Una carriera lunga, fatta di pochi album ma tutti apprezzatissimi. E’ la vita professionale di Francesco Di Gesù, alias Frankie Hi-NRG MC, rapper impegnato nel sociale, da molti considerato il maggior rappresentante del genere in Italia
Frankie Hi-NRG MC è uno di quei personaggi che non ha bisogno di grandi presentazioni, sono le sue canzoni il miglior biglietto da visita: da Fight da Faida, una delle primissime canzoni italiane in cui si parlava in maniera esplicita di mafia, senza metafore o giri di parole; a Quelli che Benpensano, invettiva contro l’ipocrisia di quella borghesia onesta solo a parole, ma che nell’ombra si macchia di ogni nefandezza; o ancora Giù le Mani da Caino, dove si affronta il tema della pena di morte; Rap Lamento, brano sullo squallido balletto della politica; fino a Pedala, arrivata ottava all’edizione 2014 del Festival di Sanremo.
Nonostante sia attivo da ormai un quarto di secolo, periodo in cui si è affarmato come uno dei principali esponenti del rap italiano di sempre, Frankie Hi-NRG ha centellinato la pubblicazione dei suoi album, che ad oggi ammontano a solo cinque. E’ lui stesso a spiegarci che “Se fosse una scelta ponderata, sarebbe ponderata malissimo perché le regole del mercato prevedono che ogni anno-anno e mezzo si esca con qualcosa di nuovo e io da questo punto di vista ho deciso di non curarmi delle regole del mercato. Sono i miei ritmi. Il lavoro di un album, che prevede star fermo per un anno e mezzo tra il lavoro di scrittura, la ricerca dei suoni, andare in studio, registrare eccetera, stanca; poi sei in giro a promuovere questo disco, quindi passa un altro anno… E poi basta, l’idea di tornare di nuovo in studio mi prende troppo male, voglio fare altro. Quando ho ripreso abbastanza energia, mi è tornata voglia di fare musica, ecco che spunta dell’altra musica!”.
Cosa appassiona, dunque, Frankie quando non fa musica? “Mi appassionano le novità, le cose che mi incuriosiscono. Quando poi diventano routine, smettono di appassionarmi e devo metterle un po’ da parte. Questo è uno dei motivi per cui faccio canzoni ogni tot mesi e non come alcuni miei colleghi che sono estremamente produttivi, perché tra un disco e l’altro mi piace fare altre attività. Sono appassionato di fotografia, ultimamente la stampa 3D mi sta appassionando parecchio… Insomma, un po’ di attività ‘altre’ molto diverse rispetto alla musica“.
Ultimamente Frankie ha realizzato la sigla del film di Chef Rubio. “Non ci si conosceva – ci racconta -, sono stato contattato direttamente dallo staff di Chef Rubio e del canale DMax, che mi ha proposto la cosa, e mi ha divertito subito l’idea di collaborare con Gabriele e confrontarmi con una dimensione che non avevo mai provato, che era quelle delle colonne sonore per il cinema. Anche se il progetto prevedeva fin da subito anche un video musicale da mettere a corredo di questo brano per la promozione attraverso i canali web. L’ho trovato molto divertente, Rubio come personaggio mi piace, è stato facile arrivare in fondo”.
Questa è solo una delle tante digressioni spiritose che negli anni si è concesso. Paura di indebolire l’efficacia dei suoi messaggi più impegnati? Nessuna: “Mah, i messaggi bisogna ascoltarli. Se mi metto il naso da clown e faccio ridere delle persone, questo non significa che le cose serie che dico nelle mie canzoni o i miei pensieri debbano valere di meno. Non più tardi di una settimana fa ero col cilindro e le ghette a fare un numero musicale con Michelle Hunziker a Zelig. Se qualche esponente del pubblico pensa questa cosa, forse non è adatto a essere il mio pubblico perché io ‘faccio la mia cosa’, come dicevo in una canzone del mio primo album, e la mia cosa consiste anche in questo. Ci sono, tra l’altro, altri illustri esempi di persone che hanno un doppio registro in qualche maniera e questo non significa far perdere intensità alle cose che si dicono o far ridere di meno quando si vuole far ridere. Esiste un tempo per tutto”.
E allora approfondiamolo, questo lato impegnato, perché quando si sta su un palco si ha il grande potere di influenzare chi ci ascolta. Potere di cui il nostro Francesco Di Gesù è ben consapevole: “Io l’ho sempre sentito. Sia nei miei testi, che in tutte le mie espressioni, la responsabilità dell’essere ascoltato la avverto. E mi arrabbio anche molto quando mi accorgo che ci sono dei colleghi, o cosiddetti tali, che invece su questo fronte latitano parecchio, cioè hanno delle affermazioni abbastanza pesanti, che se recepite dal pubblico rischiano di far male loro e far fare male a terze persone. Poi, quando vengono intervistati sull’argomento, dichiarano ‘No, ma che c’entra? Quando sei sul palco è tutto spettacolo, è tutta finzione, è come se fossi un personaggio cinematografico’… No, non è così, io non sono un personaggio cinematografico o uno dei fumetti, sono innanzitutto una persona e il personaggio Frankie sente la responsabilità di quello che dice perché se io incoraggio a pippare cocaina, per esempio, devo essere cosciente che ci sono delle persone che prendono per buona questa mia affermazione e se succede loro qualcosa è anche colpa mia. Quindi sempre attenzione a quello che si dice e a come lo si dice, spiegarsi bene a costo di diventar pedanti”.
Ma allora cos’è la musica? Uno strumento che deve avere dei fini didattici o pura forma d’espressione? “E’ una forma d’espressione, che in alcuni casi può avere fini didattici, in altri è puro intrattenimento, in altri deve semplicemente emozionare. Come tutte le arti: non è che la pittura nasce per insegnare cose alle persone, ma anche semplicemente per allietarle, per incoraggiarle a pensare… Quella che faccio io di solito, fatta salva qualche eccezione, è fatta di canzoni che danno un punto di vista, che incoraggiano a farsi delle domande, ma la musica che serve a intrattenere e basta va benissimo, c’è posto per tutto e per tutti, l’importante è pensare di avere buon gusto nel fare le cose (anche se il buon gusto è soggettivo)”.
Nel tempo lo stile di Frankie Hi-NRG si è modificato, virando sul cantato. Gli amanti del rap possono comunque star tranquilli, visto che lui stesso ci rassicura: “Semplicemente nell’ultimo album mi sono preso un paio di libertà in termini di melodia. Non ho intenzione di diventare cantante, anche perché non è la mia passione. Conosco eccellenti cantanti e preferisco scrivere testi per loro. Per me continuerò a scrivere testi rap e continuerò a rappare. Se ogni tanto mi esce qualche nota, non prendetevela a male!“.
Nonostante il riserbo che in questi casi si impone, siamo infine riusciti a estorcere qualche anticipazione: “Per le mani ho delle canzoni rap. Non so se uscirò con un album. Intanto uscirò probabilmente con un singolo nel 2017. L’idea è di uscire a suonare nei concerti”.
Articolo di Manuel Tartaglia