e in largo per il quartiere e ha insegnato la lingua dei segni ai concittadini di Muharamm, è stato realizzato questo video dal titolo Hearing Hands, con la complicità di Ozlem. Dietro a questa simpatico e tenero progetto c’è ovviamente uno scopo pubblicitario: come si può notare alla fine del filmato infatti, la Samsung intende pubblicizzare un programma di call center che renda accessibile anche ai non udenti il servizio Samsung, grazie appunto alla Lingua dei Segni. Molto significativo è anche uno dei messaggi che il video trasmette: “Because, a world without barriers is our dream as well” (Perchè un mondo senza barriere è anche il nostro sogno).
Hearing Hands ha avuto un grandissimo successo, arrivando a toccare le oltre 5 milioni di visualizzazioni. Questa iniziativa sociale può essere vista dai più come mera pubblicità, una strategia di marketing ben congegnata. Dietro a queste immagini però si nasconde una realtà ben più amara.
Italia, Malta e Lussemburgo sono tre paesi europei accomunati da una caratteristica: per questo terzetto la Lingua dei Segni non esiste. O meglio, non esiste una Legge che la riconosca e la tuteli. Questo comporta notevoli disagi per una persona con disabilità uditiva all’interno di un qualsiasi spazio pubblico: immaginate di dover parlare ad un medico o ad un agente dell’ordine pubblico senza che questo vi capisca; o ancora, avere difficoltà di inclusione scolastica per i bambini non udenti; o semplicemente non poter ascoltare le informazioni di una guida mentre spiega la storia del quadro più famoso di un museo. Per ottemperare a queste barriere sociali, quindi, molte persone devono ricorrere a traduttori privati di Lingua dei Segni, che all’ora possono percepire dai 70 ai 100 euro. Un costo notevolmente alto che potrebbe essere ridimensionato con l’approvazione di una Legge apposita.
E’ opportuno ricordare che non tutta la comunità dei sordi è favorevole alla diffusione della Lis, il che complica la situazione e infervora il dibattito.
La situazione dunque è molto intricata e non dà cenni di miglioramento. Si può solo sperare che il messaggio pubblicitario in cui è stato coinvolto Muharamm sia un esempio per questa realtà troppo amara, superabile però con una maggiore e dolce umanità.