Chi ha detto che le persone affette da disabilità visiva non possono fare sport? Esiste una disciplina sportiva che permette anche ad ipovedenti e non vedenti di fare attività fisica. Stiamo parlando del Goalball, uno sport che unisce dogdeball e calcio.
Ne abbiamo parlato nella puntata de Il Granello di Sale del 1 aprile 2015. Non è uno scherzo, ma esiste realmente uno sport che permette alle persone con disabilità visiva di provare emozioni simili a quelle del calcio. Originariamente però il Goalball fu ideato – nel 1946 – come strumento di riabilitazione per i veterani della Seconda Guerra Mondiale. Nei trent’anni successivi si diffuse come disciplina sportiva fino al 1976, quando fu selezionato come sport dimostrativo alle Paralimpiadi di Toronto. Il primo campionato ufficiale lo si ebbe in Austria nel 1978, mentre divenne gioco paralimpico ufficiale nel 1980 ai giochi di Arnhem (Paesi Bassi).
La disciplina sportiva si può svolgere in una qualsiasi palestra, in quanto evita di far distrarre i giocatori da rumori esterni – quali macchine, motorini eccetera. Questo è utile per rendere nitido il suono della palla ai partecipanti della partita: il rumore del sonaglio posto all’interno della sfera infatti è tale da aiutare gli atleti in campo a sapere dove sia. E’ quindi necessario che nessun altro rumore inquini il campo uditivo degli atleti.
Ogni squadra mette in campo tre giocatori, con due riserve, posizionate davanti a quattro porte da calcio a 5 allineate. Con un’unica palla in campo, i giocatori devono fare goal in una delle reti avversarie, facendo attenzione a non superare la metà del campo. Tutti possono svolgere il ruolo di portieri, difensori e attaccanti. Per evitare la discrepanza tra ipovedenti e non vedenti, gli atleti vengono bendati con occhiali neri. La partita dura complessivamente 20 minuti, divisa in due tempi da 10 minuti.
In Italia è ancora poco diffuso questo sport. Non trova un grande palcoscenico, ma conta un campionato di alto livello. Nell’edizione del 2013 del campionato del Goalball italiano, ad esempio, l’Omero Bergamo A si è aggiudicata lo scudetto, dopo una sofferta vittoria ottenuta all’ultimo turno ai danni dei rivali Colosimo Napoli A: prima di questa sfida, entrambe le squadre erano in cima alla classifica ma, con la vittoria dei bergamaschi, il Napoli disse addio ai sogni di gloria. Per i bergamaschi si trattò del quinto titolo italiano.
Ancora una volta siamo davanti alla giusta realtà dello sport: non importano i soldi, non importa la fama. Importa mettersi in campo e sfidare il proprio avversario, puntando alla vittoria. Solo questo.
Il video seguente è stato realizzato in occasione della Paralimpiadi di Londra 2012.